E’ passato più di un anno dal 10 giugno 2022, quando i pensionati hanno presentato in modo unitario la propria piattaforma socio – sanitaria a tutela di quanti rappresentano, e dei cittadini più in generale, ma dalla Regione non c’è stato formalmente alcun passo in avanti. “Nessun incontro periodico, come da accordi presi con l’assessore regionale Luca Coletto e il direttore regionale della sanità Massimo D’Angelo, è stato convocato dalle istituzioni con i corpi intermedi – afferma il segretario generale Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani -, proprio come nessuna novità sull’Osservatorio permanente sulla condizione degli anziani. A riguardo solo rassicurazioni verbali: questo strumento, infatti, ci consentirebbe di avere una sorta di braccio armato per tutelare in termini socio-sanitari ma anche assistenziali gli anziani. Peccato che però non sia mai stato formalmente istituito. Questo anche dopo averlo concordato lo scorso 13 marzo”.
I pensionati della Cisl Umbria sono preoccupati in materia di sanità. “Se da una parte la Regione si era assunta degli impegni – prosegue – non possiamo continuare ad attendere all’infinito. Questo perché la situazione in termini di assistenza, di cura e di annose liste di attesa si aggrava in quanto connessa direttamente all’invecchiamento della popolazione, per la quale l’Umbria è tra le prime regioni a livello nazionale”.
Fabiani reputa necessario fare, con tutti i promotori della Piattaforma socio – sanitaria, una riflessione per definire una strategia condivisa da mettere in atto a settembre. “Certi temi – conclude – non vanno in vacanza”.
Fnp Cisl Umbria
Perugia, 31 luglio 2023
Vendita Hoist Italia srl. La conferenza dei capigruppo incontra i sindacati
“Se Hoist vuole vendere favorisca l’ingresso di realtà imprenditoriali solide, in grado di valorizzare la professionalità dei tanti lavoratori che da anni garantiscono il buon funzionamento dell’azienda”. È questo uno dei punti che i sindacati hanno esposto stamattina, 27 luglio 2023, a Palazzo comunale in occasione della Conferenza dei Capigruppi.
L’incontro di questa mattina, a cui hanno partecipato tutti i gruppi consiliari rappresentati in Consiglio comunale, è stato convocato alla luce degli sviluppi della cessione, da parte di Hoist Italia srl, della più importante realtà di recupero crediti del territorio spoletino alla società Ixigest srl.
Le Organizzazioni Sindacali Cigl, Cisl e Uil, presenti insieme ai Rappresentanti Sindacali Aziendali, nel ribadire l’impossibilità di accettare le condizioni previste dal piano industriale proposto da Ixigest (taglio del 15% della retribuzione base, rinuncia del livello di inquadramento attuale, rinuncia agli scatti di anzianità maturati), hanno chiesto ai rappresentanti istituzionali di fare il possibile affinché, in un territorio fiaccato dal sisma 2016 e dall’emergenza sanitaria in meno di sette anni, vengano tutelati tutti i posti di lavoro.
Una richiesta che non può prescindere dalla creazione a Spoleto di un Osservatorio sul lavoro e dall’impegno, da parte dei rappresentanti politici, a svolgere un ruolo di garante per quanto riguarda le aziende che intendono investire nel territorio spoletino.
I rappresentanti politici presenti hanno non solo manifestato ai sindacati, e quindi a tutti i lavoratori, la propria vicinanza e la volontà di mettere in campo ogni azione che si riterrà utile per superare questo nuovo momento di difficoltà, decidendo, per quanto riguarda la Conferenza dei capigruppo, di mantenerla aperta affinché sia possibile riconvocarla in maniera tempestiva qualora intervenissero novità di rilievo, ma hanno anche condiviso la necessità di lavorare da subito alla creazione di un Osservatorio sul Lavoro a Spoleto, con l’obiettivo di monitorare in maniera puntuale l’andamento del tessuto economico ed imprenditoriale della città.
Unanime il giudizio circa le richieste avanzate dalle Organizzazioni Sindacali, fatte proprie dalla Conferenza dei capigruppo e considerate assolutamente condivisibili sia dal punto di vista formale che sostanziale.
Piastra logistica Terni – Narni: Cisl e Fp Cisl Umbria contrarie al trasferimento dell’Agenzia dogane
L’Agenzia Dogane e Monopoli ha palesato, nell’incontro sindacale del 20 luglio scorso, l’intenzione di abbandonare la sede di Maratta, ubicata negli spazi della Piastra Logistica di Terni-Narni. La scelta sarebbe dettata, secondo quanto dichiarato, da criteri di risparmio di spesa, tanto da trasferire i dipendenti dell’Ufficio dogane di Terni presso gli uffici di via Fratti, adiacenti ai locali adibiti alla succursale dei Monopoli dell’Umbria.
L’annuncio arriva a pochi giorni dalla firma dell’Accordo di Programma per Arvedi Acciai Speciali Terni. Cisl e Fp Cisl Umbria auspicano un ripensamento da parte del vertice delle Dogane, soprattutto perché la Piastra logistica da sempre viene considerata dall’organizzazione sindacale strategica per l’occupazione ma anche per promuovere una visione diversa di comprensorio dal punto di vista della sostenibilità ambientale economica e sociale.
Sei anni fa l’Agenzia delle Dogane trasferì i suoi uffici presso il piano superiore della Palazzina della Piastra logistica, offerta in comodato d’uso gratuito dalla Regione Umbria, rilevando un azzeramento dei costi di locazione e puntando a ricoprire quello spazio istituzionalmente proprio del controllo doganale in un interporto. Era chiaro che la Piastra Logistica di Terni-Narni sarebbe divenuto il punto di interconnessione del traffico merci tra le dorsali tirrenica ed adriatica, mettendo in rete l’area del ternano con i porti di Ancona e quello di Civitavecchia. Fino ad allora l’investimento effettuato dalle Istituzioni per la realizzazione della Piastra Logistica era stato di più di 20 milioni di euro ai quali si sono aggiunti recentemente altri 15 milioni (risorse del PNRR) per lo sviluppo della stessa. Con grande entusiasmo si era altresì accolta, il 19 luglio 2021, l’istituzione di un vero e proprio Ufficio delle Dogane, nella provincia di Terni, che aveva assorbito la precedente Sot (Sede operativa territoriale) di Perugia, a completamento della importanza territoriale dello sviluppo del progetto logistico di Terni-Narni.
Recentemente, invece, l’Ufficio delle dogane di Terni sembra aver cambiato radicalmente idea. Nell’ambito di precedenti incontri sindacali con la dirigente dell’Ufficio dogane di Terni, la stessa ha illustrato e verbalizzato che l’attività doganale della provincia di Terni non giustificherebbe la presenza di un ufficio, tanto da appellare lo stesso come una succursale “Sot mascherata”.
A questa esternazione è seguita la volontà di trasferire i dipendenti dalla sede di Maratta a quella del centro di Terni. Parimenti, nella riunione del 20 luglio scorso la dirigenza ha nuovamente espresso tale posizione giustificata da risparmio di risorse pubbliche, nonostante i locali di Maratta siano stati concessi in comodato d’uso gratuito dalla Regione Umbria, e da ridotta operatività dell’ufficio.
Tutto ciò a dispetto degli eccellenti risultati dell’Ufficio dogane di Terni dichiarati dallo stesso Ufficio di Terni (tutt’altro che confacenti ad una “succursale mascherata”), lo scorso gennaio attraverso la stampa dove si evidenziava come l’Agenzia delle dogane avesse sequestrato beni per oltre quattro milioni e mezzo di euro. In dodici mesi sono stati effettuati 379 controlli tra i settori delle accise e delle dogane grazie ai quali i funzionari dell’ufficio delle dogane di Terni hanno accertato ben 25 milioni di euro di introni in ambito accise.~
A quanto pare nessuna rilevanza sembra avere l’importanza dell’utenza doganale, che presso la sede di Maratta può usufruire di ampi spazi logistici adeguati ai trasporti su gomma o al carico/scarico delle merci (superfici per altro idonee dal punto di vista della qualificazione doganale), spazi del tutto assenti al centro della città. Tantomeno sembra avere rilevanza lo sviluppo prossimo delle attività legate alla Piastra logistica oggetto di approvazione, lo scorso marzo 2022, da parte della Giunta regionale, del nuovo schema di convenzione tra Regione Umbria e Rfi per la progettazione, esecuzione, collaudo e messa in funzione del completamento della logistica intermodale di Terni-Narni, mediante la realizzazione dell’allaccio ferroviario alla linea Orte-Falconara. La piastra logistica dovrà infatti essere allacciata alla rete ferroviaria nazionale che, nel recente protocollo di intesa sottoscritto tra le Regioni Umbria, Marche, Mit, e Rfi, verrà ulteriormente qualificata con investimenti consistenti per un miliardo e 231 milioni di euro destinati ad interventi per la velocizzazione dell’intera direttrice. Si tratta di uno schema di convenzione per l’affidamento di tutte le fasi dell’appalto a RFI, dalla progettazione al collaudo per un valore di 9.643.098,17 euro, provenienti da fondi della Regione Umbria, ai quali RFI aggiunge 3 milioni di euro strettamente necessari a realizzare l’allaccio della base logistica. Tali investimenti sono per altro particolarmente rilevanti per l’abbattimento dell’inquinamento grazie al potenziamento della movimentazione su rotaia. Il progetto ormai in fase di ultimazione prevede il collegamento ferroviario della linea Orte-Falconara. L’opera disporrà di collegamento a rete di due tipi, rete stradale provinciale collegata alla rete nazionale in corrispondenza dello svincolo di Terni sulla E45 e sul raccordo Terni-Orte. Con la nuova piastra logistica, che collegherà Terni con il porto di Civitavecchia e con quelli di Ancona e Marghera, l’area potrebbe diventare il nodo di interconnessione del traffico merci tra le dorsali tirrenica ed adriatica.
Alla luce di quanto esposto Cisl e Fp Cisl Umbria ritengono che il possibile depauperamento in atto nei confronti del territorio ternano e narnese sia di assoluta gravità, sia per la cittadinanza, sia per le istituzioni tutte che hanno investito risorse, anche europee, per un progetto di alta qualificazione di carattere nazionale.~In attesa di conoscere i contenuti dell’Accordo di programma la cui firma è prevista nei prossimi giorni.
Terni, 24 luglio 2023
Cgil, Cisl e Uil Umbria chiedono un incontro in Regione per affrontare la questione dello stress termico: “In ballo la sicurezza dei lavoratori”
E’ di queste ore la richiesta di incontro di Cgil, Cisl e Uil Umbria alla Regione: per i sindacati confederali umbri infatti è urgente trattare di stress termico e tentare di raggiungere un accordo in merito. Un accordo che vada a tutela dei lavoratori; di tutti i lavoratori, ma in special modo di quelli più esposti. “Infatti – spiegano i segretario generali regionali di Cgil, Cisl e Uil, Maria Rita Paggio, Angelo Manzotti e Maurizio Molinari – sono sempre di più i casi di incidenti da stress termico che colpiscono chi sta lavorando. A volte purtroppo con conseguenze gravi che, se non affrontate con tempestività e nel modo migliore, potrebbero arrivare addirittura a causare il decesso dei lavoratori. La questione si è aperta in questi giorni, in cui le temperature sono arrivate a soglie difficilmente sopportabili, e deve essere affrontata diventando la priorità in un attivo confronto tra le istituzioni, le rappresentanze sindacali e il mondo del lavoro nelle sue declinazioni. Sono necessari quindi interventi e misure strutturali che chiediamo siano condivisi nell’immediato in un’ottica concertativa per tutelare i lavoratori, soprattutto quelli delle categorie più a rischio”.
La questione che Cgil, Cisl e Uil Umbria solleva investe il tema della sicurezza. “Nella complessità legislativa – ribadiscono i segretari – riscontriamo non essere garantita una facile applicazione delle norme esistenti. Spesso si lascia ai datori di lavoro e/o ai responsabili della sicurezza l’incombenza di valutare le singole situazioni, con rischi e responsabilità relative. Per questo vogliamo che vengano previsti strumenti mirati che possano cautelare il lavoratore. Vista l’urgenza della questione, attendiamo una risposta immediata dalla Regione”.
Cgil, Cisl e Uil Umbria
Perugia, 21 luglio 2023
Vertenza Hoist Italia, sede di Spoleto: il piano industriale non convince, Fisascat, Filcams e Uilcom Umbria dichiarano lo stato di agitazione
Si è svolto stamattina in Regione l’incontro con Hoist Italia Srl, le Organizzazioni Sindacali e l’Acquirente Ixigest che ha illustrato il piano industriale – qualora la vendita andasse in porto che dovrebbe garantire il lavoro e l’occupazione esistente ad oggi sia su Spoleto che nella sede di Craiova (che conta 95 dipendenti e che risulta essere totalmente sotto in centro di costo di Spoleto).
Ospitiamo il Comunicato Stampa prodotto e trasmesso al termine dell’incontro da Filcams, Fisascat e Uilcom Umbria
A 31 anni dall’assassinio del giudice Borsellino, Angelo Manzotti (Cisl Umbria): “Il fenomeno delle infiltrazioni mafiose deve preoccupare”
IL SEGRETARIO GENERALE CISL UMBRIA ANGELO MANZOTTI: “CI VUOLE SINERGIA TRA IL MONDO DEL LAVORO, ISTITUZIONI E FORZE DELL’ORDINE”
“Il 19 luglio di 31 anni fa, in Via D’Amelio, il giudice Borsellino e la sua scorta venivano barbaramente assassinati dalla mafia. Una strage che seguì quella del giudice Falcone e che rappresenta uno dei momenti più bui della storia della nostra Repubblica. A distanza di tanti anni è fondamentale ricordare il sacrificio di tutti coloro che si sono battuti per contrastare le mafie e la criminalità organizzata. Ed attualizzare quanto fatto in passato”. E’ la Cisl Umbria, per bocca del suo segretario generale Angelo Manzotti (nella foto), che ricorda come “fra essi – fra quanti si sono opposti alla mafia – ci siano stati anche tanti sindacalisti, che hanno pagato in vario modo, a volte anche con la propria vita, la lotta alla criminalità organizzata e alle mafie”. Manzotti interviene per un obbligo morale, all’indomani del vertice di ieri, 18 luglio 2023, quando il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo ha raggiunto Perugia per incontrare magistrati e forze dell’ordine. “A preoccupare la Cisl Umbria – afferma Manzotti – sono le informazioni emerse da quell’incontro, che si vanno ad aggiungere a nostre consapevolezze. Se scopriamo che un umbro su 300 fa parte di associazioni segrete, ribadiamo che le criticità che si innescano nell’assegnazione degli appalti con il massimo ribasso e il rischio infiltrazioni mafiose sono problemi che, anche se attenzionati dalla nostra organizzazione ormai da tempo, rimangono irrisolti. A ciò inoltre si aggiungono possibili rischi nuovi, questa volta legati all’attuazione dei progetti del Pnrr. Per questo invitiamo, sin dalle prime fasi, massima attenzione per scongiurare fenomeni che potrebbero essere riconducibili al caporalato o a forme di lavoro sottopagato”.
Per la Cisl regionale è necessario proseguire ed estendere percorsi informativi nelle scuole e più in generale tra i giovani per dare alle nuove generazioni la possibilità di una maggiore consepevolezza su questo tema. Premessa, questa, per superare ogni forma di ingiustizia e sfruttamento. Quindi la Cisl Umbria rivendica il diritto a un giusto salario e al rispetto della persona, della sicurezza e delle norme. “Questo è a fondamento di uno Stato democratico e di un lavoro dignitoso. Conquiste vecchie e nuove che, ieri come oggi, ci vedono in prima linea. In questa missione i corpi intermedi, come la Cisl, assumono una grande responsabilità: quella di una prospettiva privilegiata, vicino alle persone, per monitorare il territorio. Ma solo lavorando in sinergia con le istituzioni e le forze dell’ordine è possibile evitare che si possano creare dei centri di potere illegali. Segreti. La mafia non si sconfigge una sola volta, ma ogni giorno con l’impegno quotidiano di ognuno di noi”.
Cisl Umbria
Perugia, 19 luglio 2023
Locazioni brevi, è tutto oro quel che luccica?
Opportunità, ma anche depauperamento dei centri storici
Intervento di Valerio Natili, coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale di Perugia
Partita come un’opportunità per guadagnare qualcosa da immobili spesso sfitti, oggi il fenomeno dei cosiddetti “affitti brevi” sferra colpi sotto alla cintura al mercato immobiliare dei centri storici in Umbria e crea dumping alle attività recettive “classiche”.
Basta armarsi di pazienza e cercare tra i principali siti specializzati l’offerta di appartamenti per brevi periodi di case nei Centri Storici Umbri.
Spuntano tantissimi appartamenti e ville ristrutturati, ben arredati, posizionati in angoli meravigliosi delle nostre città medievali. Se però ci inserisce l’ipotesi di una lunga permanenza (sopra ai 30 giorni), il risultato è deludente, poche case disponibili, vecchie e poco attrattive. La soluzione al rebus è presto svelata.
Perché mai un proprietario sceglierebbe di affittare per quattro anni a 450€ al mese il proprio appartamento (con tutti i rischi assai noti di morosità e le notevoli adempienze burocratiche) quando si può destinare l’immobile a locazioni brevi, 70/80€ a notte, senza rischi… e spesso anche eludendo il fisco?
E’ un fenomeno complesso ed articolato che le maggiori città Europee ed Italiane stanno ora cercando di contenere. Se qualcuno con questo sistema si arricchisce tanti sono gli effetti negativi. Spopolamento, mercato degli immobili non più realistico, chiusura delle attività commerciali, distruzione del tessuto economico sociale e trasformazione del centro storico in set cinematografico in cui il protagonista non è più il residente ma il turista.
Contemporaneamente in un mercato così selvaggio c’è chi quotidianamente sostiene le spese per gestire un’attività recettiva, con tutte le incombenze del caso, generando occupazione e facendosi carico dei rischi di impresa.
Pertanto, in un panorama del genere, sono più gli effetti positivi che lo stesso determina oppure quelli negativi? Noi crediamo siano negativi e vanno a colpire anche chi fa business legato al turismo (hotel, agriturismi, strutture ricettive diffuse) che sono chiamate a rispettare regole rigide.
Il fenomeno ha necessità di essere governato, conciliando il più possibile le esigenze di tutti, partendo però da due punti fermi, non penalizzare chi fa impresa nel rispetto delle norme e tutelare il tessuto socio economico delle Città.
Perugia, 18 luglio 2023
Iniziative concordate con il Comune di Foligno per contrastare povertà e a sostegno dei soggetti fragili
Si sono incontrati a Foligno in data 11 luglio l’assessore al welfare Agostino Cetorelli e CGIL/CISL/UIL territoriali insieme ai sindacati dei pensionati Spi, Fnp e Uilp, nel cosiddetto “osservatorio sociale contro le povertà”.
Si sono concordate iniziativa immediate quali il bando a rimborso delle utenze per le persone anziane ( gas, gpl, elettricità e acqua ) e su questo versante il Comune di Foligno potenzierà l’intervento con una cifra di oltre 100 mila, il doppio dello scorso anno. Questo anche per soddisfare l’alto numero di domande presentate lo scorso anno, mantenendo alcuni criteri di favore per i residenti delle zone montane. In relazione al prossimo bando per contributo affitti, ci è stata dichiarata la volontà di finanziare la misura anche con risorse proprie. Inoltre nel medio termine si è concordato di studiare iniziative , quali la ”co-progettazione sociale”, che consentano di affrontare il tema della solitudine ( degli anziani e non solo) e del potenziamento della assistenza domiciliare integrata, ed altri tematiche da valutare nei prossimi incontri. Il comune inoltre ci ha comunicato che è operativo in servizio PRISE ( Pronto Intervento Sociale di Emergenza), per coprire le emergenze sociali con copertura H24 e 365 giorni l’anno. Inoltre contro l’inflazione che ha rialzato la testa si studieranno ulteriori iniziative. Nelle prossime riunioni un tema centrale che andrà affrontato sarà quello del lavoro, con particolare attenzione a quello delle donne, e dell’ inclusione dei disabili e delle sue condizioni nel nostro territorio.
Si è inoltre chiesto un incontro per la discussione del PRINA, per noi di grande interesse a tutela delle fasce di popolazione più deboli, al fine di garantire il buon livello dei servizi già erogati negli anni, oltre valutare le nuove necessità post-Covid.
Riteniamo importante l’esito di questo incontro dell’Osservatorio, istituito lo scorso anno, in quanto ancora una volta ha prodotto un contributo concreto e soddisfacente per l’aiuto alle fasce sociali più deboli.
Cgil, Cisl e Uil Foligno
Foligno, 13 luglio 2023
Angelo Manzotti (Cisl Umbria) e Simone Liti (Fim Cisl Umbria): “La legge della Cisl sulla partecipazione avrebbe ricadute anche per i lavoratori delle piccole e medie imprese”
I sindacalisti ad Amelia: “Ecco perché oggi siamo ad Amelia con i segretari nazionali”
Grande partecipazione per la raccolta firma per la proposta di legge per la partecipazione dei lavoratori nelle aziende che, questa volta ha fatto tappa ad Amelia. Dopo l’avvio con la conferenza stampa nella centralissima piazza Matteotti a Perugia e il recentissimo gazebo a Spoleto, le firme – che dovranno essere almeno 50 mila, ma la Cisl già dalle prime battute e dai larghi consensi ha previsto di superarle di gran lunga – sono state raccolte questo pomeriggio, 12 luglio 2023, ad Amelia. Questa volta l’iniziativa parte dalla Fim Cisl nazionale che, con la Cisl nazionale, hanno dato visibilità all’Umbria e all’impegno profuso dal confederale e dalle varie federazioni umbre scegliendo Amelia. Lo chalet dei giardini, infatti, è stato raggiunto dal segretario generale Fim Cisl nazionale Roberto Benaglia con la sua segreteria e dalla segretaria Cisl nazionale Daniela Fumarola. Presente la consigliera comunale Monica Monzi.
“In questo territorio – sottolineano il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti e il segretario generale Fim Cisl Umbria Simone Liti da Amelia – il settore manifatturiero e quello imprenditoriale più in generale sono composti per lo più da piccole e medie imprese. Un esempio per ribadire o far capire meglio a tutti coloro che hanno già firmato o che firmeranno nei prossimi giorni cosa potrebbe significare se passasse la legge proposta dalla Cisl. Questa, infatti, nel dare gambe all’articolo 46 della Costituzione avrebbe ricadute in termini di efficienza, produttivi e di aumenti salariali. Anche dove la contrattazione di secondo livello è più difficile”.
Metalmeccanici: sciopero quattro ore. Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil di Perugia e di Terni: “L’obiettivo è stato raggiunto”
L’obiettivo è stato raggiunto: uscire dalle fabbriche per far sentire la voce dei tanti lavoratori metalmeccanici della nostra regione, la buona riuscita arriva anche perché troppe minacce sono all’orizzonte. Uno sciopero per e non contro qualcuno, ma anche i metalmeccanici Umbri vogliono una garanzia per il proprio futuro. La transizione ecologica e digitale, la crisi energetica e le crisi aperte sono troppo pericolose per continuare a non essere affrontate.
In Umbria i lavoratori e le lavoratrici metalmeccanici hanno partecipato alla giornata di sciopero nazionale di 4 ore che ieri ha interessato le regioni Lazio, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, dopo quella del 7 luglio che ha visto coinvolto il Nord Italia. Lo sciopero, proclamato da Fim Fiom Uilm, ha posto al centro il rilancio industriale, l’occupazione, gli investimenti, la transizione sostenibile e la risoluzione delle crisi aperte, anche l’Umbria necessita interventi urgenti nel settore delle politiche industriali.
“Il governo ora deve darci delle risposte non è più sufficiente incontrarci bisogna chiarire quali politiche industriali e quanti investimenti pubblici il governo intenda mettere in campo per tutelare l’occupazione, i diritti e il salario delle lavoratrici e dei lavoratori – affermano in una nota Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Terni – È ora di passare dalle parole ai fatti per aprire un confronto negoziale per l’incremento degli investimenti pubblici e privati nei settori strategici e la reindustrializzazione delle aree di crisi per garantire l’occupazione; l’utilizzo delle risorse del PNRR per lo sviluppo del settore metalmeccanico; la riforma degli ammortizzatori sociali, con strumenti adeguati a gestire la transizione ecologica e digitale; l’incentivazione di contratti di solidarietà, per ridurre l’orario di lavoro e favorire l’occupazione giovanile; un piano di formazione sulle nuove competenze, il superamento del massimo ribasso negli appalti e la stabilizzazione del lavoro precario”.
Il lavoro dell’Industria metalmeccanica è centrale per il nostro paese è lo è ancora di più in Umbria, e deve diventare l’elemento propulsore dell’economia.
Perugia, 11 luglio 2023