“L’acqua è un bene pubblico, le concessioni per il suo utilizzo sono di proprietà della Regione, per questo è tempo che palazzo Donini, gli assessori Fioroni e Morani e la presidente Tesei escano dal silenzio e pretendano, insieme al Governo e a tutti i livelli istituzionali, risposte concrete, oppure un passo indietro da parte del gruppo Ami, proprietario dei marchi Sangemini e Amerino, dal cui futuro dipendono 90 famiglie del nostro territorio”. Sono arrivati davvero al limite i lavoratori di Sangemini e Amerino che stamattina, nel corso dell’ennesima manifestazione organizzata prima nella piazza del Comune e poi all’interno del consiglio comunale di San Gemini, insieme a sindacati e a numerosi rappresentanti istituzionali (locali e nazionali), hanno lanciato il loro ultimatum. “Il tempo dei nostri sacrifici, dopo 4 anni di promesse non mantenute e di cassa integrazione, addirittura nel periodo estivo, quando l’acqua dovrebbe vendersi di più e non di meno, è finito – hanno affermato i rappresentanti della Rsu – Ora la palla deve passare alla politica e a chi riveste incarichi istituzionali, perché è intollerabile che una proprietà assente e indisponibile al confronto, possa tenere in pugno le sorti di una realtà industriale che da 120 anni è vanto di questo territorio, per di più lucrando su un bene pubblico, come l’acqua”.
Incontro OOSS-USR su problematiche GPS
Si è svolto questa mattina, 23 settembre 2020, l’incontro tra le OOSS e l’USR Umbria sulle problematiche evidenziatisi nell’assegnazione degli incarichi annuali, le cosiddette GPS.
Tutte le sigle hanno denunciato l’inadeguatezza del sistema di reclutamento informatizzato a livello centrale che avrebbe avuto bisogno di una fase di sperimentazione ben più significativa per poter essere utilizzato nell’assegnazione degli incarichi per questo anno scolastico su cui pesa la situazione epidemiologica in corso.
Ciò non si è verificato e questo ha determinato per il personale precario la compilazione di domande in tempi estremamente ristretti con indicazioni sulla compilazione frettolose se non errate e per le scuole, il carico della validazione di una mole di pratiche in tempi brevi e senza il dovuto supporto da parte dell’amministrazione centrale.
L’incontro si è svolto in uno spirito di critica costruttiva da parte delle OOSS che hanno riconosciuto all’amministrazione regionale la volontà di trovare una soluzione positiva alle problematiche emerse.
Alla fine dell’incontro l’USR ha garantito
1.il controllo e la correttezza dei contratti stipulati a seguito della validazione operata dalle scuole
2.la valutazione di tutti i reclami pervenuti
Tali operazioni, nello specifico quella relativa alla valutazione dei reclami, avverranno in tempi che dovranno garantire il corretto svolgimento dell’anno scolastico.
L’amministrazione si è impegnata a convocare nuovamente i sindacati non appena il quadro delle supplenze sarà più definito.
SEGRETERIE REGIONALI
FLC-CGIL (Domenico MAIDA)
CISL SCUOLA (Erica CASSETTA)
UIL SCUOLA (Lucia MARINELLI)
SNALS CONFSAL (Anna Rita DI BENEDETTO)
GILDA UNALMS (Sante PIRRAMI)
ANIEF (Daniela ROSANO)
In primo piano la vertenza Sangemini e Amerino. Giovedì presidio davanti alla Prefettura di Terni, venerdì sotto il Comune di Sangemini
Domani, 24 settembre, il presidio di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil sotto la Prefettura di Terni. Torna in primo piano la vertenza Sangemini e Amerino
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno organizzato per domani, 24 settembre, un presidio per portare nuovamente all’attenzione delle istituzioni, degli organi di informazione e della cittadinanza tutta questa vertenza che coinvolge quasi un centinaio di lavoratori e rimane strategica per il territorio. Il presidio si svolgerà dalle 14,30 alle 17,00 di fronte alla Prefettura di Terni.
Quella di domani sarà solo una prima iniziativa. Le organizzazioni sindacali infatti hanno organizzato per venerdì 25 settembre, dalle ore 9,00 alle ore 11,00, un altro presidio. Questa volta l’incontro è previsto di fronte al Comune di San Gemini (TR).
TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE SONO INVITATI
Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Umbria
Perugia, 23 settembre 2020
Precari scuola: i problemi denunciati dai sindacati scuola si sono puntualmente verificati
Relativamente alle notizie che ci pervengono dal personale precario chiamato a ricoprire i posti delle GPS preme a queste organizzazioni sindacali precisare quanto di seguito:
A partire dal mese di luglio e soprattutto dal momento della compilazione e successiva pubblicazione delle graduatorie per le Supplenze Provinciali (GPS), le scriventi OO.SS. hanno immediatamente monitorato la situazione e, nel confronto con il Ministero dell’istruzione, denunciato l’inadeguatezza del sistema di reclutamento informatizzato che avrebbe avuto bisogno di ben altro rodaggio per essere utilizzato nell’assegnazione degli incarichi per questo anno scolastico.
Il nostro impegno è continuato sia a livello nazionale che territoriale nel denunciare gli innumerevoli errori nel mancato o errato riconoscimento dei titoli professionali e/o di servizio che hanno determinato innumerevoli ricorsi da parte del personale.
A livello locale e nazionale stiamo continuamente sollecitando l’amministrazione perché proceda alla correzione degli errori di volta in volta evidenziati.
Abbiamo inviato al Ministero l’atto di messa in mora e diffida ed avviato vertenze relative alla correzione dei punteggi.
In questa fase di convocazioni dei precari rafforziamo il nostro impegno ed il sostegno al personale interessato in questo momento all’assegnazione delle supplenze sia a livello di vigilanza nelle operazioni che, più in generale, per la tutela dei diritti dei singoli lavoratori.
Perugia, 19 settembre 2020
Segreterie Regionali
FLC CGIL – CISL SCUOLA – UIL SCUOLA
“Ripartire dal lavoro”: per Manzotti (Cisl Umbria) questo rimane il tema principale
Fatto riferimento a tre tipi di crisi (sanitaria, economica e sociale), il segretario generale della Cisl Umbria Angelo Manzotti nella sua dichiarazione video chiede di aprire immediatamente un tavolo per discutere dei problemi nazionali ed economici.
“Ripartire dal lavoro”, giornata di mobilitazione nazionale, ha visto impegnati questa mattina Cgil, Cisl e Uil Umbria nella città di Terni. A margire di questo incontro, Manzotti ha ribadito che il tema principale è il lavoro, il lavoro di qualità e dignitoso. Per la Cisl l’elemento determinante è la contrattazione, che ha un ruolo fondamentale sia in termini salariali che normativi.
“Ripartire dal lavoro”, Marcelli (Cisl Terni – Orvieto) apre i lavori della manifestazione in Umbria
“Ripartire dal lavoro”: sindacati umbri uniti per chiedere di “non ripercorrere vecchi schemi”
“Ripartire dal lavoro non è il solito slogan, ma una necessità, quasi un obbligo in questo momento storico”. Con queste parole Riccardo Marcelli, della Cisl di Terni-Orvieto, ha aperto l’iniziativa regionale di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, inserita nella giornata di mobilitazione nazionale promossa dalle tre organizzazioni sindacali per rimettere al centro – appunto – i temi del lavoro.
“Ci sono le condizioni e le risorse per voltare pagina – ha detto Marcelli, davanti a una folta platea formata da delegati e dirigenti sindacali – soprattutto in Umbria, ove la crisi è cominciata ancora prima del Covid, con una produttività di 14 punti inferiore alla media nazionale, tassi di invecchiamento della popolazione allarmanti, più di 100 vertenze aperte e 50mila famiglie a rischio povertà. Non serve quindi qualche aggiustamento – ha insistito il sindacalista – ma una rifondazione che guardi alla sostenibilità ambientale e sociale, all’innovazione tecnologica e alla ricerca, al rilancio della sanità pubblica e della scuola, all’ammodernamento della pubblica amministrazione, agli investimenti, all’equità fiscale”.
Non ripercorrere vecchi schemi: è questo il messaggio forte che parte dai tre sindacati confederali. “Un messaggio che – ha ricordato Claudio Bendini, segretario generale della Uil dell’Umbria – abbiamo portato proprio ieri nel confronto con la presidente Tesei, ricordando che i finanziamenti ci sono, dal Recovery Fund al Mes, dai fondi europei ordinari a quelli per la ricostruzione, da Industria 4.0 al programma per le aree interne, senza dimenticare le aree di crisi attivate nella nostra regione. Ora è importante che l’Umbria sappia garantirsi una quota giusta delle risorse nazionali e che si definiscano al più presto le priorità di intervento, con il coinvolgimento del mondo del lavoro. Dobbiamo fare il massimo sforzo e dare il meglio di noi – ha sottolineato Bendini – perché non avremo altre opportunità per molti anni. Per questo se non arriveranno risposte coerenti e adeguate dovremo organizzare forme di dissenso incisive. Ne va del futuro dell’Umbria”.
“Da Terni come da tutta Italia oggi Cgil, Cisl e Uil mandano un messaggio molto forte – ha detto nelle sue conclusioni Tania Scacchetti, segretaria confederale della Cgil nazionale – Riparte la mobilitazione del lavoro, quel lavoro che ha salvato e tenuto in piedi il Paese nei mesi del lockdown e che deve essere oggi il motore delle scelte strategiche per cambiare il nostro modello di sviluppo”.
Investimenti, riforma fiscale e degli ammortizzatori sociali, un più forte ruolo dello Stato come “regolatore” dei rapporti in economia, infrastrutture, istruzione, educazione, sanità: sono questi per Cgil, Cisl e Uil i pilastri fondamentali del cambiamento, su cui indirizzare le ingenti risorse che arriveranno dall’Europa. Senza dimenticare l’assoluta necessità di rinnovare i contratti collettivi nazionali, scaduti per oltre 10 milioni di lavoratori in Italia: “Confindustria non faccia politica e sottoscriva i contratti – ha rimarcato Scacchetti – a partire da quello della sanità privata, che aspetta da 14 anni: una vergogna”.
La segretaria nazionale ha poi concluso con un messaggio rivolto ai giovani: “Noi vogliamo che le nostre nuove generazioni – ha detto – abbiano l’opportunità di vivere in un Paese in cui lavoro, sostenibilità, welfare e beni comuni sono gli obiettivi fondamentali delle scelte politiche”.
Uffici stampa CGIL CISL UIL
Ripartire dal lavoro
#ContrattoSubito: anche in Umbria il presidio di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl
Rimettiamo l’Umbria su un “binario” di sviluppo
“Non possiamo più tollerare la drammatica inefficienza della ferrovia che invece di essere innovata ed adeguata alle esigenze del territorio negli anni è stata destrutturata, resa sempre meno in grado di corrispondere alle esigenze della potenziale utenza – hanno detto i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil, Filippo Ciavaglia, Antonello Paccavia e Claudio Bendini – Tratti ferroviari dismessi dopo averci investito per l’elettrificazione, percorsi di poche decine di Km che hanno tempi di percorrenza lunghissimi, mancanza di un orario unico regionale che faciliti l’utilizzo dei mezzi pubblici”.Ma non c’è solo il trasporto su ferro ad allarmare le organizzazioni sindacali: “Non si può più accettare che la E45 sia ancora ad una corsia nel viadotto Puleto, dopo una chiusura durata mesi nel 2019 – hanno rimarcato i sindacati – Un’arteria fondamentale per l’Umbria, da anni è sottoposta a lavori di sistemazione dei quali però non si vede mai la fine, con disagi enormi per il traffico e seri problemi di sicurezza”.
A pesare, poi, sempre secondo Cgil, Cisl e Uil è l’incertezza sulla realizzazione della E78, “per la quale di Governo in Governo si prevedono i finanziamenti per il tratto umbro che poi scompaiono o non vengono spesi, rimandando sempre il varo dell’infrastruttura che dovrebbe collegare Grosseto e Fano con le importanti ricadute positive per l’economia dei territori interni di Toscana, Umbria e Marche”.
C’è poi la strada “Pian d’Assino” Umbertide – Gubbio, “una delle arterie più pericolose dell’Umbria, dove i lavori di adeguamento non partono, pur essendoci i finanziamenti”.
Infine, pesa, secondo Cgil, Cisl e Uil la mancanza dei supporti infrastrutturali necessari al funzionamento della piastra logistica, così come l’assenza del cablaggio del territorio per la modernizzazione delle imprese e lo sviluppo della alfabetizzazione informatica.
“Diciamo basta all’arretramento economico, sociale, culturale del sistema Umbria – hanno concluso i tre segretari dal presidio di Città di Castello – la Regione investa in un grande piano infrastrutturale condiviso con le forze sociali, per impedire un ulteriore regresso del nostro territorio. Il Governo metta a disposizione le necessarie risorse per realizzare quanto è necessario ad una nuova stagione di crescita e di tenuta dell’Umbria”.