Grazie alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità e di tutti i servizi. pubblici essenziali che stanno dimostrando lo straordinario valore del lavoro pubblico per il bene comune
#TuteliamoilPaese
Dopo l’incontro del 10 marzo, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl: “Risposte ancora parziali, ecco le nostre proposte. Attivato tavolo permanente”.
Gli uffici della Cisl Umbria sono aperti
Per motivi di sicurezza invitiamo a prendere un appuntamento per evitare affollamenti nelle nostre sedi
«Abbiamo deciso di tenere aperti i nostri uffici anche in questo particolare momento perché sentiamo il dovere di stare vicino ai lavoratori e pensionati anche in una situazione di emergenza come quella che stiamo vivendo»: a scriverlo in un tweet, il segretario generale Cisl Umbria, Angelo Manzotti.
“Oggi è un 8 marzo diverso nel nostro paese ed in tutto il mondo, senza cortei e manifestazioni, a causa delle restrizioni per contenere la diffusione del coronavirus. Tante donne sono in prima linea, in queste giornate difficili, con grande coraggio, determinazione e senso di responsabilità, per curare ed assistere le persone contagiate. A queste lavoratrici, a tutti i medici, al personale sanitario, alle ricercatrici, va oggi il nostro primo pensiero, la nostra gratitudine ed un ringraziamento collettivo”.
Così la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan dalle pagine de “Il Secolo XIX” in occasione della Giornata internazionale della donna le cui celebrazioni che prevedevano una iniziativa unitaria per il 6 Marzo scorso, sono state sospese da Cgil, Cisl, Uil, per il delicato momento che sta vivendo il Paese e per le direttive del Governo e delle Regioni che il sindacato ha fatto ‘proprie’.
Mentre il Governo emana un decreto in cui vengono vietati congressi, riunioni, convegni, meeting ed eventi sociali di qualsiasi genere, ove non sia possibile il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale, negli uffici giudiziari dell’Umbria, a differenza di altre realtà, si continua ad operare con le stesse modalità di sempre.
La Cisl Fp Umbria punta l’attenzione sulla sicurezza negli uffici giudiziari. “In questa fase di emergenza causata dal Coronavirus – afferma la categoria del pubblico impiego umbro della Cisl- la stragrande maggioranza degli uffici nella nostra regione non dispone di vetri separatori tra utenza e personale dipendente, non risulta che siano state fatte ad oggi pulizie straordinarie e sanificazioni dei locali ed i presidi sanitari forniti sono assolutamente insufficienti. Inoltre – prosegue- le udienze continuano a svolgersi con le stesse modalità antecedenti all’emergenza, salvo diverse disposizioni dei singoli giudici. Fortunatamente l’organismo congressuale forense ha deliberato l’astensione dalle udienze per quindici giorni. Nel frattempo abbiamo chiesto ai capi degli uffici giudiziari quali siano le misure adottate e quali siano gli intenti futuri per tutelare la sicurezza dei lavoratori e degli utenti durante questa straordinaria emergenza”.
Cisl Fp Umbria
Incrementi per 4609 famiglie su 6995. I sindacati: “Un’ingiustizia che avevamo annunciato da tempo. Siamo pronti alla mobilitazione”
“Purtroppo quello che andiamo denunciando da più di un anno si è puntualmente verificato: la riforma dei canoni dell’edilizia residenziale pubblica ha portato ad un aumento degli stessi canoni, in molti casi anche consistente, per oltre 4600 famiglie umbre”. È una forte denuncia quella lanciata stamattina da Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, insieme ai sindacati regionali degli inquilini, Sunia, Sicet e Uniat, che, in una conferenza stampa, hanno illustrato gli effetti concreti della modifica del regolamento sulle case popolari in Umbria, avversata sin dal primo momento dai sindacati.
“Quando avvertivamo sugli effetti distorsivi che l’introduzione del meccanismo dell’Isee avrebbe avuto sulla determinazione dei canoni – hanno osservato i sindacati – siamo stati quasi derisi, ora però sono arrivate le bollette e sui numeri non si può più scherzare: su 6995 famiglie che vivono negli alloggi di edilizia residenziale pubblica, 4609 hanno avuto un aumento, mentre solo 2386 una piccola diminuzione”. Tra l’altro, hanno spiegato i sindacati degli inquilini, l’aumento è per ora ridotto ad un 15% sul vecchio canone, grazie alla clausola di salvaguardia, ma da qui al 2021 andrà a regime, creando situazioni “drammatiche” nelle quali persone con redditi molto bassi, soprattutto persone sole e anziane, si troveranno a pagare il doppio se non il triplo di prima.
Ma accanto a questo grave problema contingente, per il quale proprio oggi i sindacati invieranno richieste di incontro a tutti i gruppi consiliari della Regione Umbria, c’è una questione più generale e altrettanto grave: la grave mancanza di alloggi che consente attualmente di soddisfare appena il 6-7% delle richieste. Una situazione resa ancora più inaccettabile dalla presenza sul territorio di una grande quantità di alloggi, pubblici e privati, inutilizzati (si calcola che in Umbria possono essere circa 10.000).
Da qui la richiesta che i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, hanno inserito in una vera e propria “Piattaforma regionale per la casa” che intendono portare al confronto con le istituzioni: “Abbiamo bisogno di mettere da parte populismi e strumentalizzazioni politiche e affrontare davvero il problema, che è quello della mancanza di alloggi – hanno detto i segretari delle tre organizzazioni – E farlo partendo da un’azione semplice di monitoraggio dell’esistente, con la creazione di un osservatorio sugli edifici pubblici inutilizzati (compresi quelli sequestrati e confiscati alla malavita organizzata), sulla situazione degli sfratti incolpevoli e più in generale sulle necessità dell’abitare della nostra popolazione”.
Ma se le risposte dovessero continuare a non arrivare, i sindacati sono pronti alla mobilitazione: “Non siamo più intenzionati a subire queste ingiustizie verso le fasce più deboli della popolazione – hanno concluso Cgil, Cisl, Uil e Sunia, Sicet, Uniat – per cui, in mancanza dell’apertura di un confronto serio, siamo pronti ad aprire, insieme agli inquilini, una mobilitazione regionale”.
Mancata concertazione sulle manovre finanziarie del Comune di Corciano. La risposta di Cgil, Cisl e Uil Umbria e delle categorie dei pensionati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Perugia, non tarda ad arrivare. “Nonostante gli accordi con Anci e gli impegni rispettati da altri comuni sull’obbligo di concertazione con le parti sociali –fanno sapere i sindacati- riguardo alle manovre tariffarie e sulla programmazione economica e finanziaria annuale e triennale, il Comune di Corciano non ci ha convocato sulle decisioni già prese prima in Giunta, poi nelle Commissioni e il 5 marzo portate in Consiglio”. I sindacati oltre a sollevare la questione di metodo, entrano anche nel merito di quanto appreso per mezzo stampa. “Prendiamo atto – sottolineano con rammarico- che le misure continuano ad andare in senso opposto a quanto chiesto dal sindacato: non troviamo alcun segnale nella progressività fiscale applicata all’ addizione Irpef su base reddituale”. L’attenzione dei sindacati rimane alta anche su tutte quelle voci strategiche per chi tutela le fasce più deboli della popolazione come i servizi sociali, gli investimenti per la ripresa dell’economia locale, il sostegno alle associazioni di volontariato e le tariffe dei servizi comunali. “Per questo le manovre finanziarie di un comune – concludono i sindacati- non dovrebbero ridursi a una passerella politica, ma qualcosa che deve essere funzionale al miglioramento reale della vita della comunità amministrata”.
Cgil, Cisl e Uil Umbria
Spi Cgil, Fnp Cisl e UIlp Uil Perugia
La Cisl Umbria in Regione al Tavolo di crisi – COVID19, convocato per questo pomeriggio alle ore 15,00, per adottare provvedimenti di sostegno al reddito per imprese e lavoratori.
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