Articolo pubblicato dal Corriere dell’Umbria del 10 gennaio 2020
La riduzione è frutto di una conciliazione condotta da Adiconsum Umbria
RSU COLUSSI E FAI, FLAI E UILA: “RIAPRIRE IL TAVOLO CON L’AZIENDA ENTRO IL 17 GENNAIO”
Lo stato di agitazione e lo sciopero a oltranza alla Colussi di Petrignano d’Assisi, di un’ora a turno e iniziato lo scorso 16 dicembre, sono momentaneamente sospesi. A deciderlo i lavoratori che si sono riuniti con la Rsu e i rappresentanti di Fai, Flai e Uila in assemblee nelle giornate di giovedì 9 gennaio (dalle 21,00 alle 22,00) e di venerdì 10 gennaio (dalle 13,00 alle 14,00 e poi dalle 14,00 alle 15,00).
A prevalere il senso di responsabilità e l’attaccamento a una realtà produttiva importante per il tessuto territoriale. “Anche se l’adesione allo sciopero è stata elevata –fanno sapere la Rsu Colussi e i rappresentanti di Fai, Flai e Uila- con questo gesto i lavoratori vogliono dimostrare all’azienda il senso di responsabilità, ma ribadiamo ancora una volta che è necessario immediatamente riaprire il tavolo per entrare nel merito dei contenuti da noi sollevati che riguardano la produttività, la gestione e l’organizzazione del sito umbro”.
Ad essere ribadita l’urgenza di risposte concrete e proprio per questo dalle assemblee arriva la richiesta di un incontro da realizzare prima e non oltre il prossimo 17 gennaio. “Mancate risposte o ciò che sarà definito con l’azienda –concludono- sarà discusso in successive assemblee: saranno gli stessi lavoratori a valutare e decidere se proseguire con ulteriori forme di mobilitazione”.
Rsu Colussi
Fai, Flai e Uila Umbria
L’adesione altissima allo sciopero, quasi al 100% dal primo giorno, indetto nello stabilimento COLUSSI di Petrignano di Assisi, dalla RSU e OO.SS. di FAI, FLAI e UILA, iniziato il 16 Dicembre e tuttora in corso, è testimonianza che gli argomenti dibattuti nelle assemblee con i lavoratori, non solo hanno un fondamento importante, ma alcuni in particolare necessitano di una risoluzione al più presto.
Nello specifico, vogliamo ribadire che la trattativa con l’azienda su alcuni temi contestati dai lavoratori in assemblea, sono in essere già da prima dell’estate 2019 e nell’incontro del 7 ottobre scorso alla presenza delle segreterie nazionali, l’azienda si era presa l’impegno di dare risposte soddisfacenti alle richieste del tavolo, entro la fine di ottobre. Invece l’azienda, nonostante i ripetuti appelli fatti dalla stessa RSU ad incontrarsi, ha risposto solo a cose fatte, presentando la turnazione. Nel frattempo ha fatto convivere i lavoratori con turni fortemente disagiati, unilateralmente decisi ed inoltre adottando una disomogeneità di trattamento in relazione ai turni notturni, riposi, lavoro domenicale ed anche in merito ai permessi L.104. Presentata definitivamente la turnazione aziendale, di fronte alla proposta della RSU di attuare alcuni miglioramenti per renderla più equa ed omogenea, tenuto conto della delicata fase di transizione che vive lo stabilimento, qualunque proposta indicata è stata respinta, definendo nei fatti immodificabile la turnazione presentata. Ci sono anche altri temi in discussione, in merito alla turnazione, la fase sperimentale, eventuale indennità disagio, la formazione, utilizzo della flessibilità e tempi di comunicazione.
Gli altri argomenti su cui l’assemblea si è espressa riguardano la maggiorazione del turno notturno e PPO, sui quali, ci vorrebbero ulteriori approfondimenti, ma le distanze non sembrano incolmabili.
Dovremmo in seguito verificare anche il mansionario a fronte della nuova impiantistica istallata ed i livelli di inquadramento fermi ormai da troppo tempo.
I turni, invece, riguardano la vita quotidiana dei lavoratori e delle loro famiglie e come si sono affrontati fino ad oggi, non sono più condivisibili, e su questo argomento il sindacato è deciso nel voler trovare una soluzione condivisa ed equilibrata.
Se questo obiettivo di una più equa distribuzione del disagio fosse raggiunto, a nostro avviso, non solo ci sarebbe un miglioramento delle condizioni di lavoro, ma ne beneficerebbe di certo, anche la produttività aziendale.
Questo dovrebbe far riflettere un po’ tutti, anche chi è alla guida di questa azienda dato che negli ultimi periodi, non ha di certo favorito un clima distensivo, ma nonostante la forte tensione in fabbrica, siamo convinti che se l’azienda con senso di responsabilità saprà affrontare la situazione senza provocare ulteriori strappi (ad esempio fissando una data per la trattativa), si potrebbe pensare di interrompere lo stato di agitazione durante la trattativa in questione e sottoporre l’esito del confronto ai lavoratori in assemblea.
Attraverso questo percorso possiamo tentare di trovare soluzioni accettabili, come sempre fatto in questi ultimi anni e scongiurare il perdurare dello stato di agitazione che insieme ai lavoratori e alla RSU, si deciderà prossimamente come continuare e/o modificare sia nei tempi che nelle modalità.
RSU COLUSSI e OO.SS. di FAI, FLAI e UILA
FBM, la RSU: “Un esempio virtuoso anche per altre aziende”
La storia di Natale che vorremo condividere come RSU della FBM di Marsciano affonda le proprie radici negli anni. In tempi di crisi, nel quale l’individualismo sta prendendo sempre più spazio, vorremmo condividere un esempio di solidarietà anche per altre aziende. Per anni abbiamo avuto un fondo nel quale tutti i lavoratori versavano mensilmente ore di ferie, che poi erano messe a disposizione di chi si trovava in difficoltà per motivi personali o familiari. Purtroppo è arrivato un momento nel quale, a causa di questioni burocratiche, abbiamo interrotto quello che per tutti i lavoratori veniva considerato un vero e proprio salvadanaio. In molti casi infatti i giorni o le ore di ferie sono stati fruiti proprio come tali, in altri come risorsa economica in quanto monetizzate. La disponibilità dell’azienda è andata oltre: tutto quello che veniva versato per solidarietà tra colleghi veniva raddoppiato. Malgrado l’assenza di questo strumento, la solidarietà non è venuta mai meno con la raccolta di ore alla bisogna e con la stessa modalità di partecipazione da parte dell’azienda. Ora, anche grazie alla convinta volontà della proprietà di superare alcune difficoltà gestionali, siamo di nuovo pronti a ripristinare quello che noi consideriamo un importante strumento: una grande opportunità utile a superare momenti di difficoltà.
Buone feste
RSU della FBM di Marsciano
Marsciano, 27 dicembre 2019
L’intervista al segretario generale regionale Cisl Umbria Angelo Manzotti del giornalista Federico Fabrizi è stata pubblicata da Il Messaggero del 19 dicembre 2019
Il Consiglio Generale Cisl Umbria odierno inizia con l’analisi regionale e territoriale del segretario generale regionale Cisl Umbria Angelo Manzotti che indica nei fondi europei una delle principali opportunità per creare sviluppo in Umbria e tentare di uscire dalla crisi. “La Cisl coglie questa opportunità e vuole stare ai tavoli”. La Cisl dell’Umbria sostiene le ragioni della mobilitazione che ha portato anche i territori umbri in piazza Santi Apostoli e alle manifestazioni dei pensionati.
Le questioni degli appalti, della flessibilità del lavoro e del rapporto persona e tecnologia sono state centrali nella relazione di Manzotti, esposta a Santa Maria degli Angeli, che ha sottolineato l’urgenza di definite rinnovate forme di tutela per i lavoratori anche attraverso un’impegno nella contrattazione perché “senza lavoro non ci sono diritti e non c’è futuro”.
Il segretario nazionale Cisl Andrea Cuccello (nella foto), dopo la relazione introduttiva del segretario generale regionale Cisl Umbria Angelo Manzotti: “La Cisl continua ad insistere: i tavoli promossi col Governo, non sono il fine ultimo ma il prodotto finale. Ciò – precisa- che sono in grado di portare per i lavoratori dipendenti e pensionati”.
Per il segretario nazionale: “Lo scenario che abbiamo innanzi è ignoto: digitalizzazione e ambientalizzazione del lavoro portano ad un cambiamento di paradigma del lavoro. La Cisl è convinta che conoscenza, formazione e unità possano creare le condizioni per sterilizzare le paure”.