Perugia, la Cisl riunita analizza l’anno passato e guarda al 2025

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Da sinistra: il coordinatore dell’area sindacale territoriale Cisl di Perugia Valerio Natili con la segretaria amministrativa Cisl Umbria Simona Garofano, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti e il segretario organizzativo Cisl Umbria Gianluca Giorgi

Perugia, 20 dicembre 2024 – L’assemblea dell’Area Sindacale Territoriale di Perugia è servita per fare il punto sull’attività sindacale dell’anno 2024 e per favorire un confronto tra tutti i protagonisti della Cisl nel territorio, in vista del 2025. Ad aprire i lavori che si sono svolti questa mattina, 20 dicembre 2024, è stato il coordinatore dell’Area Sindacale Territoriale Cisl Perugia Valerio Natili che ha sottolineato come l’anno che ormai è alle porte si caratterizzerà per i congressi e “anche se le aree sindacali territoriali non sono istanza congressuale, sono comunque chiamate ad approcciarsi da protagoniste nelle proposte proprio perché impegnate in prima linea nella tutela dei lavoratori, pensionati e di chi si rivolge alle nostre sedi”. “Dal precedente congresso al prossimo – sottolinea Natili – abbiamo avuto momenti di dibattito e confronto. Molto spesso gli argomenti hanno riguardato i servizi e il rapporto con le categorie e la confederazione proprio per andare incontro alle esigenze di tutti, iscritti e non iscritti. Sicuramente ci sono margini per migliorare. C’è bisogno di molte cose e la Cisl con le proprie proposte ha dimostrato una grande capacità a tutti i livelli, sia esso nazionale, regionale che territoriale. Anche nelle aziende è stato fatto un buon lavoro in quanto, laddove possibile, si è portata avanti la contrattazione”. Il dibattito è stato nutrito e serrato e ha visto protagoniste le categorie e i territori, spaziando dagli aspetti organizzativi a quelli della condivisione di obiettivi. Le conclusioni a cura del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti hanno dato voce all’intera segreteria, presente ai lavori, e sono state l’occasione per riprendere i temi della manovra, del no allo sciopero e dell’esigenza di monitorare l’iter di discussione degli emendamenti, della contrattazione aziendale e concertazione sociale. Manzotti è quindi arrivato a trattare di sanità e ha ribadito come sia arrivato il momento di investire anche in Umbria sulla sanità territoriale.

Società, politica, sanità nazionale e regionale

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Il Coordinatore delle Politiche Socio-Sanitarie della CISL Umbria, dr. Tullo Ostilio Moschini, ha presentato un elaborato alla Confederazione riguardante la relazione tra Società, Politica e Sanità questa rispetto ad un quadro Nazionale dal 1968 e ad un quadro Regionale riferito agli ultimi 15 anni.
La chiave di lettura per capire la Sanità è prima conoscere e prendere coscienza dei cambiamenti che hanno modificato la società e la politica, le regole della democrazia e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Nel quadro nazionale sono riportate la serie principale di leggi e normative nella correlazione tra Istituzioni e Servizio Sanitario Nazionale e Regionale, ed argomentazioni inerenti il rapporto Regione-Università e Pubblico-Privato, la problematica del Personale e delle Liste di Attesa.
Nel quadro regionale sono puntualizzate la serie principale di Deliberazioni e di Atti, in particolare per quanto concerne il Piano Sanitario Regionale (PSR) la riorganizzazione delle Rete Ospedaliera, la convenzione con l’Università, l’abbattimento delle Liste di Attesa. Un mosaico dove ogni tessera per argomento fornisce una prima analisi e una base di discussione per poter alla fine completare il disegno integrato complessivo, compartecipato, della Sanità di cui ha bisogno il Paese Italia e la nostra Regione.
Il mosaico necessita di uno strumento: i valori della propria identità, quindi la cultura di appartenenza, a seguire la capacità di essere promotori di proposte. La modalità: non osservatori passivi o
spettatori critici, ma partecipi operativi e protagonisti.

RELAZIONE SANITA’-SOCIETA’ POLITICA-SANITA’ NAZIONALE E REGIONALE

Fondo di Perequazione, importante accordo firmato nell’azienda ospedaliera di Perugia. Decisivo il ruolo della Cisl Medici nell’Intersindacale

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Nella foto il segretario generale Cisl Medici Umbria Luca Nicola Castiglione

Perugia, 16 dicembre 2024 – Dopo dieci anni di attesa, lo scorso 13 dicembre si è finalmente concluso l’iter di confronto tra la direzione dell’azienda ospedaliera di Perugia e le organizzazioni sindacali con la firma dell’accordo sulla distribuzione del Fondo di Perequazione. Un risultato storico che ha visto protagonisti i dirigenti medici e sanitari dell’azienda ospedaliera di Perugia che attendevano questi emolumenti dal 2014. A beneficiare della distribuzione saranno tutti i dirigenti, in base ai ruoli e ai servizi, sanando una profonda disparità rispetto alle altre aziende sanitarie dell’Umbria. Questo accordo rappresenta una risposta concreta a una categoria che, a causa di dinamiche regionali e nazionali, ha vissuto un progressivo svilimento della propria professionalità e un senso di frustrazione sempre più profondo.

Importante il ruolo della Cisl Medici Umbria, insieme alle altre organizzazioni dell’Intersindacale – AAROI EMAC, ANAAO ASSOMED, CGIL, CIMO FESMED, FASSID e UIL – nel lungo e complesso percorso che ha portato alla firma dell’accordo. “Grazie a questo importante risultato – commenta il segretario regionale generale della Cisl Medici Umbria, Luca Nicola Castiglione – si apre una prospettiva di fiducia e di speranza per il futuro. La Cisl Medici ha contribuito in modo determinante al raggiungimento di questo obiettivo, lavorando in sinergia con le altre componenti per rappresentare al meglio le istanze della categoria”.

Un sentito ringraziamento viene rivolto dalla Cisl Medici Umbria e dall’intera Intersindacale medica alla direzione generale dell’azienda ospedaliera di Perugia, in particolare al direttore generale Dott. Giuseppe De Filippis, al direttore amministrativo Dott.ssa Rosa Magnoni, al direttore sanitario Dott. Arturo Pasqualucci e al direttore del personale Dott.ssa Veronica Vettori. Con loro, nel corso di questi anni, si è instaurato un rapporto di proficua e continua collaborazione, sempre nel rispetto dei ruoli istituzionali, una collaborazione che si auspica possa proseguire anche in futuro. La firma di questo accordo segna un momento di svolta per i professionisti della salute e per il sistema sanitario regionale, ribadendo l’importanza del dialogo e del confronto tra le parti.

Fonte: Cisl Medici Umbria

Elezioni Rsu e Rlssa servizi ambientali, la Fit Cisl conquista delegati in tutte le aziende umbre ed è il primo sindacato in Gesenu e in Ece

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Nella foto il segretario generale Fit Cisl Umbria Fabio Ciancabilla

Il 3/4 dicembre scorsi si sono svolte le elezioni nazionali dei delegati RSU e RLSSA nei Servizi Ambientali. FIT CISL UMBRIA, grazie ai lavoratori, ai candidati e al supporto di tutta la segreteria regionale, si è confermata come sindacato di riferimento nel settore riuscendo a conquistare delegati in tutte le imprese interessate. Queste le parole del Segretario Generale FIT CISL Ciancabilla Fabio: “Un grande risultato per la FIT CISL che dimostra come il lavoro di squadra possa portare risultati di grande rilievo come in Gesenu dove con il 48% dei voti, la lista FIT CISL conquista la maggioranza relativa con 5 delegati RSU su 11 e con il RLSSA più votato di tutti con 169 voti. Un grande risultato anche in termini di voti ai singoli candidati dove Pasquale Qualatrucci (Segretario Regionale) e Giordano Taragnoloni (Coordinatire Servizi Ambientali) risultano essere i candidati più votati a livello regionale rispettivamente con 187 e 74 voti.”
Ottimi risultati anche in ECE dove la FIT CISL con più del 50% dei voti di lista ottenuti conquista 2 delegati RSU e 1 RLSSA; TSA dove la FIT CISL raccoglie il doppio dei consensi rispetto agli iscritti con un delegato RSU eletto; ASM con la FIT CISL che sarà rappresentata da un delegato RSU e RLSSA. Nelle restanti aziende la FIT CISL ha superato i dati rappresentativi della scorsa tornata elettorale aumentando i voti di lista ed eleggendo delegati RSU.
Il Segretario Generale FIT CISL Ciancabilla Fabio Umbria aggiunge: “I dati elettorali dimostrano come la linea fino ad oggi condotta dalla FIT CISL sia stata ampliamente apprezzata dai lavoratori. Gli sforzi di tutta la FIT tesi al miglioramento dei contenuti normativi del CCNL e quelli mirati alla tutela della salute dei lavoratori del Servizio Ambientale sono stati ripagati. Ora abbiamo l’onere di rappresentare al meglio i lavoratori che ci hanno dato fiducia.”
Un ringraziamento speciale della segretaria va a tutti i lavoratori che hanno sostenuto le liste FIT CISL, ai candidati ed agli eletti.
Questi i nomi degli eletti:
– RSU: Qualatrucci Pasquale, Taragnoloni Giordano, Calzoni Francesco, Fusini Claudia, Alunni Ciubini Francesco (Gesenu). Marcagnani Alessandro (TSA). Ramacciani Fabrizio (SIA). Melluccio Francesco e Della Botte Stefano (ECE). Luzi Danilo e Mosciatti Tania (VUS). Mirko Tempesta (ESA). Lazzari Carlo (ASM). Niccolini Giacomo (Sogeco).
– ⁠RLSSA: Lorenzetti Andrea (Gesenu). Saidi Giacomo (VUS). Vanessa Virgili (ASM). Lorenzo Barabani (ECE).

Nella foto il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

Anche il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti guarda con favore a quanto traguardato dalla Fit Cisl Umbria: “Gli importanti risultati ottenuti in questo appuntamento per il rinnovo delle Rsu rappresentano uno stimolo a radicarci ancora di più nei posti di lavoro e a sviluppare ulteriormente la contrattatazione decentrata. L’alto consenso che ci è stato attribuito – aggiunge – evidenzia una forte volontà di partecipazione e di protagonismo dei lavoratori che ci deve vedere impegnati maggiormente per rappresentare i loro bisogni e speranze”.

La Fnp Cisl Umbria chiude il 2024 con la non autosufficienza: “Il tema sarà centrale anche nel 2025 nel nostro congresso”

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ORVIETO, 11 dicembre 2024 – Non autosufficienza: questo il tema centrale nel consiglio generale Fnp Cisl Umbria che questa mattina, 11 dicembre 2024, si è tenuto a Baschi al quale ha portato i saluti il sindaco Damiano Bernardini. Presenti il segretario generale Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani, il segretario generale Fnp Cisl nazionale Emilio Didonè e il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti.

“Siamo in un piccolo comune umbro, del territorio orvietano, che ricade in un’area interna – precisa Fabiani -. Un tema questo, quello dei territori a rischio spopolamento, che è stato centrale per tutto il mio mandato. Dobbiamo fare in modo che nessuno rimanga indietro. Questo sia se si tratta di territori che di persone. Per questo oggi siamo qua per trattare di non autosufficienza, avvalendoci dei prestigiosi interventi di monsignor Vincenzo Paglia e del segretario generale Fnp Cisl nazionale Emilio Didonè”. Se l’arcivescovo Paglia ha puntato l’attenzione sull’importanza della Legge 33, quella riguardante la non autosufficienza, e su quanto sia necessario per darle attuazione, il segretario Didonè ha scelto l’Umbria per lanciare alla politica la sua proposta. Una proposta che si articola su più livelli: nazionale, regionale, locale. “Ci vuole un’anagrafe dei non autosufficienti per ogni comune, per ogni regione e a livello nazionale. Questa – spiega – è funzionale all’erogazione dei servizi, all’integrazione socio – sanitaria e ai servizi domiciliari. Solo sapendo qual’è lo scenario dei territori si può intervenire in modo consapevole ed efficiente”.

Ed ecco quindi i numeri. Il consiglio generale Fnp Cisl Umbria ha evidenziato che le persone portatrici di non autosufficienza in Italia sono 3 milioni e 800 mila, circa 60 mila a livello regionale. “Oltre a loro – ha sottolineato Fabiani – dobbiamo pensare anche alle loro famiglie”. Da qui l’emergenza da affrontare. Per questo il tema della non autosufficienza sarà centrale anche nell’appuntamento congressuale che ci attende ad aprile 2025. “Con questo tema va di pari passo la nostra proposta del cohousing che, oggetto di un nostro passato convegno e come abbiamo sentito dall’intervento di monsignor Paglia (che ringraziamo per aver accettato l’invito al nostro consiglio), diventa una delle strade da percorrere per rispondere alle esigenze delle persone anziane, dei pensionati. In una regione che presenta una percentuale di popolazione anziana più alta che nelle altre regioni”. Sui servizi e su quanto siano necessari per la tenuta delle aree interne è tornato anche il sindaco di Baschi. Ai lavori ha preso la parola, dopo numerosi interventi dei presenti, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti che è ritornato sulla manovra e sull’esigenza di proseguire a monitorare l’iter parlamentare, la discussione degli emendamenti, in modo che siano tutelate le esigenze dei lavoratori e dei pensionati.

La non autosufficienza, i nodi relazionali e la contrattazione in primo piano al Consiglio generale Fnp Cisl Umbria

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L’incontro ospiterà l’intervento dell’arcivescovo Vincenzo Paglia

Nella foto il segretario generale Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani, nel corso dell’inaugurazione di una nuova sede

Non autosufficienza, a livello territoriale e regionale con respiro anche nazionale: questo sarà il tema cardine del Consiglio generale Fnp Cisl Umbria di fine anno che si terrà a Baschi (TR) al Corno Rosso (vocabolo Rota, 178) il giorno 11 dicembre 2024 a partire dalle ore 10,00. Ospite d’eccezione l’arcivescovo monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, rappresentanti della segreteria nazionale della categoria dei pensionati della Cisl e il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti. I lavori saranno aperti con la relazione introduttiva del segretario generale Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani che punterà l’attenzione su quanto fatto dalla categoria nel 2024 e su quali sfide attendono i pensionati della Cisl Umbria nel 2025. Tra queste, sicuramente, il congresso della federazione. Il percorso prenderà avvio proprio da Baschi, piccola località dell’orvietano, per dare un primo grande segnale, nel segno della continuità nel mandato di Fabiani e della sua segreteria: dare massimo risalto alle piccole realtà, alle aree interne come anche quella della Valnerina. Terre di Santi, dove si trova anche Santa Rita da Cascia, patrona della Fnp Cisl Umbria. “Per creare sviluppo – anticipa il segretario Fabiani – ci vuole ascolto, presidi territoriali per dare risposte a lavoratori e pensionati, servizi e lavoro. Per riuscire a creare sviluppo ci vogliono infrastrutture materiali ed immateriali. Richieste, queste, che ci vedono determinati ai tavoli di concertazione con i comuni e che, a questo punto, saranno rivolte anche alla nuova amministrazione regionale. Nessuno deve e può rimanere indietro. Di questo siamo sicuri”. Tra i punti salienti che saranno sviluppati nel corso dei lavori, a partire dalla relazione introduttiva di Fabiani, anche i nodi di relazione e la contrattazione sociale.

TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE SONO INVITATI A PARTECIPARE

Codice degli Appalti, Bicchieraro (Filca Umbria): “Modifiche dannose, serve protocollo di legalità e sicurezza”

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Intervento di Giuliano Bicchieraro, Segretario generale Filca Cisl Umbria

Le recenti proposte di modifica al Codice degli appalti pubblici (D.Lgs. 36/2023), introdotte dal governo, includono la possibilità di utilizzare contratti collettivi diversi rispetto a quelli di riferimento per il settore edilverno, includono la possibilità di utilizzare contratti collettivi diversi rispetto a quelli di riferimento per il settore edile. Come Filca Cisl Umbria raccogliamo anche le critiche sollevate da Ance che ci vedono in questo caso al loro fianco, anche sulla questione specifica della revisione prezzi.
Queste disposizioni hanno sollevato preoccupazioni da parte del Consiglio di Stato, che ha definito le norme troppo generiche, rischiando di compromettere chiarezza e coerenza nell’applicazione, e di generare incertezze giuridiche nelle procedure di gara.
Ripercussioni negative per i lavoratori, aziende e stazioni appaltanti.
A nostro parere queste modifiche rischiano di creare molti problemi sia per i lavoratori, che per le aziende che per chi assegna gli appalti.
Per i lavoratori il rischio principale è l’applicazione di contratti meno tutelanti, che potrebbero portare a una riduzione di diritti salariali, orari più lunghi o condizioni di sicurezza meno garantite. Questo è particolarmente critico nel settore edile, noto per l’elevato rischio di incidenti.
Per le aziende la concorrenza potrebbe spostarsi sul ribasso dei costi del lavoro, con svantaggi per le imprese che rispettano i contratti collettivi nazionali  di settore, aumentando il rischio di dumping contrattuale. Un’applicazione incoerente delle norme potrebbe rendere più difficili i rapporti con le stazioni appaltanti e complicare la partecipazione alle gare. Per le stazioni appaltanti la possibilità di applicare contratti diversi crea confusione e aumenta la probabilità di contenziosi. Inoltre, la mancanza di un riferimento stabile ai contratti collettivi di settore mina la trasparenza e la correttezza delle procedure di affidamento.

Siamo quindi d’accordo con il Consiglio di Stato secondo il quale “in primo luogo, suscita perplessità il passaggio che consente di verificare la rilevanza delle associazioni rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro sulla base della presenza di rappresentanti nel Consiglio del Cnel. Si tratta di un incerto criterio suppletivo generalizzato, che sarebbe meglio cancellare. Dal dato testuale e sintattico, sembra doversi supporre che la stessa organizzazione sindacale rappresentativa dei lavoratori abbia la medesima forza contrattuale per ogni contratto collettivo stipulato con le associazioni datoriali, a prescindere dalla dimensione e dalla natura giuridica delle imprese da esse rappresentate”.
Insomma, a parere della Filca Cisl Umbria, le norme introdotte mancano di specificità e rischiano di minare il principio di legalità e la coerenza dell’intero sistema. In particolare, si è evidenziata l’urgenza di stabilire criteri chiari e precisi per l’applicazione dei contratti diversi da quelli di riferimento, al fine di evitare arbitrarietà nelle decisioni delle stazioni appaltanti.

La nostra proposta: protocolli di legalità e sicurezza
Un possibile strumento per mitigare le criticità è l’adozione di protocolli di legalità e sicurezza nell’ambito degli appalti pubblici. Questi protocolli potrebbero prevedere ad esempio la consultazione preventiva tra aziende, sindacati e stazioni appaltanti per individuare il contratto più adatto al lavoro da eseguire; standard minimi di tutela che garantiscano condizioni di lavoro sicure e giuste, indipendentemente dal contratto applicato; il monitoraggio e verifica della applicazione dei contratti, con il coinvolgimento di un organismo di controllo congiunto tra imprese, sindacati e autorità competenti, che potrebbe essere rappresentata dalla bilateralità esistente nel settore edile
Questo approccio non solo rafforzerebbe la legalità, ma potrebbe anche migliorare la qualità del lavoro e della sicurezza nei cantieri pubblici, preservando la concorrenza leale tra le imprese.

Evitare di aggravare le disuguaglianze
L’applicazione indiscriminata di contratti diversi nei lavori pubblici potrebbe aggravare le disuguaglianze tra i lavoratori e indebolire il sistema degli appalti. È cruciale che le modifiche siano accompagnate da regolamenti attuativi chiari e dall’implementazione di strumenti di controllo come i protocolli di legalità. Il coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder può rappresentare una soluzione equilibrata per tutelare i diritti dei lavoratori e garantire trasparenza ed efficienza nei processi di gara.

L’area sindacale territoriale Terni – Orvieto si riunisce. In primo piano automotive, contrattazione, partecipazione e manovra

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TERNI, 3 dicembre 2024 – L’Area Sindacale Territoriale di Terni – Orvieto con la riunione di oggi, 3 dicembre 2024, è tornata sul tema della contrattazione ed ha puntato l’attenzione su due importanti momenti: quello di ieri con il Comune di Narni e quello con il Comune di Orvieto, che si svolgerà entro la fine dell’anno. “Per la Cisl – ha affermato il coordinatore dell’Area Sindacale Territoriale Terni – Orvieto e segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli – la contrattazione con i Comuni rappresenta un elemento importante per riuscire a tutelare i lavoratori e i pensionati e più in generale i cittadini. In quanto attraverso questo strumento è possibile difendere i servizi e far presente agli amministratori quali siano le esigenze dei cittadini che molto spesso si rivolgono alle nostre sedi non solo per esporci questioni riguardanti il lavoro o la pensione, ma anche necessità più di ampio respiro. Necessità che solo un sindacato che contratta, che sta ai tavoli e che vuole partecipare alle decisioni attraverso le proprie proposte e il confronto può fare. Questo a tutti i livelli: in quello territoriale, regionale e nazionale. Anche per questo è una nostra priorità creare e mantenere rapporti costruttivi con tutti i comuni, compreso naturalmente quello di Terni”.

Dieci anni di firma al Mise per l’Ast. “Dieci anni che arrivano proprio in questi giorni e che per la città dell’acciao vuole dire molto”. E’ sempre Marceli nella sua relazione introduttiva a dirlo e a cerchiare sul calendario il prossimo 10 dicembre come una data importante. “Sarà il giorno nel quale i sindacati incontreranno il cavalier Arvedi e si tratterà del tanto atteso accordo di programma. Non si tratta solo di un importante momento per la categoria e per i lavoratori coinvolti, ma anche per tutta la città di Terni e per la nostra regione”. Questioni che sicuramente si intrecciano con il nazionale e così anche quello della manovra. Ed ecco l’affondo del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, nel suo intervento conclusivo: “In questi giorni la Cisl sarà vigile in merito alla legge di stabilità in quanto i vari gruppi politici hanno presentato 4500 emendamenti. Questo per noi è importante ma soprattutto è necessario rimarcare con determinazione i provvedimenti della manovra che riguardano lavoratori, pensionati, famiglie. Questi non solo non devono essere modificati ma anzi è auspicabile che siano individuate nuove risorse da destinare al ceto medio, che in questi ultimi tempi ha pagato pesantemente lo scotto della crisi. Riteniamo urgente – ha quindi proseguito il segretario – individuare risorse da destinare all’automotive, considerato che nella nostra regione è un settore strategico che occupa migliaia di persone. Per la Cisl dell’Umbria tutto questo deve essere ricondotto in una nuova politica economica basata sulla sostenibilità e sulla garanzia occupazionale”.

Riguardo all’accordo di programma delle acciaierie di Terni, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, riprendendo l’analisi del segretario Marcelli, ha quindi sottolineato che “si tratta di un elemento fondamentale per dare certezza ai lavoratori”.

Il Congresso della Fim Cisl Umbria sarà il 26 marzo 2025

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IL CONGRESSO DELLA FIM CISL UMBRIA SARA’ IL 26 MARZO 2025. A DECIDERLO IL CONSIGLIO GENERALE DELLA CATEGORIA CHE SI E’ RIUNITO A PERUGIA PER APPROFONDIRE LA QUESTIONE DEL RINNOVO DEL CONTRATTO DELL’INDUSTRIA METALMECCANICA
Perugia, 25 novembre 2024 – I metalmeccanici della Cisl dell’Umbria si riuniranno a Congresso il 26 marzo 2025. Lo ha deciso il Consiglio Generale della Fim Cisl Umbria, riunitosi nei giorni scorsi a Ponte San Giovanni. Ad aprire i lavori, ai quali ha partecipato tutta la segreteria della Cisl Umbria ed è intervenuto il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti e la segretario nazionale Fim Cisl Giovanna Petrasso, è stato il segretario generale Fim Cisl Umbria Simone Liti. “Si stima che il comparto produttivo dell’auto in Umbria offre direttamente lavoro a più di 7000 persone che sono coinvolte direttamente o indirettamente nella filiera. E’ essenziale che tutti i soggetti deputati, compreso il governo regionale, continuino a ragionare anche con le organizzazioni sindacali sulle sfide che abbiamo di fronte, favorendo la transizione sostenibile del settore automotive e valorizzando al massimo tutte le tecnologie esistenti. C’è bisogno di condividere un posizionamento che doveva e dovrà analizzare e trovare risorse e progetti in termini di formazione, riqualificazione e premialità per chi decide di diversificare processi e prodotti ed utilizzare anche ammortizzatori sociali aggiuntivi, una volta terminati quelli ordinari. Con un obiettivo condiviso di garantire che la transizione nel settore automobilistico sia equa, abbia successo e non lasci indietro nessuno”. A preoccupare la categoria, oltre alla questione del rinnovo del contratto, anche “l’accordo di programma ancora non sottoscritto per le acciaierie di Terni” con il tema dell’energia ancora aperto, che interessa tutte le aziende ma in particolare quelle maggiormente energivore. Poi ci sono le questioni ambientali, là dove nei territori sono presenti insediamenti di industria pesante. “La questione ambientale – precisa Liti – deve andare di pari passo con quella del lavoro e della salute dei lavoratori e dei territori, senza che i fattori tra essi siano elemento di divisione”. “Territori che possono guardare al futuro solo se i giovani riescono a trovare il lavoro. Giovani che hanno priorità diverse rispetto a quelli di ieri e che dobbiamo saper ascoltare per dar loro risposte”. Il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti ha richiamato quindi l’attenzione poi sulle luci ed ombre della manovra del Governo che comunque può e deve essere migliorata attraverso il confronto, seguendo con particolare attenzione la discussione parlamentare.

La segretaria nazionale della Fim Cisl Giovanna Petrasso, riagganciandosi alla questione dei giovani, sollevata dal segretario Manzotti, ha quindi ripercorso gli elementi distintivi del lavoro portato avanti dalla Fim Cisl nei luoghi di lavoro e in termini di confronto con le associazioni datoriali. “Lo stato della trattativa del contratto dell’industria metalmeccanica – afferma la segretaria – purtroppo ci ha visto costretti a proclamare lo stato di agitazione del comparto perché i primi 8 incontri con le associazioni datoriali non hanno prodotto effetti positivi sugli obiettivi attesi, rivendicati nella piattaforma. Pertanto abbiamo proclamato da lunedì 18 novembre 8 ore di sciopero e l’astensione degli straordinari e ogni forma di flessibilità fino a 15 gennaio. Ci auguriamo – ha aggiunto – di riaprire un tavolo di negoziato dove si inizi a parlare seriamente del contratto di come si intende rinnovarlo, quali risorse distribuire ai lavoratori ma soprattutto di come irrobustire la parte normativa del contratto perché le sfide che abbiamo davanti come metalmeccanici sono sfide epocali in cui dobbiamo farci trovare pronti e preparati nel gestire nel miglior modo possibile a favore dei lavoratori senza creare disagio sociale tra i lavoratori stessi e le loro famiglie. Il rischio di un’economia che si ferma e di un export che si rallenta fortemente potrebbe avere effetti deleteri sul tessuto industriale del nostro Paese”.