Morti sul lavoro, Umbria sul podio: un allarme che non può essere ignorato

by CISL LDS

Il segretario generale Filca Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro

L’Umbria resta tristemente in zona rossa per il tasso di mortalità sul lavoro, posizionandosi al terzo posto tra le regioni italiane per incidenza di infortuni mortali. Secondo i dati elaborati da Vega Engineering, nei primi 11 mesi del 2024 si sono registrate 17 vittime sul lavoro a fronte di una popolazione occupata di 361.596 persone, per un indice di mortalità di 47 decessi ogni 100.000 lavoratori. Questo dato supera di gran lunga la media nazionale, che si attesta a 31, ed è inferiore soltanto a quello di Basilicata (77,2) e Valle d’Aosta (70,4). A livello provinciale, la situazione è altrettanto drammatica: Terni è l’ottava provincia italiana più pericolosa per lavorare, con 5 morti su 83.000 occupati. Perugia, pur posizionandosi al 30° posto, registra 12 vittime su 278.000 lavoratori, con un indice di mortalità di 43,1.

“Questi numeri – commenta il segretario regionale Filca Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro – evidenziano una realtà in cui la sicurezza sul lavoro rimane una questione aperta e urgente, soprattutto in settori ad alto rischio come l’edilizia. Il ruolo dell’edilizia e il provvedimento della patente a crediti Il settore dell’edilizia, uno dei comparti maggiormente coinvolti negli incidenti mortali, richiede un’attenzione specifica. I rischi, spesso legati a cadute dall’alto, crolli strutturali e utilizzo improprio di macchinari, sono aggravati da una gestione non sempre adeguata della sicurezza”

Patente a punti, partecipazione e formazione: le sfide da accettare

 Una recente misura introdotta per affrontare questa problematica è la patente a crediti per le imprese edili, un sistema che premia le aziende virtuose in termini di sicurezza. Le imprese possono accumulare crediti adottando buone pratiche, investendo in formazione e utilizzando tecnologie per la prevenzione. Al contrario, comportamenti negligenti comportano la perdita di crediti e possibili sanzioni.

“Questo meccanismo – prosegue Bicchieraro – non solo incentiva una cultura della sicurezza, ma responsabilizza le aziende nel tutelare i lavoratori. Partecipazione, formazione e informazione per rendere la sicurezza strutturale nell’ambito dell’organizzazione del lavoro, queste a nostro parere le chiavi per invertire la rotta. Affrontare il dramma delle morti sul lavoro richiede un approccio integrato che metta al centro partecipazione, formazione e informazione. I lavoratori devono essere coinvolti nella gestione della sicurezza attraverso strumenti oltre alla designazione di Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), devono poter “partecipare” alle scelte organizzative con riunioni periodiche e consultazioni, possono migliorare la consapevolezza e permettere di identificare e segnalare i rischi. La formazione, che nel settore è già obbligatoria, deve essere continua ed estesa ai datori di lavoro e aggiornata periodicamente. Per i lavoratori stranieri o con difficoltà linguistiche, è fondamentale adottare strumenti didattici comprensibili. Devono essere utilizzate tecnologie avanzate che possano anche sostituirsi al lavoratore quando, affaticato perde la concentrazione. Campagne di sensibilizzazione possono contribuire a creare una cultura della sicurezza. L’informazione deve essere chiara, accessibile e multilingue, per raggiungere tutti i lavoratori, soprattutto i più vulnerabili. L’innovazione tecnologica come accennato sopra, può giocare un ruolo cruciale nella prevenzione degli incidenti: Sistemi di monitoraggio smart: sensori per rilevare condizioni pericolose, droni per ispezionare aree di lavoro e dispositivi di protezione individuale intelligenti. Digitalizzazione delle procedure: l’uso di piattaforme digitali per la gestione della sicurezza facilita l’accesso alle informazioni e garantisce trasparenza. Inoltre, è necessario intensificare i controlli sul rispetto delle normative. Un maggior numero di ispettori del lavoro, unito all’applicazione rigorosa delle sanzioni, può rappresentare un deterrente efficace contro le violazioni. I dati sulle morti sul lavoro in Umbria rappresentano un richiamo forte all’azione”

Fare rete per un lavoro sicuro

“È indispensabile – conclude il segretario – che imprese, istituzioni e lavoratori uniscano le forze per costruire un sistema lavorativo sicuro e sostenibile. La partecipazione attiva, la formazione continua e l’informazione capillare devono diventare i pilastri di una strategia che ponga al centro la vita e la dignità delle persone. La sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale, ma un dovere morale verso chi contribuisce ogni giorno, con il proprio impegno, alla crescita della società”.

Il taglio del nastro alla fase tecnologica, Fnp Cisl di Foligno da via Fazi: “Assistenza, accoglienza, attività per i nostri pensionati”

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PERUGIA – 14 gennaio 2025 – Non si tratterà di una semplice inaugurazione di una sede quella che si terrà giovedì 16 gennaio p.v. in via Francesco Fazi, 47 a Foligno. La sede Fnp Cisl di Foligno aprirà le sue porte (alle ore 10,00) e con il taglio del nastro il sindacato dei pensionati di Foligno darà luce a quel cambiamento in essere, che ormai da tempo si sta facendo largo, e che trova concretezza proprio nella sede di Foligno centro. “Il nostro intento – fa sapere il segretario generale Fnp Cisl di Foligno Sante Fraccalvieri – è quello di passare da un modo classico di fare sindacato ad uno più tecnologico. Ecco quindi il rinnovamento non solo dei locali di via Fazi, che comunque sono funzionali all’accoglienza, ma anche e soprattutto l’ingresso di nuove tecnologie. Tecnologie che devono essere finalizzate al supporto dei nostri iscritti ma anche alla socialità. A promuovere quello stare insieme che soprattutto per i pensionati diventa elemento prezioso. Anche per questo abbiamo deciso di potenziare questa sede, che si trova in prossimità del centro storico, per attirare persone sia che necessitano di consulenza e/o servizi ma anche della nostra rete di associazioni funzionali allo stare insieme”.
Il processo di tecnologizzazione della Fnp Cisl di Foligno sta andando avanti ormai da tempo e ha caratterizzato tutto il mandato di Fraccalvieri e si è basato sulla formazione. “Tutti noi abbiamo bisogno di crescere – spiega – a tutte le età, in tutti i contesti e nei nostri diversi ruoli. Così abbiamo portato avanti percorsi conoscitivi che per molti pensionati (alcuni già inseriri nel mondo sindacale) si è aperto un mondo: quello dell’informatica, della tecnologia, dei social. Tutti strumenti che se ben utilizzato diventano importanti per allontanare quel senso di solitudine ed isolamento che può accompagnare le persone anziane, ma non solo. Vero è che il supporto più grande lo stiamo facendo in presenza dalle nostre sedi. Assistenza, accoglienza, attività: le nostre 3 A per i nostri pensionati. Da qui il ruolo, tra gli altri, del coordinamento di genere, dell’Anteas, del turismo sociale, del coro e dell’Adiconsum: tutti animati dal nostro stare dalla parte dei pensionati. Dal nostro stare insieme. Adesso anche in via Fazi”.
Da programma all’inaugurazione interverranno, dopo il segretario generale Fnp Cisl di Foligno Sante Fraccalvieri, il segretario generale Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti e il coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale Foligno – Spoleto Bruno Mancinelli e il sindaco Stefano Zuccarini.

TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE SONO INVITATI A PARTECIPARE

Fnp Cisl di Terni va a congresso nel mese di marzo 2025

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“Ripartire dal basso per costruire responsabilità, partecipazione e solidarietà”

Cominciate le Assemblee

Nella foto il segretario generale Fnp Cisl di Terni Paolo Conti con il segretario regionale Cisl Umbria e coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale Terni – Orvieto Riccardo Marcelli

IL CONGRESSO DELLA FNP CISL DI TERNI SI TERRA’ NEI GIORNI 5 E 6 MARZO preceduto da un ampio programma di assemblee territoriali degli iscritti che coinvolgerà tutti i comuni della provincia.

Con l’Assemblea che si è tenuta lo scorso venerdì a Castel Giorgio e che ha visto protagonisti pure i comuni di Allerona e Castel Viscardo, è partito il percorso congressuale della Fnp di Terni che si concluderà il 5 e il 6 marzo. 

L’attività si inserisce in un più ampio contesto precongressuale della CISL che da qui a luglio vedrà coinvolti i livelli territoriali, regionali e nazionali della Federazione dei Pensionati e della Cisl: “Con tali assemblee si desidera creare la condizione per favorire la più ampia partecipazione dei propri iscritti, perché – come affermato da Emilio Didonè segretario generale nazionale della FNP CISL – la partecipazione deve essere la stella polare del nostro percorso congressuale”.

Le assemblee precongressuali saranno un’occasione per riflettere e confrontarsi sulla situazione nazionale e sulle questioni che più riguardano gli over 65, anche sul territorio. Mentre il dibattito politico si concentra sulla manovra finanziaria, l’attenzione della Fnp è alta sui provvedimenti che riguardano la previdenza, ma anche sugli scenari del lavoro, perché dai salari di chi è occupato oggi dipendono le pensioni dei futuri anziani. Ascolteremo i pensionati e le pensionate cercando poi di promuovere le soluzioni per limitare l’erosione del loro potere di acquisto, migliorare la sanità e la pressione fiscale.

“Pertanto –afferma Paolo Conti segretario generale Fnp Terni- dobbiamo ripartire dal ‘basso’ per ricostruire responsabilità, partecipazione e solidarietà, linfe vitali della democrazia. Dobbiamo favorire fenomeni partecipativi dal “basso” per dare voce e corpo alle idee, alle esigenze, ai bisogni dei territori e trasformare il nostro operare in azioni concrete, con una “cassetta degli attrezzi” più ampia e articolata fatta di processi, etica, buone pratiche e voglia di fare”.  Ci dobbiamo basare su questi principi fondamentali per capire in che modo le persone vivono l’attuale transizione politico-sociale-economica a cui assistiamo a livello globale. E’ importante capire le ricadute sui singoli, nello specifico, dei pensionati del nostro territorio.

 “Come sappiamo ormai da tempo –prosegue Paolo Conti-  la popolazione anziana in provincia è in aumento. Purtroppo il 39 per cento degli anziani vive da solo. Ecco perché riteniamo come sia assolutamente necessario che i comuni della provincia di Terni comincino ad interloquire con noi negoziando con le amministrazioni fisco, tariffe e prezzi per sostenere i cittadini con più basso reddito. Dobbiamo perseguire interventi economici e di inclusione sociale per le famiglie in condizioni di povertà, sostenendo gli anziani fragili i disabili e non autosufficienti”.

Essere una ‘’generazione per la sostenibilità “significa assumersi una responsabilità storica: quella di connettere valori, azioni e persone per un futuro più giusto. Nel frattempo si continuano a proporre i soliti problemi: la sempre più diffusa solitudine degli anziani, la mancata risposta alle esigenze della non autosufficienza, la sanità pubblica che diventa sempre più un servizio inadeguato per le difficoltà di accesso (e non tutti hanno le risorse economiche per accedere al privato) le pensioni ormai bloccate da anni o con aumenti ridicoli – per quelle minime – che non garantiscono una vita dignitosa a chi le percepisce.

Le assemblee precongressuali devono allora essere l’occasione per far emergere i bisogni delle persone, raccoglierne le difficoltà a cui vanno incontro ogni giorno, per dare poi voce e corpo alle idee, alle esigenze, ai bisogni dei territori e trasformare il nostro operare in azioni concrete attraverso la concertazione con le istituzioni locali e nazionali nel tentativo di migliorare il benessere sociale.

“Vogliamo immaginare –conclude Paolo Conti- un cambiamento che tenda ad un unico fine, che è quello del bene comune e non di pochi, e per questo il nostro impegno deve vedere la partecipazione di tutti gli iscritti ma anche gli operatori, i delegati e tutti i responsabili della FNP della provincia di Terni e dell’Umbria Il Congresso rappresenta il luogo giusto per avviare discussioni e processi di miglioramento.  Essere un sindacato contemporaneo significa saper accompagnare le trasformazioni della società”.

Sciopero Metalmeccanici, adesione all’80 per cento. Presidio davanti a Confindustria: “Vogliamo il contratto”

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Presidio regionale e mobilitazione nazionale per chiedere la ripresa della trattativa con Federmeccanica e Assistal

La squadra della Fim Cisl Umbria al presidio sotto Confindustria il 13 gennaio 2025 con il supporto della Cisl Umbria e di altre categorie

Perugia, 13 gennaio 2025 – Altissima adesione per lo sciopero generale dei Metalmeccanici dell’Umbria, convocato in seguito alla rottura della trattativa con Federmeccanica e Assistal in relazione al rinnovo del contratto nazionale del lavoro. L’adesione allo sciopero in Umbria ha toccato, nelle aziende metalmeccaniche umbre, punte dell’80 per cento. 

In concomitanza con le otto ore di astensione dallo sciopero, Fim, Fiom e Uilm dell’Umbria hanno tenuto un presidio di protesta davanti alla sede regionale di Confindustria per far sentire la propria voce e chiedere il rinnovo del Contratto di lavoro e la ripresa della trattativa. 

“Respingiamo la provocazione che abbiamo ricevuto con la piattaforma alternativa presentataci da Federmeccanica – dicono i rappresentanti dei Metalmeccanici dell’Umbria – il nostro obiettivo è creare un lavoro di qualità, respingendo una piattaforma che ha generato il caos e che non dà risposte su salario, welfare integrativo, diritti, parità di genere, salute e sicurezza. Senza metalmeccanici in questo Paese non c’è futuro. Se non ci sarà una risposta seria, le organizzazioni sindacali continueranno a mobilitarsi per ottenere il contratto nazionale”.

Il comizio di Fim, Fiom e UIlm Umbria si è tenuto nel corso del presidio sotto Confindustria Umbria

La trattativa si è rotta perché Federmeccanica e Assistal avevano respinto la piattaforma dei lavoratori, presentandone un’altra. “La proposta di Federmeccanica e Assistal – sottolineano le segreterie territoriali Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Terni – prende solo i titoli della piattaforma di Fim, Fiom e Uilm smontando complessivamente la proposta delle organizzazioni sindacali votata dal 98 per cento dei lavoratori. Peggiora complessivamente tutte le condizioni. Non c’è alcuna disponibilità, per esempio, a normare l’utilizzo dei contratti precari attraverso il Contratto nazionale. Per l’orario di lavoro nessuna disponibilità a ridurre l’orario di lavoro e a regolamentare lo smart working, come nessuna disponibilità a riconoscere permessi per conciliare tempi di vita e di cure dei figli e dei genitori. Nella piattaforma poi nessuna garanzia economica e occupazione per i lavoratori in caso di cambio di appalto”.

 

La Cisl Umbria alla Regione: “Chiediamo di avviare un percorso concertativo finalizzato ad un patto sociale”

by CISL LDS

La segreteria regionale Cisl Umbria

PERUGIA, 10 gennaio 2025 – “Sono cinque anni che la nostra regione vanta tristi primati e per questo ci appelliamo alla Regione per avviare un percorso concertativo che porti ad un Patto sociale per favorire crescita, lavoro dignitoso e giustizia sociale”. Così apre la conferenza stampa odierna il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti. Con lui, a Perugia nella sede sindacale, la sua segreteria e il susseguirsi dei loro interventi: Simona Garofano sulla povertà abitativa, Gianluca Giorgi su ambiente e trasporti e Riccardo Marcelli sull’accordo di programma. “Questo – precisa il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli – è un’occasione da non sprecare con le istituzioni che debbono dimostrare in tempi rapidi e certi che si possono confezionare progetti di politica industriale di taratura europea a sostegno delle acciaierie con Arvedi – Ast. Soggetto questo che, come global player, deve elaborare un piano industriale trovando il giusto mix tra area a caldo ed area a freddo. Tutto questo dipenderà anche dalla questione energetica”.

Il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

Nel corso della conferenza stampa, dunque, in primo piano il tessuto economico e la necessità di creare ricchezza. “I finanziamenti a pioggia non servono – affermano dalla Cisl Umbria -, è arrivato il momento di cambiare strategia. Vanno premiate le aziende virtuose: quelle che investono sulla contrattazione, sulla formazione e che assumono giovani. Questo porterebbe ad un salto di qualità e a tendere verso quel passato splendore che un tempo si è vissuto nel mercato del lavoro umbro, oltre che in termini di sicurezza e retribuzioni. Per ritornare a quei livelli dobbiamo avere il coraggio del cambiamento, dello studio per superare un dannoso ed esistente mismatch anche digitale e della sperimentazione di soluzioni diverse per approcciarsi alla globalizzazione, come quelle delle filiere, dei consorzi di imprese e della cooperazione”.
Ecco dunque l’analisi del contesto. “La regione è in difficoltà – prosegue Manzotti – e a dimostrarlo sono i tristi primati: la denatalità si attesta al 5,3 per cento ogni mille abitanti e il tasso di invecchiamento al 230 per cento. Si stima che, se non si interverrà tempestivamente, questa situazione con il tempo non andrà a migliorare. Sul versante economico, la crescita del Pil è quasi ferma e si attesta allo 0,3 per cento. Fanalino di coda rispetto a quanto registrato a livello nazionale. Non bene nemmeno sul fronte del mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione dal 2019 è aumentato e, ad oggi, è superiore del 2 per cento rispetto alla media nazionale. Il dato è più preoccupante per i giovani che è passato dal 18 per cento al 26 per cento”.
Nell’analisi della Cisl Umbria non solo gli aspetti economici ma anche capitoli fondamentali come la sanità e la formazione. “Questi due temi riguardano tutti, non solo i lavoratori e i pensionati ma tutti i cittadini, ed investono diritti costituzionalmente sanciti e la tenuta sociale di una collettività. Pertanto dobbiamo impegnarci tutti affinché rimangano pubblici, di qualità e rispondenti alle esigenze dei territori”.
Per la Cisl Umbria la ripresa diventa una responsabilità collettiva e per questo ci vuole un Patto sociale con la Regione e partecipazione dei lavoratori alle decisioni delle aziende. “Dobbiamo rimettere al centro il lavoro, il lavoro dignitoso e la coesione sociale”. Con questi temi la Cisl Umbria si avvia ad affrontare il 2025, un anno complesso che deve guardare al futuro.

Cisl e Fim Cisl Umbria: “Accordo di programma, occasione da non perdere”

by CISL LDS

Il segretario generale Fil Cisl Umbria Simone Liti

Il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli

L’Accordo di programma per Acciai speciali Terni è all’ultimo miglio. Quante volte abbiamo ascoltato questa affermazione? Nello sport del ciclismo l’asserzione esprime che da lì a poco qualcuno attraverserà la linea del traguardo. Nel caso specifico, invece, l’affermazione sta a significare che l’eventuale Accordo è sì all’ultimo miglio, ma fermo. Da troppi mesi. Nell’incontro di fine anno a Roma, gli attori che necessariamente debbono sottoscriverlo hanno ribadito le proprie posizioni, con il Ministro Urso che sintetizzando le stesse posizioni, ha chiuso la riunione con un cronogramma utile a sciogliere i nodi sul piano tecnico riguardo all’approvvigionamento energetico e in relazione alle risorse che saranno messe a disposizione da Mase e Mimit a supporto del Piano industriale di Arvedi Ast, per giungere alla firma dell’Accordo di programma entro il mese di febbraio.
La riunione al Ministero del made in Italy ha confermato, purtroppo, una sensazione: per la prima volta almeno nella storia degli ultimi trent’anni, gli attori protagonisti, Governo, Regione, Comune, hanno dato l’impressione di non essere coesi verso il raggiungimento di un obiettivo comune, quello della protezione delle produzioni in viale Brin con relativa salvaguardia occupazionale, passando attraverso un piano di investimenti, pubblico-privato, in grado di traguardare l’Acciaieria verso una manifattura sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale economico e sociale.
Si proceda con ordine allora. Gli attori sono ancora convinti della strategicità del sito ternano in chiave non solo localistica ma anche internazionale? La produzione di acciaio inossidabile insieme a quella dei fucinati e dei tubi, pur nelle fasi di un mercato in continua fibrillazione, rappresenta ancora un volano l’Italia? Se le risposte sono positive è chiaro che ognuno debba metterci del proprio salvaguardando gli interessi di una Comunità ed inquadrando la questione tenendo presente tutti i profili come è sempre stato fatto, da quello europeo a quello locale, passando per governo e regione.
Come Cisl e Fim Cisl Umbria siamo stati sempre convinti che insieme all’Accordo di programma fosse necessario lavorare attorno ad uno strumento più inclusivo, capace di immaginare una città sostenibile in grado di fermare il declino, ripensando per esempio alle infrastrutture materiali e immateriali, alla formazione scolastica attraverso l’introduzione di nuovi corsi universitari, potenziando quelli esistenti, trovando le risorse sia per creare un Centro di ricerca capace di attrarre le intelligenze, sia per potenziare la logistica e la mobilità. Sarebbe stata l’occasione per rigenerare la città e il suo comprensorio riportando il tema del lavoro qualificato e dignitoso al centro del dibattito: un lavoro nuovo per lavori nuovi capaci di creare futuro.
Come Cisl e Fim Cisl ricordiamo che temi come l’energia e la discarica sono da sempre al centro delle discussioni per il mantenimento degli Acciai speciali ternani. Anche nel Progetto di riconversione e riqualificazione industriale, Prri, per l’Area di crisi industriale complessa di Terni-Narni, è previsto, tra l’altro, il sostegno a progetti imprenditoriali ad alto valore aggiunto per le vocazioni del territorio e che promuovano l’innovazione dei processi produttivi in chiave di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Ricordiamo, poi, come nel 2012 le Organizzazioni sindacali locali furono le prime a sostenere che si poteva recuperare la scoria prodotta dai forni e dai convertitori trasformandole in risorsa, riducendo il conferimento in discarica. Furono sempre le Organizzazioni sindacali locali a richiedere alla Commissione europea la Certificazione dell’acciaio, un marchio CE “Conformité Européenne” in grado di fare chiarezza sulla composizione chimico-fisica in modo da porre argine ai prodotti non certificati provenienti da importazioni selvagge da paesi che non sono in grado di produrre acciai certificati, rispettando i diritti sul lavoro e l’ambiente.
Il piano industriale per le acciaierie di Terni dovrà costituire uno dei principali elementi di rilancio della siderurgia italiana che ha bisogno di essere accompagnato da un accordo di programma importante ed efficace che sostenga il mantenimento e lo sviluppo del polo siderurgico ternano comprensivo del suo indotto.
Come Cisl e Fim Cisl ribadiamo che tocca alle Istituzioni dimostrare in tempi rapidi e certi che si possano confezionare progetti di politica industriale di caratura europea a sostegno di Arvedi Ast.
Cisl e Fim Cisl ritengono Arvedi Ast un global player in grado di elaborare un Piano industriale capace di incrementare i volumi trovando il giusto mix tra area a caldo e area a freddo come rappresentato più volte dalla Proprietà. Un Piano industriale rivolto anche al mercato internazionale, in grado di garantire, potenziandoli ulteriormente, gli standard in materia di qualità del lavoro e rispetto dell’ambiente.
L’Accordo di programma è una occasione da non sprecare. Per tutti. Rappresenta anche un’occasione per rivitalizzare quelle Relazioni industriali che hanno fatto di Terni e il suo comprensorio un punto di riferimento per la manifattura e il sindacato nazionale.

Riccardo Marcelli – Segretario Regionale Cisl Umbria

Simone Liti – Segretario Generale Fim Cisl Umbria

Le priorità per il 2025, la Cisl Umbria si rivolgerà alla Regione

by CISL LDS
Le priorità per il 2025, la Cisl Umbria si rivolgerà alla Regione

La Cisl Umbria scatterà una fotografia della situazione in essere nel corso della conferenza stampa di inizio anno per poi definire le priorità e quindi rivolgersi per la prima volta in maniera ufficiale alle istituzioni regionali, alla nuova Giunta regionale e alla sua Presidente, per tentare di avviare da subito un percorso concertativo concreto che possa caratterizzare questo 2025 e dare in tempi brevi risposte ai lavoratori, ai cittadini e alla popolazione umbra tutta.

La conferenza stampa della Cisl Umbria, alla quale interverrà il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti con tutta la sua segreteria, si terrà venerdì 10 gennaio p.v. alle ore 10,30 presso la sala conferenze stampa della Cisl Umbria a Perugia, in via Campo di Marte.

Tutti gli organi di informazione sono invitati a partecipare