La Cisl Umbria alla Regione: “Chiediamo di avviare un percorso concertativo finalizzato ad un patto sociale”

by CISL LDS

La segreteria regionale Cisl Umbria

PERUGIA, 10 gennaio 2025 – “Sono cinque anni che la nostra regione vanta tristi primati e per questo ci appelliamo alla Regione per avviare un percorso concertativo che porti ad un Patto sociale per favorire crescita, lavoro dignitoso e giustizia sociale”. Così apre la conferenza stampa odierna il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti. Con lui, a Perugia nella sede sindacale, la sua segreteria e il susseguirsi dei loro interventi: Simona Garofano sulla povertà abitativa, Gianluca Giorgi su ambiente e trasporti e Riccardo Marcelli sull’accordo di programma. “Questo – precisa il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli – è un’occasione da non sprecare con le istituzioni che debbono dimostrare in tempi rapidi e certi che si possono confezionare progetti di politica industriale di taratura europea a sostegno delle acciaierie con Arvedi – Ast. Soggetto questo che, come global player, deve elaborare un piano industriale trovando il giusto mix tra area a caldo ed area a freddo. Tutto questo dipenderà anche dalla questione energetica”.

Il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

Nel corso della conferenza stampa, dunque, in primo piano il tessuto economico e la necessità di creare ricchezza. “I finanziamenti a pioggia non servono – affermano dalla Cisl Umbria -, è arrivato il momento di cambiare strategia. Vanno premiate le aziende virtuose: quelle che investono sulla contrattazione, sulla formazione e che assumono giovani. Questo porterebbe ad un salto di qualità e a tendere verso quel passato splendore che un tempo si è vissuto nel mercato del lavoro umbro, oltre che in termini di sicurezza e retribuzioni. Per ritornare a quei livelli dobbiamo avere il coraggio del cambiamento, dello studio per superare un dannoso ed esistente mismatch anche digitale e della sperimentazione di soluzioni diverse per approcciarsi alla globalizzazione, come quelle delle filiere, dei consorzi di imprese e della cooperazione”.
Ecco dunque l’analisi del contesto. “La regione è in difficoltà – prosegue Manzotti – e a dimostrarlo sono i tristi primati: la denatalità si attesta al 5,3 per cento ogni mille abitanti e il tasso di invecchiamento al 230 per cento. Si stima che, se non si interverrà tempestivamente, questa situazione con il tempo non andrà a migliorare. Sul versante economico, la crescita del Pil è quasi ferma e si attesta allo 0,3 per cento. Fanalino di coda rispetto a quanto registrato a livello nazionale. Non bene nemmeno sul fronte del mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione dal 2019 è aumentato e, ad oggi, è superiore del 2 per cento rispetto alla media nazionale. Il dato è più preoccupante per i giovani che è passato dal 18 per cento al 26 per cento”.
Nell’analisi della Cisl Umbria non solo gli aspetti economici ma anche capitoli fondamentali come la sanità e la formazione. “Questi due temi riguardano tutti, non solo i lavoratori e i pensionati ma tutti i cittadini, ed investono diritti costituzionalmente sanciti e la tenuta sociale di una collettività. Pertanto dobbiamo impegnarci tutti affinché rimangano pubblici, di qualità e rispondenti alle esigenze dei territori”.
Per la Cisl Umbria la ripresa diventa una responsabilità collettiva e per questo ci vuole un Patto sociale con la Regione e partecipazione dei lavoratori alle decisioni delle aziende. “Dobbiamo rimettere al centro il lavoro, il lavoro dignitoso e la coesione sociale”. Con questi temi la Cisl Umbria si avvia ad affrontare il 2025, un anno complesso che deve guardare al futuro.

Cisl e Fim Cisl Umbria: “Accordo di programma, occasione da non perdere”

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Il segretario generale Fil Cisl Umbria Simone Liti

Il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli

L’Accordo di programma per Acciai speciali Terni è all’ultimo miglio. Quante volte abbiamo ascoltato questa affermazione? Nello sport del ciclismo l’asserzione esprime che da lì a poco qualcuno attraverserà la linea del traguardo. Nel caso specifico, invece, l’affermazione sta a significare che l’eventuale Accordo è sì all’ultimo miglio, ma fermo. Da troppi mesi. Nell’incontro di fine anno a Roma, gli attori che necessariamente debbono sottoscriverlo hanno ribadito le proprie posizioni, con il Ministro Urso che sintetizzando le stesse posizioni, ha chiuso la riunione con un cronogramma utile a sciogliere i nodi sul piano tecnico riguardo all’approvvigionamento energetico e in relazione alle risorse che saranno messe a disposizione da Mase e Mimit a supporto del Piano industriale di Arvedi Ast, per giungere alla firma dell’Accordo di programma entro il mese di febbraio.
La riunione al Ministero del made in Italy ha confermato, purtroppo, una sensazione: per la prima volta almeno nella storia degli ultimi trent’anni, gli attori protagonisti, Governo, Regione, Comune, hanno dato l’impressione di non essere coesi verso il raggiungimento di un obiettivo comune, quello della protezione delle produzioni in viale Brin con relativa salvaguardia occupazionale, passando attraverso un piano di investimenti, pubblico-privato, in grado di traguardare l’Acciaieria verso una manifattura sempre più sostenibile da un punto di vista ambientale economico e sociale.
Si proceda con ordine allora. Gli attori sono ancora convinti della strategicità del sito ternano in chiave non solo localistica ma anche internazionale? La produzione di acciaio inossidabile insieme a quella dei fucinati e dei tubi, pur nelle fasi di un mercato in continua fibrillazione, rappresenta ancora un volano l’Italia? Se le risposte sono positive è chiaro che ognuno debba metterci del proprio salvaguardando gli interessi di una Comunità ed inquadrando la questione tenendo presente tutti i profili come è sempre stato fatto, da quello europeo a quello locale, passando per governo e regione.
Come Cisl e Fim Cisl Umbria siamo stati sempre convinti che insieme all’Accordo di programma fosse necessario lavorare attorno ad uno strumento più inclusivo, capace di immaginare una città sostenibile in grado di fermare il declino, ripensando per esempio alle infrastrutture materiali e immateriali, alla formazione scolastica attraverso l’introduzione di nuovi corsi universitari, potenziando quelli esistenti, trovando le risorse sia per creare un Centro di ricerca capace di attrarre le intelligenze, sia per potenziare la logistica e la mobilità. Sarebbe stata l’occasione per rigenerare la città e il suo comprensorio riportando il tema del lavoro qualificato e dignitoso al centro del dibattito: un lavoro nuovo per lavori nuovi capaci di creare futuro.
Come Cisl e Fim Cisl ricordiamo che temi come l’energia e la discarica sono da sempre al centro delle discussioni per il mantenimento degli Acciai speciali ternani. Anche nel Progetto di riconversione e riqualificazione industriale, Prri, per l’Area di crisi industriale complessa di Terni-Narni, è previsto, tra l’altro, il sostegno a progetti imprenditoriali ad alto valore aggiunto per le vocazioni del territorio e che promuovano l’innovazione dei processi produttivi in chiave di efficienza energetica e sostenibilità ambientale. Ricordiamo, poi, come nel 2012 le Organizzazioni sindacali locali furono le prime a sostenere che si poteva recuperare la scoria prodotta dai forni e dai convertitori trasformandole in risorsa, riducendo il conferimento in discarica. Furono sempre le Organizzazioni sindacali locali a richiedere alla Commissione europea la Certificazione dell’acciaio, un marchio CE “Conformité Européenne” in grado di fare chiarezza sulla composizione chimico-fisica in modo da porre argine ai prodotti non certificati provenienti da importazioni selvagge da paesi che non sono in grado di produrre acciai certificati, rispettando i diritti sul lavoro e l’ambiente.
Il piano industriale per le acciaierie di Terni dovrà costituire uno dei principali elementi di rilancio della siderurgia italiana che ha bisogno di essere accompagnato da un accordo di programma importante ed efficace che sostenga il mantenimento e lo sviluppo del polo siderurgico ternano comprensivo del suo indotto.
Come Cisl e Fim Cisl ribadiamo che tocca alle Istituzioni dimostrare in tempi rapidi e certi che si possano confezionare progetti di politica industriale di caratura europea a sostegno di Arvedi Ast.
Cisl e Fim Cisl ritengono Arvedi Ast un global player in grado di elaborare un Piano industriale capace di incrementare i volumi trovando il giusto mix tra area a caldo e area a freddo come rappresentato più volte dalla Proprietà. Un Piano industriale rivolto anche al mercato internazionale, in grado di garantire, potenziandoli ulteriormente, gli standard in materia di qualità del lavoro e rispetto dell’ambiente.
L’Accordo di programma è una occasione da non sprecare. Per tutti. Rappresenta anche un’occasione per rivitalizzare quelle Relazioni industriali che hanno fatto di Terni e il suo comprensorio un punto di riferimento per la manifattura e il sindacato nazionale.

Riccardo Marcelli – Segretario Regionale Cisl Umbria

Simone Liti – Segretario Generale Fim Cisl Umbria

Le priorità per il 2025, la Cisl Umbria si rivolgerà alla Regione

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Le priorità per il 2025, la Cisl Umbria si rivolgerà alla Regione

La Cisl Umbria scatterà una fotografia della situazione in essere nel corso della conferenza stampa di inizio anno per poi definire le priorità e quindi rivolgersi per la prima volta in maniera ufficiale alle istituzioni regionali, alla nuova Giunta regionale e alla sua Presidente, per tentare di avviare da subito un percorso concertativo concreto che possa caratterizzare questo 2025 e dare in tempi brevi risposte ai lavoratori, ai cittadini e alla popolazione umbra tutta.

La conferenza stampa della Cisl Umbria, alla quale interverrà il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti con tutta la sua segreteria, si terrà venerdì 10 gennaio p.v. alle ore 10,30 presso la sala conferenze stampa della Cisl Umbria a Perugia, in via Campo di Marte.

Tutti gli organi di informazione sono invitati a partecipare

Perugia, la Cisl riunita analizza l’anno passato e guarda al 2025

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Perugia, la Cisl riunita analizza l’anno passato e guarda al 2025

Da sinistra: il coordinatore dell’area sindacale territoriale Cisl di Perugia Valerio Natili con la segretaria amministrativa Cisl Umbria Simona Garofano, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti e il segretario organizzativo Cisl Umbria Gianluca Giorgi

Perugia, 20 dicembre 2024 – L’assemblea dell’Area Sindacale Territoriale di Perugia è servita per fare il punto sull’attività sindacale dell’anno 2024 e per favorire un confronto tra tutti i protagonisti della Cisl nel territorio, in vista del 2025. Ad aprire i lavori che si sono svolti questa mattina, 20 dicembre 2024, è stato il coordinatore dell’Area Sindacale Territoriale Cisl Perugia Valerio Natili che ha sottolineato come l’anno che ormai è alle porte si caratterizzerà per i congressi e “anche se le aree sindacali territoriali non sono istanza congressuale, sono comunque chiamate ad approcciarsi da protagoniste nelle proposte proprio perché impegnate in prima linea nella tutela dei lavoratori, pensionati e di chi si rivolge alle nostre sedi”. “Dal precedente congresso al prossimo – sottolinea Natili – abbiamo avuto momenti di dibattito e confronto. Molto spesso gli argomenti hanno riguardato i servizi e il rapporto con le categorie e la confederazione proprio per andare incontro alle esigenze di tutti, iscritti e non iscritti. Sicuramente ci sono margini per migliorare. C’è bisogno di molte cose e la Cisl con le proprie proposte ha dimostrato una grande capacità a tutti i livelli, sia esso nazionale, regionale che territoriale. Anche nelle aziende è stato fatto un buon lavoro in quanto, laddove possibile, si è portata avanti la contrattazione”. Il dibattito è stato nutrito e serrato e ha visto protagoniste le categorie e i territori, spaziando dagli aspetti organizzativi a quelli della condivisione di obiettivi. Le conclusioni a cura del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti hanno dato voce all’intera segreteria, presente ai lavori, e sono state l’occasione per riprendere i temi della manovra, del no allo sciopero e dell’esigenza di monitorare l’iter di discussione degli emendamenti, della contrattazione aziendale e concertazione sociale. Manzotti è quindi arrivato a trattare di sanità e ha ribadito come sia arrivato il momento di investire anche in Umbria sulla sanità territoriale.

Società, politica, sanità nazionale e regionale

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Società, politica, sanità nazionale e regionale

Il Coordinatore delle Politiche Socio-Sanitarie della CISL Umbria, dr. Tullo Ostilio Moschini, ha presentato un elaborato alla Confederazione riguardante la relazione tra Società, Politica e Sanità questa rispetto ad un quadro Nazionale dal 1968 e ad un quadro Regionale riferito agli ultimi 15 anni.
La chiave di lettura per capire la Sanità è prima conoscere e prendere coscienza dei cambiamenti che hanno modificato la società e la politica, le regole della democrazia e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Nel quadro nazionale sono riportate la serie principale di leggi e normative nella correlazione tra Istituzioni e Servizio Sanitario Nazionale e Regionale, ed argomentazioni inerenti il rapporto Regione-Università e Pubblico-Privato, la problematica del Personale e delle Liste di Attesa.
Nel quadro regionale sono puntualizzate la serie principale di Deliberazioni e di Atti, in particolare per quanto concerne il Piano Sanitario Regionale (PSR) la riorganizzazione delle Rete Ospedaliera, la convenzione con l’Università, l’abbattimento delle Liste di Attesa. Un mosaico dove ogni tessera per argomento fornisce una prima analisi e una base di discussione per poter alla fine completare il disegno integrato complessivo, compartecipato, della Sanità di cui ha bisogno il Paese Italia e la nostra Regione.
Il mosaico necessita di uno strumento: i valori della propria identità, quindi la cultura di appartenenza, a seguire la capacità di essere promotori di proposte. La modalità: non osservatori passivi o
spettatori critici, ma partecipi operativi e protagonisti.

RELAZIONE SANITA’-SOCIETA’ POLITICA-SANITA’ NAZIONALE E REGIONALE

Fondo di Perequazione, importante accordo firmato nell’azienda ospedaliera di Perugia. Decisivo il ruolo della Cisl Medici nell’Intersindacale

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Fondo di Perequazione, importante accordo firmato nell’azienda ospedaliera di Perugia. Decisivo il ruolo della Cisl Medici nell’Intersindacale

Nella foto il segretario generale Cisl Medici Umbria Luca Nicola Castiglione

Perugia, 16 dicembre 2024 – Dopo dieci anni di attesa, lo scorso 13 dicembre si è finalmente concluso l’iter di confronto tra la direzione dell’azienda ospedaliera di Perugia e le organizzazioni sindacali con la firma dell’accordo sulla distribuzione del Fondo di Perequazione. Un risultato storico che ha visto protagonisti i dirigenti medici e sanitari dell’azienda ospedaliera di Perugia che attendevano questi emolumenti dal 2014. A beneficiare della distribuzione saranno tutti i dirigenti, in base ai ruoli e ai servizi, sanando una profonda disparità rispetto alle altre aziende sanitarie dell’Umbria. Questo accordo rappresenta una risposta concreta a una categoria che, a causa di dinamiche regionali e nazionali, ha vissuto un progressivo svilimento della propria professionalità e un senso di frustrazione sempre più profondo.

Importante il ruolo della Cisl Medici Umbria, insieme alle altre organizzazioni dell’Intersindacale – AAROI EMAC, ANAAO ASSOMED, CGIL, CIMO FESMED, FASSID e UIL – nel lungo e complesso percorso che ha portato alla firma dell’accordo. “Grazie a questo importante risultato – commenta il segretario regionale generale della Cisl Medici Umbria, Luca Nicola Castiglione – si apre una prospettiva di fiducia e di speranza per il futuro. La Cisl Medici ha contribuito in modo determinante al raggiungimento di questo obiettivo, lavorando in sinergia con le altre componenti per rappresentare al meglio le istanze della categoria”.

Un sentito ringraziamento viene rivolto dalla Cisl Medici Umbria e dall’intera Intersindacale medica alla direzione generale dell’azienda ospedaliera di Perugia, in particolare al direttore generale Dott. Giuseppe De Filippis, al direttore amministrativo Dott.ssa Rosa Magnoni, al direttore sanitario Dott. Arturo Pasqualucci e al direttore del personale Dott.ssa Veronica Vettori. Con loro, nel corso di questi anni, si è instaurato un rapporto di proficua e continua collaborazione, sempre nel rispetto dei ruoli istituzionali, una collaborazione che si auspica possa proseguire anche in futuro. La firma di questo accordo segna un momento di svolta per i professionisti della salute e per il sistema sanitario regionale, ribadendo l’importanza del dialogo e del confronto tra le parti.

Fonte: Cisl Medici Umbria

Elezioni Rsu e Rlssa servizi ambientali, la Fit Cisl conquista delegati in tutte le aziende umbre ed è il primo sindacato in Gesenu e in Ece

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Elezioni Rsu e Rlssa servizi ambientali, la Fit Cisl conquista delegati in tutte le aziende umbre ed è il primo sindacato in Gesenu e in Ece

Nella foto il segretario generale Fit Cisl Umbria Fabio Ciancabilla

Il 3/4 dicembre scorsi si sono svolte le elezioni nazionali dei delegati RSU e RLSSA nei Servizi Ambientali. FIT CISL UMBRIA, grazie ai lavoratori, ai candidati e al supporto di tutta la segreteria regionale, si è confermata come sindacato di riferimento nel settore riuscendo a conquistare delegati in tutte le imprese interessate. Queste le parole del Segretario Generale FIT CISL Ciancabilla Fabio: “Un grande risultato per la FIT CISL che dimostra come il lavoro di squadra possa portare risultati di grande rilievo come in Gesenu dove con il 48% dei voti, la lista FIT CISL conquista la maggioranza relativa con 5 delegati RSU su 11 e con il RLSSA più votato di tutti con 169 voti. Un grande risultato anche in termini di voti ai singoli candidati dove Pasquale Qualatrucci (Segretario Regionale) e Giordano Taragnoloni (Coordinatire Servizi Ambientali) risultano essere i candidati più votati a livello regionale rispettivamente con 187 e 74 voti.”
Ottimi risultati anche in ECE dove la FIT CISL con più del 50% dei voti di lista ottenuti conquista 2 delegati RSU e 1 RLSSA; TSA dove la FIT CISL raccoglie il doppio dei consensi rispetto agli iscritti con un delegato RSU eletto; ASM con la FIT CISL che sarà rappresentata da un delegato RSU e RLSSA. Nelle restanti aziende la FIT CISL ha superato i dati rappresentativi della scorsa tornata elettorale aumentando i voti di lista ed eleggendo delegati RSU.
Il Segretario Generale FIT CISL Ciancabilla Fabio Umbria aggiunge: “I dati elettorali dimostrano come la linea fino ad oggi condotta dalla FIT CISL sia stata ampliamente apprezzata dai lavoratori. Gli sforzi di tutta la FIT tesi al miglioramento dei contenuti normativi del CCNL e quelli mirati alla tutela della salute dei lavoratori del Servizio Ambientale sono stati ripagati. Ora abbiamo l’onere di rappresentare al meglio i lavoratori che ci hanno dato fiducia.”
Un ringraziamento speciale della segretaria va a tutti i lavoratori che hanno sostenuto le liste FIT CISL, ai candidati ed agli eletti.
Questi i nomi degli eletti:
– RSU: Qualatrucci Pasquale, Taragnoloni Giordano, Calzoni Francesco, Fusini Claudia, Alunni Ciubini Francesco (Gesenu). Marcagnani Alessandro (TSA). Ramacciani Fabrizio (SIA). Melluccio Francesco e Della Botte Stefano (ECE). Luzi Danilo e Mosciatti Tania (VUS). Mirko Tempesta (ESA). Lazzari Carlo (ASM). Niccolini Giacomo (Sogeco).
– ⁠RLSSA: Lorenzetti Andrea (Gesenu). Saidi Giacomo (VUS). Vanessa Virgili (ASM). Lorenzo Barabani (ECE).

Nella foto il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

Anche il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti guarda con favore a quanto traguardato dalla Fit Cisl Umbria: “Gli importanti risultati ottenuti in questo appuntamento per il rinnovo delle Rsu rappresentano uno stimolo a radicarci ancora di più nei posti di lavoro e a sviluppare ulteriormente la contrattatazione decentrata. L’alto consenso che ci è stato attribuito – aggiunge – evidenzia una forte volontà di partecipazione e di protagonismo dei lavoratori che ci deve vedere impegnati maggiormente per rappresentare i loro bisogni e speranze”.

La Fnp Cisl Umbria chiude il 2024 con la non autosufficienza: “Il tema sarà centrale anche nel 2025 nel nostro congresso”

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La Fnp Cisl Umbria chiude il 2024 con la non autosufficienza: “Il tema sarà centrale anche nel 2025 nel nostro congresso”

ORVIETO, 11 dicembre 2024 – Non autosufficienza: questo il tema centrale nel consiglio generale Fnp Cisl Umbria che questa mattina, 11 dicembre 2024, si è tenuto a Baschi al quale ha portato i saluti il sindaco Damiano Bernardini. Presenti il segretario generale Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani, il segretario generale Fnp Cisl nazionale Emilio Didonè e il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti.

“Siamo in un piccolo comune umbro, del territorio orvietano, che ricade in un’area interna – precisa Fabiani -. Un tema questo, quello dei territori a rischio spopolamento, che è stato centrale per tutto il mio mandato. Dobbiamo fare in modo che nessuno rimanga indietro. Questo sia se si tratta di territori che di persone. Per questo oggi siamo qua per trattare di non autosufficienza, avvalendoci dei prestigiosi interventi di monsignor Vincenzo Paglia e del segretario generale Fnp Cisl nazionale Emilio Didonè”. Se l’arcivescovo Paglia ha puntato l’attenzione sull’importanza della Legge 33, quella riguardante la non autosufficienza, e su quanto sia necessario per darle attuazione, il segretario Didonè ha scelto l’Umbria per lanciare alla politica la sua proposta. Una proposta che si articola su più livelli: nazionale, regionale, locale. “Ci vuole un’anagrafe dei non autosufficienti per ogni comune, per ogni regione e a livello nazionale. Questa – spiega – è funzionale all’erogazione dei servizi, all’integrazione socio – sanitaria e ai servizi domiciliari. Solo sapendo qual’è lo scenario dei territori si può intervenire in modo consapevole ed efficiente”.

Ed ecco quindi i numeri. Il consiglio generale Fnp Cisl Umbria ha evidenziato che le persone portatrici di non autosufficienza in Italia sono 3 milioni e 800 mila, circa 60 mila a livello regionale. “Oltre a loro – ha sottolineato Fabiani – dobbiamo pensare anche alle loro famiglie”. Da qui l’emergenza da affrontare. Per questo il tema della non autosufficienza sarà centrale anche nell’appuntamento congressuale che ci attende ad aprile 2025. “Con questo tema va di pari passo la nostra proposta del cohousing che, oggetto di un nostro passato convegno e come abbiamo sentito dall’intervento di monsignor Paglia (che ringraziamo per aver accettato l’invito al nostro consiglio), diventa una delle strade da percorrere per rispondere alle esigenze delle persone anziane, dei pensionati. In una regione che presenta una percentuale di popolazione anziana più alta che nelle altre regioni”. Sui servizi e su quanto siano necessari per la tenuta delle aree interne è tornato anche il sindaco di Baschi. Ai lavori ha preso la parola, dopo numerosi interventi dei presenti, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti che è ritornato sulla manovra e sull’esigenza di proseguire a monitorare l’iter parlamentare, la discussione degli emendamenti, in modo che siano tutelate le esigenze dei lavoratori e dei pensionati.