Tutela del personale sanitario: il 27 ottobre incontro con la Regione
AGGIORNAMENTO: L’INCONTRO E’ STATO RINVIATO AL 29 OTTOBRE ALLE ORE 9,00
Anche l’Inal certifica la drammaticità del momento per i lavoratori della sanità
Dopo l’indizione dello stato di agitazione del personale e la convocazione dal Prefetto martedì alle 15,00 si terrà, in videoconferenza, l’incontro con i vertici della Regione Umbria e delle aziende sanitarie. Infermieri, oos, autisti personale tecnico e di laboratorio sono allo stremo di fronte ad una situazione che, al contrario di quanto accaduto a marzo, vede la Regione Umbria pesantemente coinvolta dall’attuale ondata pandemica.
Il Commissario Antonio Onnis ha definito l’attuale situazione uno “tsumani”, ma era purtroppo prevedibile, in Umbria come in tutta Italia, che con l’autunno si sarebbe riaccesa l’ondata pandemica e vi sarebbe stato bisogno di più personale e più posti letto in terapia intensiva. Gli Ospedali di Perugia e di Terni sono praticamente con tutti i posti letto Covid occupati, in un contesto che deve continuare a prevedere anche l’assistenza a coloro aventi anche altre patologie, spesso a rischio vita, soprattutto di carattere oncologico e cardiogico, oppure coinvolgenti pazienti fragili e/o anziani. Il rischio è di avere presto saturate le terapie intensive, mentre già ora sono in grande sofferenza i posti nei reparti Covid ordinari e nelle sub-intensive.
Per la Fp Cisl Umbria non si possono continuare a chiedere decine di ore di straordinario al personale sanitario di fronte ad una problematica che potrebbe durare ancora cinque o sei mesi. Purtroppo si sono persi in tutta Italia mesi preziosi per arrivare preparati alla seconda ondata ed ora necessitano interventi straordinari sul personale.
Necessita programmazione ed il massimo coinvolgimento sindacale, come chiederemo martedì a Regione e vertici sanitari, al fine di parlare di fabbisogni di personale, organizzazione, sicurezza nei luoghi di lavoro al fine di garantire la massima sicurezza ai professionisti della Sanità. Necessita anche un piano di sorveglianza che preveda tracciamenti mirati per interrompere le catene di trasmissione, strumenti informatici efficaci, e rafforzamento della capacità di diagnosi.
E nel frattempo l’Inail certifica, con dati aggiornati al 30 settembre 2020, il costante aumento degli infortuni sul lavoro di infermieri, oos, autisti e personale tecnico con numeri che la Fp Cisl Umbria paventa diventeranno ancora più pesanti quando giungeranno i dati al 30 ottobre. Ad oggi i due terzi degli infortuni sul lavoro riguarda personale sanitario, anche medico, e personale operante nelle strutture socio sanitarie . La pressione negli ospedali diventerà presto insostenibile se non si rafforza il territorio in grosse difficoltà stante la quasi impossibilità di sviluppare il sistema di tracciamento alla luce dell’elevato numero di contagi.
Il tempo è ampiamente scaduto. Urgono interventi rapidi ed efficaci
Il Commissario Fp Cisl Umbria
Luca Talevi
Chiusura pronto soccorso di Spoleto, Cisl Umbria: “Scelta affrettata e inopportuna”
Il Covid-19 si sta nuovamente diffondendo anche in Umbria, dove il settore della sanità regionale si trova a combattere un’emergenza che non è fronteggiata da un’adeguato organico anche a causa della carente programmazione preventiva.
Riguardo alla decisione che è stata assunta -a nostro avviso in maniera unilaterale e affrettata- della temporanea chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Spoleto, la Cisl Umbria ritiene che tale scelta vada a penalizzare fortemente un territorio che raccoglie tutto il bacino della Valnerina che di per sé già sta pagando lo scotto di un depotenziamento dei servizi legato all’evento sismico del 2016.
Come Cisl non stiamo criticando la scelta di individuare l’ospedale in questione come una struttura dedicata al Covid-19, ma chiediamo che il plesso ospedaliero anche durante il periodo della pandemia mantenga attivo il pronto soccorso e non solo un “Punto di Primo intervento”.
Pertanto, soprattutto in questo momento delicato da un punto di vista sanitario, chiediamo alla Regione Umbria di confrontarci per rivedere questa decisione che penalizza fortemente la popolazione di quel territorio ed inoltre garantisca in modo inequivoco, alla fine dell’ emergenza, almeno il ripristino delle prestazione erogate in precedenza nel presidio ospedaliero.
Siamo convinti che il modello giusto da perseguire sia quello di una sanità fortemente legata al territorio e alle esigenze della propria popolazione, dando risposte tempestive.
Scuola: il 20 ottobre si è riunito il Tavolo Regionale
Si è svolta ieri 20 Ottobre 2020, convocata con procedura d’urgenza una riunione del Tavolo Regionale previsto dal DM 39/2020 (Piano Scuola) sul merito del DPCM del 18/10/2020 e dell’Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale del 19/10/2020.
Nella riunione è stato evidenziato come la convocazione dell’incontro risulti non solo tardiva, ma pone le OO.SS. di fronte a decisioni e misure già adottate.
Le scriventi OO.SS. hanno sottolineato come le scuole, a partire da marzo e per tutto il periodo estivo, abbiano costantemente lavorato per garantire la riapertura in sicurezza. Gli istituti scolastici rappresentano oggi un luogo in cui i percorsi di istruzione ed il processo educativo si svolgono nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza previsti dalle normative vigenti.
Gli interventi proposti a livello nazionale e regionale intervengono quindi su un’organizzazione della didattica in cui già si prevede il ricorso alla DID e su soluzioni di flessibilità oraria già attuati in autonomia.
La scuola non può diventare il capro espiatorio della mancata lungimiranza delle istituzioni e degli enti locali che avrebbero dovuto adottare a suo tempo provvedimenti nel campo dei trasporti e di vigilanza sugli assembramenti e non aspettare l’acuirsi della pandemia per ricorrere a soluzioni che nullificano il lavoro ed i sacrifici fatti dalle scuole.
Le OO.SS. hanno affermato come inefficace, anzi possibile motivo di disorganizzazione, lo slittamento alle ore 9,00 dell’apertura degli istituti del secondo grado e ritenuto opportuna anche se tardiva la riduzione dell’indice di capienza degli autobus scolastici al 60%.
E’ stata chiesta vigilanza agli ingressi, alle entrate ed uscite dalle scuole con interventi di personale individuato dei comuni e dalla protezione civile.
Restano aperti i problemi degli alunni portatori di handicap che nel ricorso alla DID saranno ulteriormente penalizzati e per cui si auspica dai comuni, quando non possibile la presenza a scuola degli alunni stessi, l’attivazione di assistenti ad personam.
Si auspica un confronto con l’Assessore alla Sanità per lo snellimento e la velocizzazione delle procedure di individuazione dei positivi al Covid-19.
Tali interventi, che in un momento di peggioramento della pandemia risultano inevitabili, non ci esimono dal riaffermare che il compito d’istruzione ed educazione della scuola si esercita all’interno della comunità e la comunità nella sua presenza concreta rende efficace il lavoro dei dirigenti scolastici, dei docenti e del personale tutto che si prende cura dei bambini, adolescenti e giovani loro affidati. E’ solo nella processo didattico ed educativo in presenza che si realizza il pieno diritto allo studio, come previsto dalla Costituzione.
Flc-Cgil (D. Maida)
Cisl Scuola (E. Cassetta)
Uilscuola-Rua (L. Marinelli)
Snals-Confsal (A.R. Benedetto)
Fgu-Gilda (S. Pirrami)
Perugia, 21 ottobre 2020
Il Coordinamento Donne Cisl Umbria per la trasparenza salariale
Il coordinamento donne Cisl partecipa alla battaglia europea per chiedere la discussione e la successiva approvazione della direttiva europea per la trasparenza salariale. “Noi sosteniamo questa proposta – a sottolinearlo Sara Claudiani, Coordinatrice Donne Cisl Umbria (nella foto)-. In Italia, a parità di curriculum e di professionalità, le donne guadagnano il 30% in meno degli uomini. Ancora troppo pochi i posti gestionali ed apicali ricoperti dalle donne”.
Come coordinamento donne Cisl Umbria vorremmo che “una parte dei finanziamenti del Recovery Fund servano per le politiche di genere, per interventi strutturali e non parziali”.
Ad essere evidenziata anche la questione occupazionale. “Ad oggi in Italia -spiega Claudiani- soltanto il 49% delle donne ha un lavoro, contro la media europea del 60%. Chiediamo che più del rilancio dell’occupazione femminile, si parli di creare occupazione femminile: permettendo così di conciliare vita e lavoro, con una politica seria sulla maternità. In questo momento di preoccupazione e di smarrimento per colpa del virus -conclude Claudiani- dobbiamo rimettere al centro la persona, in primo luogo le donne”.
I sindacati delle scuole davanti alla Prefettura per una scuola più stabile e sicura
“Rendiamo stabile il lavoro e sicure le scuole”: questo il messaggio che questo pomeriggio, 14 ottobre 2020, hanno lanciato dai due sit-in di fronte alle Prefetture di Perugia e Terni FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL, GILDA FCU UNAMS UMBRIA.
Un flash-mob per elaborare un piano di stabilizzazione attraverso procedure concorsuali straordinarie. Le modalità che indicano i sindacati della scuola sono chiare: “Dobbiamo stabilizzare tramite prova orale e valutazione di titoli i docenti con tre anni di servizio”.
Sul sostegno i sindacati invocano la continuità. “La stabilizzazione – affermano i sindacati – deve avvenire tramite prova orale: la loro professionalità è già stata dimostrata negli anni di servizio”.
Per tutti, e in particolare per i docenti con tre anni di servizio, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL, GILDA FCU UNAMS UMBRIA chiedono di avviare i percorsi abilitanti.
Le ragioni dei sindacati sono state portate all’attenzione dei prefetti di Perugia e di Terni in costruttivi incontri.
“L’Umbria riparte dal lavoro”: il laboratorio di idee e proposte di Cgil, Cisl e Uil
Lavoro, ambiente e sanità: sono i temi al centro del convegno “L’Umbria riparte dal lavoro” di oggi, 13 ottobre 2020, ma soprattutto le parole d’ordine per il rilancio dell’Umbria. All’iniziativa prima le parole dei segretari generali regionali Cgil, Cisl e Uil Umbria (Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini) e poi gli interventi dei segretari confederali nazionali Cgil, Cisl, Uil (Maurizio Landini, Andrea Cuccello e Pierpaolo Bombandieri).
Lo sviluppo poi, secondo il segretario della Cisl Umbria, passa da una politica che si basa sulla sostenibilità ambientale: oggi è possibile, più che nel passato, conciliare la produzione con l’ambiente. L’Umbria non è il fanalino di coda. Questo perché abbiamo molte aziende che hanno fatto della sostenibilità un fattore di crescita e di sviluppo”.
Presidio sindacale/flash mob per sostenere i lavoratori precari della scuola
FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS CONFSAL, GILDA FCU UNAMS UMBRIA hanno organizzato un Presidio Sindacale/Flash mob per sostenere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori precari della Scuola.
Obbiettivo degli organizzatori è quello di elaborare un piano di stabilizzazione attraverso procedure concorsuali straordinarie.
Il sit-in si terrà mercoledì 14 ottobre dalle ore 15,30 alle 17,30 sotto le prefetture di Perugia e Terni, nel corso dei quali i sindacati e i lavoratori, partendo da un’analisi della situazione regionale, illustreranno le proprie proposte.
Al lavoro per l’Umbria: martedì 13 ottobre laboratorio di Cgil, Cisl e Uil con Landini, Sbarra e Bombardieri
Riorganizzazione “lampo” Ospedale di Foligno per emergenza Covid-19. Cgil, Cisl e Uil contestano il metodo e il merito delle scelte dell’Asl2
I sindacati manifestano timori per la salute di cittadini e lavoratori
FOLIGNO – CGIL, CISL e UIL esprimono fortissima preoccupazione per le modalità con le quali l’ASL Umbria 2 si sta riorganizzando per affrontare la difficile situazione di questi giorni, visto in particolare che la nostra regione sta contando tassi di crescita di casi positivi tra i più alti in Italia.
Questa volta non è ammesso sbagliare, perché c’è stato tutto il tempo per analizzare le criticità e pianificare le soluzioni: come sindacato da mesi segnaliamo, anche per iscritto, le difficoltà, ribadiamo la necessità di potenziare gli organici con assunzioni straordinarie, chiediamo di riorganizzare le strutture per garantire la sicurezza di utenti e lavoratori. Le nostre richieste di ricevere dati trasparenti e completi sulla situazione sono cadute nel vuoto. Avevamo chiesto anche negli scorsi giorni un confronto urgente sulla difficile situazione in atto ma ancora una volta nessuna risposta.
Contestiamo metodo e merito delle iniziative aziendali: serve trasparenza, investimenti e scelte condivise con chi quotidianamente lavora in prima linea e conosce bene quali siano i problemi e le possibili soluzioni.
Se si vuole una macchina efficiente e pienamente funzionante questo è ciò che serve.
Liste bloccate per mesi, anche quando i tassi di positività erano ai minimi ed ora veniamo a sapere ufficiosamente che, in assenza di qualsiasi informativa sindacale e senza alcun preavviso, si starebbe riaprendo nuovamente un reparto Covid all’Ospedale di Foligno, sguarnendo gli altri reparti di personale ed attrezzature. Addirittura, scegliendo di collocarlo in modo incomprensibile al terzo piano, in mezzo agli altri reparti e lontano dalle altre aree comunque esposte al Covid. Come potranno queste scelte non mandare nuovamente in tilt i servizi ordinari? Non si muore di solo Covid, purtroppo. Ci domandiamo se il livello generale di salute della popolazione non sia già significativamente peggiorato in questi mesi, soprattutto tra le fasce economicamente più deboli che non hanno avuto modo di pagare per prestazioni sanitarie difficili da ottenere dalla sanità pubblica. Ulteriori ritardi sarebbero fatali: l’impressione che abbiamo è che questa nuova fase sarà molto più difficile da gestire rispetto alla precedente.
Non vogliamo credere che l’obiettivo, più che la tutela della salute della collettività, sia quello di affossare la sanità pubblica, visti gli enormi spazi di profitto che si stanno creando per i privati. Non vogliamo crederlo e speriamo che giungano segnali chiari dalle Istituzioni, con investimenti ed interventi concreti, utili a garantire che la sanità pubblica sia messa in condizione di tutelare fino in fondo la salute di tutta la popolazione.
Il senso di responsabilità istituzionale ha un limite e, in assenza dei chiarimenti richiesti, è doveroso lanciare forte il grido di allarme nostro e delle migliaia di lavoratori che rappresentiamo: per tutelare la salute della popolazione e dei lavoratori serve un repentino e vigoroso cambio di rotta.
I Segretari Territoriali Confederali
CGIL Angelo Scatena
CISL Bruno Mancinelli
UIL Andrea Russo
I Responsabili della Dirigenza Medica
FP CGIL Dr. Mauro Patiti
CISL Medici Dr. Paolo Cappotto
UIL FPL Dr. Alfredo Crescenzi
I Segretari Aziendali USL 2 Comparto
FP CGIL Giampiero Pincanelli
FP CISL Pietro Cancellieri
UIL FPL Sandro Peciarolo
I Segretari Regionali Comparto
FP CGIL Tatiana Cazzaniga
FP CISL Luca Talevi
UIL FPL Marco Cotone