“La casa è un diritto di tutti”. Gino Bernardini confermato segretario Sicet

by CISL MF
“La casa è un diritto di tutti”. Gino Bernardini confermato segretario Sicet

La casa, diritto di tutti: per un abitare inclusivo e sostenibile”. Questo il titolo e il messaggio del 6° congresso del Sicet (sindacato inquilini casa e territorio), svoltosi a Terni, presso la sede di Terni della Cisl. L’appuntamento ha confermato il segretario Gino Bernardini. Ad affiancarlo la segreteria composta da Francesco Borscia e Marta Molinari. Ad intervenire il segretario dei Pensionati di Terni, Flavio Confaloni, il Responsabile Cisl Terni Riccardo Marcelli e Simona Garofano, della segreteria regionale Cisl.

 “La questione abitativa, da tempo marginalizzata nel dibattito, è tornata ora d’attualità – ha detto il segretario  Gino Bernardini – anche a causa di un progressivo impoverimento della popolazione e invecchiamento del patrimonio immobiliare, non sempre però nella giusta direzione. Nella legge di bilancio c’è un netto taglio delle risorse erogate per arginare il disagio abitativo: dai 240 milioni di euro stanziati per il 2022, si prevede un finanziamento di poco superiore ai 10 milioni per il 2023 e per il 2024. D’altro canto, aumentano i fondi previsto alla voce “Casa e assetto urbanistico”, passando da quasi 670 milioni per il 2021 a poco meno di 790 milioni per il 2022. Quanto all’Umbria, è una regione vecchia che continua a invecchiare e si fatica a trovare soluzioni adeguate alle esigenze abitative degli anziani, specialmente dei più fragili. Le risorse del Pnrr dovranno ora fare la differenza. Serve massima attenzione ai cambiamenti della società: l’80 per cento degli anziani vive in un’abitazione troppo grande e non adeguata alle proprie esigenze, ma il 64 per cento non la lascerebbe. Quindi occorre ripensare anche i modelli abitativi esistenti attraverso un serio investimento nel social housing. Da dove cominciare? Da rilevazioni dello stato di fatto, attraverso la mappatura dei problemi sociali esistenti e la rilevazione della distanza tra bisogni e servizi offerti; progettazione di modelli di intervento sperimentali che rispondano in modo innovativo ai bisogni individuati; implementazione, monitoraggio, valutazione e diffusione dei modelli di successo”.

Sull’edilizia residenziale pubblica Bernardini ha ribadito la necessità di dire no allo scaricabarile tra Stato e Regioni.

Sempre sulla situazione umbra: “sono stati stanziati oltre 7 milioni di euro per interventi nel settore dell’edilizia residenziale sociale da realizzare nei territori danneggiati dagli eventi sismici del 2016 e 2017. I fondi che saranno utilizzati provengono da un Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il  Ministero dell’Economie e delle Finanze, che ha approvato la ripartizione tra le Regioni delle risorse disponibili a livello nazionale, pari a  complessivi  100 milioni di euro, assegnando alla  Regione Umbria l’importo di  10.571.187,88 euro di cui  3.571.187,88 destinati a due interventi già  individuati nel Comune di Norcia e 7 milioni per la realizzazione di interventi da individuare  successivamente all’approvazione del Decreto. La Giunta regionale ha individuato, pertanto, gli interventi ritenuti ammissibili a finanziamento, fino alla concorrenza dell’importo disponibile di 7 milioni di euro, per un totale di 62 alloggi, nei comuni di Arrone, Cascia, Ferentillo, Foligno, Monteleone di Spoleto, Scheggino e Montefranco oltre agli interventi 8 previsti nel comune di Norcia e ha trasmesso l’atto al Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile. Di questi 62, 33 vedono l’Ater come proponente”.

Serve un costante dialogo sociale: con l’assessore Enrico Melasecche, il dialogo non c’è. In attesa di conoscere l’esito del ricorso sulla nuova legge regionale umbra per l’assegnazione delle case popolari, la Regione stabilisce che anche per il 2022 le possibili variazioni dell’importo del canone di locazione non dovranno superare sia in aumento che in diminuzione, una percentuale massima del dieci per cento. Non a caso nei giorni scorsi abbiamo organizzato sotto la sede della Giunta a Perugia una iniziativaSiamo di fronte all’esplosione di un problema sociale di dimensioni enormi perché da quest’anno, a causa del nuovo meccanismo di calcolo introdotto senza prendere mai in considerazione i nostri reiterati allarmi, l’aumento dei canoni andrà a colpire in maniera durissima una fetta molto importante degli assegnatari, in particolare le persone sole, con incrementi che potranno raggiungere anche il 200 per cento. L’esempio è quello di una persona sola con reddito annuale lordo di 8 mila euro il canone mensile passerà dagli attuali 46,60 euro a 138 euro; mentre per chi ha un reddito di 12mila euro lordi il salto sarà da 70 a 220 euro”.

Per non parlare della bocciatura della legge regionale dal Governo Draghi che l’ha impugnata. Questo determinerà il blocco del nuovo bando che tante famiglie stavano aspettando con ansia dallo scorso settembre e che invece non vedrà la luce ancora per molto tempo. Questo disastro normativo si sarebbe potuto evitare se alle decine di richieste di incontro e confronto che abbiamo avanzato si fosse data risposta. C’è persino un ordine del giorno del Consiglio regionale dello scorso novembre che impegnava la giunta ad aprire un tavolo in III Commissione, cosa mai avvenuta”.

Da Bernardini infine un allarme sul fenomeno dell’affitto di abitazioni a fine turistico e di tutti i contratti al di fuori della normativa, che precarizzano gli inquilini in affitto nel mercato privato.

A Terni, come nel resto dell’Umbria, la popolazione invecchia – ha spiega Marcelli – una famiglia su quattro è composta da una sola persona. Nascono sempre meno figli. In questo contesto è quanto mai necessario pensare a politiche abitative rigenerative, tenendo al centro la persona. Come Cisl Terni chiediamo ad Ater, Comuni, Regioni e ordini professionali di elaborare progetti e idee innovative che diano alle persone e alle loro famiglie dignità, anche nella qualità abitativa”. “Impegno della Cisl di stare vicino alla Sicet e a questo mondo – ha detto Garofano – quanto agli interventi, continuiamo a lavorare sulla questione della nuova legge regionale, gli aumenti previsti e i rincari di energia e materie prime. Se la situazione era già precaria, questi elementi la stanno peggiorando. Per questo serve un incontro urgente con la Regione per discutere sulle problematiche”.

“Serve un progetto di edilizia completo”, è stato l’appello di Flavio Confaloni.

50 anni di Mesop, l’esperienza di medicina sociale preventiva: Cgil Cisl e Uil ne parlano alle Acciaierie di Terni

50 anni di Mesop, l’esperienza di medicina sociale preventiva: Cgil Cisl e Uil ne parlano alle Acciaierie di Terni
Cosa rimane del MeSoP, la straordinaria esperienza ternana di medicina sociale preventiva nei luoghi di lavoro, lanciata negli anni Settanta del secolo scorso? E come si può valorizzare quel percorso per il presente e il futuro? Sarà questo il tema dell’iniziativa che Cgil Cisl Uil di Terni organizzano mercoledì 16 febbraio, dalle ore 16.00, in diretta dalla biblioteca di Acciai speciali Terni. Claudio Cipolla, segretario generale della Camera del Lavoro di Terni coordinerà i lavori che saranno aperti dall’introduzione di Riccardo Marcelli, responsabile Cisl Terni e dai saluti del responsabile Welfare di Ast, Giovanni Scorbo, e di Federica Abbati, per la Rsu. Interverranno poi Lamberto Briziarelli, della facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Perugia, Luciano Sani, specialista in Igiene e Medicina preventiva, Fabio Strambi, Medico del Lavoro, Giorgina Scarficcia, dell’Associazione medici sportivi dilettantistici, Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim Cisl, Danilo Serva, direttore del dipartimento di Prevenzione della Usl Umbria 2, Maurizio Molinari, segretario generale Uil Umbria, Laura Sarnari, dirigente medico Prevenzione salute ambiente di lavoro, Giacomo Muzi, Medicina del lavoro dell’Università degli Studi di Perugia. Concluderà i lavori Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil nazionale.
L’ingresso è a numero chiuso, gli organi di informazione interessati potranno effettuare interviste e riprese in apertura dell’iniziativa. I lavori saranno trasmessi in diretta Facebook sulla pagina  “Umbriaripartedallavoro” 

Cisl Università, la Corte d’appello dice sì al ricorso sulla mancata progressione di alcuni lavoratori: “Quei dipendenti ne avevano diritto”

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Una grande vittoria e il riconoscimento giusto e necessario di un diritto”. Così la segreteria regionale della Cisl Università, in merito alla sentenza della Corte d’Appello, sezione Lavoro, che dà ragione ad un ricorso del sindacato in merito al riconoscimento di un diritto per una quindicina di lavoratori.

Il contenzioso era nato perché nel 2003 alcuni lavoratori dell’Ateneo, assunti a tempo indeterminato nel 2001, erano stato esclusi da una selezione interna per una progressione, mancano il requisito dei tre anni di permanenza nella propria posizione economica. “Attraverso lo strumento della ‘ricostruzione di carriera’ previsto dalla legge 808 del ’77 – prosegue la Cisl Università – tale situazione poteva essere evitata e i lavoratori potevano vedersi riconosciuto il proprio diritto. Ora il tribunale attesta la bontà delle nostre tesi, per le quali ci siamo spesi in questi anni e che continueremo a far valere”.

Fir – Federazione Innovazione e ricerca, Beritognolo nuovo segretario dell’Umbria. Gargiulo: “Serve impegno della Regione per combattere il precariato”

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Fir – Federazione Innovazione e ricerca, Beritognolo nuovo segretario dell’Umbria. Gargiulo: “Serve impegno della Regione per combattere il precariato”

La pandemia ha mostrato la fragilità del nostro sistema Paese sul fronte della ricerca e le linee guida del Pnrr sono una grande opportunità per far fronte a questa situazione”. Questo il messaggio del congresso della Fir – Federazione Innovazione e ricerca della Cisl dell’Umbria, che ha eletto il nuovo segretario generale dell’Umbria, Isacco Beritognolo, coadiuvato dalla segreteria composta da Simona Renga e Antonio Cirelli.

La contingenza nazionale – ha detto Giuseppe Gargiulo, che della Fit Cisl era il commissario uscente – ci fa capire che è il momento di fare il punto della situazione, con i lavoratori che vanno tutelati con azioni incisive e unitarie. Il nuovo contratto di lavoro dovrà inquadrare il mondo, dando le risposte necessarie. In Umbria ci sono prestigiosi Istituti, che operano in diversi ambiti disciplinari e danno lustro al territorio nazionale. Sarebbe facile pensare che ci siano ricadute per il territorio. In realtà nella programmazione regionale l’Istruzione e la ricerca sono sempre sfavorite perché non sono previste azioni per questi istituti. Le insufficienti risorse nei bilanci, a livello nazionale, hanno quindi portato carenze”. “Spesso le risorse – ha proseguito Gargiulo – non vengono usate per mancanza di informazione chiara. Per questo è necessario interagire con la Regione, trovando l’interlocutore giusto. Per questo è necessario interagire, anche per argomentare interventi con programmazione corretta”. “La spesa per la ricerca pubblica è inadeguata e per sopravvivere gli enti pubblici di ricerca si devono autofinanziare. Questa situazione crea precariato e fuga di cervelli. In questo caso nel solo 2018 sono andati via 120mila  giovani. Sono costi considerevoli, di formazione di cui il Paese non vedrà mai i frutti”.

Questa categoria – ha detto il segretario generale della Cisl dell’Umbria, Angelo Manzotti – è molto importante. In questo momento la ricerca è un elemento strategico. Siete una categoria che mette insieme la formazione con il comparto del pubblico impiego”.

“Troppo immobilismo, a farne le spese sempre il personale universitario”. Cisl Università su aziende ospedaliero-universitarie

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“Troppo immobilismo, a farne le spese sempre il personale universitario”. Cisl Università su aziende ospedaliero-universitarie

Il territorio dell’Umbria continua ad essere contrassegnata da un pauroso immobilismo, anche sulla costituzione delle aziende ospedaliero-universitarie di Perugia e Terni e per questo, di fronte all’inerzia, torniamo a sottolineare la questione del personale universitario che svolge funzioni assistenziali e che, danni è in attesa di vedere definito e legittimato il proprio status giuridico ed economico”. La segreteria regionale di Cisl Università, di fronte all’accelerazione sulla convenzione tra Regione e Università ha evidenziato, in una lettera inviata al Magnifico Rettore, Maurizio Oliviero, alla presidente della Regione, Donatella Tesei e per conoscenza anche ai direttori generali di Azienda ospedaliera di Perugia e Università di Perugia, le proprie considerazioni di fronte alla “legittimazione dell’esercizio delle funzioni assistenziali da parte del personale universitario in attesa di convenzionamento”.

Che si sia sollevata la questione – scrive la segreteria Cisl Universitàci stupisce e rammarica, perché avvenuto senza darne comunicazione alle organizzazioni sindacali e dunque prescindendo dal coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori che, invece, avrebbero potuto contribuire fattivamente alla risoluzione delle problematiche sollevate”. Problematiche che hanno radici lontane, essendo trascorsi sette anni dalla sottoscrizione del Protocollo attuativo per la disciplina dei rapporti inerenti il personale universitario in convenzione. Cisl Università ricorda quindi le richieste sul tema presentate nel 2016 alla precedente amministrazione universitaria: “Immediata costituzione di un tavolo sindacale permanente, previsto dal protocollo generale del 2015, per garantire un costante confronto con le organizzazioni sindacali; la firma di un accordo stralcio per il personale al fine di arrivare, in tempi brevissimi, alla sanatoria di situazioni pendenti, perché il personale non può più aspettare”.

Aspetto increscioso e non più accettabile di questo immobilismo è che chi ne paga le spese è sempre il personale universitario che, a fronte di un testo convenzionale siglato nel 2006, scaduto nel lontano 2009 e tuttora in prorogatio, non vede riconoscersi quanto dovuto. L’auspicio – conclude la segreteria Cisl Universitàè che si possa giungere alla sottoscrizione dei protocolli attuativi previsti dal Protocollo politico”.

Simone Dezi confermato alla guida della Fai Cisl Umbria: transizione ecologica, Pnrr e lotta al caporalato le priorità

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Simone Dezi confermato alla guida della Fai Cisl Umbria: transizione ecologica, Pnrr e lotta al caporalato le priorità
Simone Dezi confermato segretario generale Fai Cisl Umbria
Si è svolto a Todi in provincia di Perugia il settimo congresso della Fai Cisl Umbria, federazione agroalimentare e ambientale che in regione conta quasi 2.700 iscritti tra lavoratori agricoli, dell’industria alimentare, delle foreste, della pesca, del tabacco e della bonifica. L’assemblea, dal titolo “RiGenerazione: persona, lavoro, ambiente”, ha confermato all’unanimità Simone Dezi Segretario generale; al suo fianco nella segreteria regionale sono stati eletti Loreto Fioretti, Mirko Mezzasoma, Francesco Bonini e Anna Rita Boila.
I lavori si sono aperti con un minuto di silenzio dedicato alle vittime del lavoro: “Intollerabile il numero degli incidenti, per questo dobbiamo rendere la sicurezza un tema da affrontare già nella formazione scolastica, perché gli studenti di oggi saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani”, ha detto Dezi. Il tessuto produttivo umbro, è emerso dagli interventi di delegati, dirigenti e operatori, presenta tante realtà di rilevanza nazionale e internazionale, come Nestlè Perugina, Barry, Colussi, Eskigel, Ex Piselli, Pasta julia, Checcarini, Salumificio Valtiberino, Salumificio Ciliani, spiccano poi anche tante aziende agricole e diversi marchi del settore delle acque minerali e di quello olivicolo, ma non mancano vertenze come quelle in Sangemini e Novelli, sulle quali la Fai Cisl continuerà a dare il massimo impegno per garantire la continuità occupazionale e il rilancio dei marchi. Ci sono poi le criticità legate alla pandemia e ai rincari attuali di energia e materie prime: “A maggior ragione andranno evitati ulteriori balzelli per le imprese come la tassa sullo zucchero o sulla plastica, che siamo riusciti a scongiurare finora ma potranno tornare in ballo in vista della legge di bilancio del 2022”, ha detto Dezi, aggiungendo che “la transizione ecologica non può essere pagata dai lavoratori, anzi può e deve produrre nuova e buona occupazione valorizzando la formazione e le politiche attive”. Centrale, nella relazione di Dezi, l’opportunità rappresentata dalle risorse del Pnrr per valorizzare il comparto della bonifica e quello idraulico-forestale: “Fondamentale puntare sulla formazione dei lavoratori, su un ricambio generazionale che garantisca una pensione dignitosa dopo tanti anni di duro lavoro, e una qualità dell’occupazione ai tanti giovani che attualmente sono stagionali”, ha detto il sindacalista, che ha ricordato, tra le conquiste ottenute finora, l’apertura del tavolo per il contratto regionale e un accordo aziendale per i livelli degli impiegati: “Ora – ha specificato Dezi – dobbiamo continuare su questa strada puntando alla stabilizzazione degli operai stagionali con un bando per la loro assunzione a tempo indeterminato”. Altro passaggio importante, quello sulla lotta al caporalato: “Finalmente abbiamo ottenuto la sigla del Protocollo e si è instaurata una cabina di regia con la Regione, adesso è tempo di attuare tutte le misure e monitorarne il percorso”, ha detto il sindacalista.
È intervenuto ai lavori anche il Segretario generale della Cisl Umbria, Angelo Manzotti, che ha rilanciato il bisogno di consolidare il dialogo tra governo e parti sociali: “Grazie alla tenacia e al senso di responsabilità della Cisl abbiamo traguardato finora obiettivi fondamentali su diverse priorità, come l’estensione degli ammortizzatori sociali in tutti i comparti, un impegno sul sistema previdenziale per riconoscere a 62 anni di età una meritata flessibilità in uscita, una riforma che renda più equo il nostro sistema fiscale. Ora la partita continua, abbiamo urgenze da risolvere soprattutto nei confronti delle nuove generazioni: dobbiamo agevolare le assunzioni, connettere il mondo della formazione con quello produttivo, puntare sulla formazione delle persone per metterle nelle condizioni di affrontare la transizione digitale e un mercato del lavoro sempre più flessibile”. Rilevante per Manzotti anche il tema delle aree interne: “Sanità, scuola, infrastrutture sono i tre cardini su cui puntare per scongiurare lo spopolamento dei borghi e delle aree rurali, invece negli ultimi dieci anni i territori umbri hanno perso 17 mila persone, un’alterazione demografica che non possiamo permetterci perché impoverisce tutta la comunità regionale”.
A concludere gli interventi, il Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che rilanciando la campagna “Fai Bella l’Italia” ha sostenuto il bisogno di valorizzare il lavoro agroalimentare e ambientale con politiche nuove e un uso sapiente dei fondi del Pnrr: “Il lavoro è uno strumento di emancipazione della persona – ha detto Rota – dunque questa stagione di cambiamento deve servire a uscire dal ventennio della paura, cominciato con le Torri Gemelle e proseguito con la crisi finanziaria del 2008 e oggi con la pandemia, per entrare in una nuova fase di crescita sostenibile e inclusiva: questo vuol dire rimettere al centro del mondo del lavoro la contrattazione e la partecipazione dei lavoratori per ottenere nuove conquiste in materia di welfare, redditi, pensioni”. “Con i recenti rinnovi contrattuali degli operai idraulico forestali e degli allevatori, avvenuti dopo dieci anni di stallo – ha detto Rota – abbiamo rimesso questi settori sui binari giusti, adesso è tempo di rilanciarli con una nuova politica dei redditi e la riqualificazione delle competenze, serve una forestazione produttiva e continuativa da contrapporre all’abbandono dei boschi e al dissesto idrogeologico”.

Primo Congresso Terra Viva Umbria: Dario Bruschi Presidente Regionale

by CISL MF
Primo Congresso Terra Viva Umbria: Dario Bruschi Presidente Regionale
Si è svolto a Todi, in provincia di Perugia, il primo congresso di Terra Viva Umbria, associazione di secondo livello affiliata alla Fai Cisl, che in regione rappresenta oltre 500 aziende agricole. L’assemblea ha eletto Dario Bruschi Presidente regionale e al suo fianco come vicepresidenti regionali Giuliano Casavecchia, Giuliano Granieri e Claudio Nardoni. Presenti ai lavori congressuali il Presidente nazionale di Terra Viva Claudio Risso, il Segretario Generale della Fai Cisl nazionale Onofrio Rota, il Segretario Generale della Fai Cisl Umbria Simone Dezi e il Segretario Generale Cisl Umbria Angelo Manzotti.
 
In Umbria si registrano circa 16mila imprese agricole, che impiegano oltre 13 mila addetti. In regione si lavorano 330mila ettari di SAU (superficie agricola utilizzata), si contano 390mila ettari di aree boschive, 30mila di oliveti, 14mila di vigneti, oltre a qualche migliaio coltivati a ortive e frutta. Significativa anche la presenza di allevamenti ovini e bovini, spesso associati a organizzazioni consortili.
“Abbiamo grandi sfide di fronte a noi, soprattutto con le risorse che arriveranno del PNRR, oltre 7 miliardi per il comparto, e dalla nuova PAC 2023/2027 con 34 miliardi complessivi destinati all’Italia, quasi 50 se si considerano i cofinanziamenti nazionali – ha sottolineato Dario Bruschi – Non possiamo sprecare questa possibilità, soprattutto per potenziare i distretti del cibo (dal biologico alle dop e igp), attuare una vera prevenzione per contrastare il dissesto idrogeologico che impatta anche sulle produzioni agricole e investire nella meccanizzazione, nel digitale e nello sviluppo del turismo integrato, vera potenzialità per il nostro territorio”.  
“Nel 2020, grazie al lavoro dei nostri tecnici del CAA degli agricoltori, i produttori dell’Umbria che rappresentiamo hanno beneficato di contributi del primo pilastro PAC pari a circa 600 mila euro – afferma il Presidente nazionale Claudio Risso – In questa fase, con l’impennata dei costi dell’energia e delle materie prime, sarà necessario sfruttare tutte le risorse che arrivano dal PNRR, per potenziare il comparto e rendere equa e redditizia per tutti la filiera agricola. Centrale sarà anche il supporto ai nostri iscritti per la commercializzazione dei prodotti e delle eccellenze, che si concretizza con il nostro progetto “Coltiva il Gusto”, che saprà valorizzare le tipicità dei territori, creando nuove dinamiche anche con la grande distribuzione”.
Ai lavori congressuali è intervenuto anche il Segretario Generale della Fai Cisl Onofrio Rota: “Con 538 miliardi di euro il comparto agroalimentare rappresenta un terzo del nostro Pil nazionale. TerraViva è una vera sfida per noi, e rispecchia perfettamente il pensiero del nostro fondatore Giulio Pastore che prevedeva fin dall’inizio la rappresentanza dei piccoli e liberi produttori agricoli. Insieme, Fai, Cisl e Terra Viva, possiamo davvero creare un circuito virtuoso nella tutela e rappresentanza di lavoratori e imprenditori agricoli”.

“Facciamo uscire l’Umbria dall’isolamento”: Gianluca Giorgi confermato Segretario della Fit

by CISL MF
“Facciamo uscire l’Umbria dall’isolamento”: Gianluca Giorgi confermato Segretario della Fit

Gianluca Giorgi, segretario regionale uscente della Fit Cisl, è stato confermato segretario dal consiglio regionale della categoria, che si è riunito a valle dei lavori del XII congresso generale della Fit, celebrato presso l’Hotel Casa Leonori di Santa Maria degli Angeli. Eletto segretario generale aggiunto Gianni Martifagni. In segreteria pure Fabio Ciancabilla, Sara Claudiani e Pasquale Qualatrucci

Recovery Fund, piano regionale dei trasporti e piano dei rifiuti, inquadrati in ottica di logistica integrata, mobilità sostenibile e impegno ecologico. Sono queste le parole d’ordine della relazione del segretario Giorgi. “Gli investimenti già fatti, non molti in Umbria – dice Giorgi – non possono rimanere incompiuti, così come le opportunità offerte dal “Recovery Fund” e la sua declinazione italiana (PNRR), con gli oltre 61 miliardi a livello nazionale, destinati alla modernizzazione, sostenibilità e digitalizzazione del sistema infrastrutturale e della mobilità”. Sul piano dei trasporti e sulla gara Tpl che si svolgerà nel 2022 massima attenzione. “Abbiamo qualche progetto molto interessante, tra l’altro già finanziato come il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e sviluppato dal Comune di Perugia, che potrebbe essere trasportato, adeguandolo, a tutto il territorio regionale”. Sul piano infrastrutturale: “serve ammodernamento delle infrastrutture ormai obsolete, nonché approfondire e rilanciare la necessità di liberare l’Umbria dall’isolamento geografico a cui è stata per troppo tempo relegata, consolidando l’alta velocità, senza andare a gravare sul trasporto regionale e cercando, anzi, di migliorare gli standard attuali per i lavoratori pendolari.  Comunque, è prioritario completare la linea S. Sepolcro-Terni, potenziare la Foligno-Terontola, nonché realizzare la linea Orte-Falconara. Duole sottolineare il ritardo nella realizzazione del raddoppio ferroviario, di cui l’Umbria necessita da anni. Non va, peraltro, dimenticato quanto sia essenziale monitorare il rilancio dell’aeroporto San Francesco di Assisi”.

Obiettivo della Fit Cisl è “scongiurare, comunque, è che il centro Italia possa rimanere fanalino di coda per gli investimenti”. Sul Piano rifiuti: “È necessario capire come chiudere il ciclo dei rifiuti e porre rimedio alla crisi impiantistica che ha coinvolto la Regione. Condividiamo alcune scelte, come l’utilizzo dei cementifici per bruciare il CSS 2 (combustibile solido secondario da rifiuti), proposta questa che la CISL aveva fatto diversi anni fa; giusto l’ampliamento di alcune discariche. Decisioni che, comunque, non hanno dato risposte a tutta la Regione, lasciando in difficolta tutto il territorio del Folignate-Spoletino. Provvedimenti questi, che speriamo siano comunque momentanei e mirati a gestire la fase transitoria, ma che dovrebbero orientare la Regione ad un progetto preciso, che ad oggi non si sta vedendo”.

Le sfide nazionali sono creare una produttività che “crea anche posti di lavoro, e con processi di robotizzazione, digitalizzazione e green economy, che se non gestiti da scelte politiche ben ponderate, rischiano di intaccare almeno il 30% dei posti lavoro”. Le regole dei salari, purtroppo, sono infatti saltate: “tra il 1995 e il 2019, malgrado la produttività non sia incrementata molto (+8 per cento), i salari hanno avuto una crescita minore (+3). È fondamentale accompagnare la modernizzazione del paese in modo da non lasciare indietro nessuno e, per questo serve investire molto in formazione, anche continua, che ci permetta di accompagnare i lavoratori nella transizione da lavori obsoleti a nuovi lavori”. I giovani “vanno accompagnati nel percorso di lavoro e non verso il posto di lavoro”. Da rivedere anche il ruolo di Anas e del gruppo Fs.

Al congresso sono intervenuti il segretario regionale Cisl, Angelo Manzotti, e il segretario nazionale Fit Cisl Salvatore Pellecchia. “L’Umbria è una regione isolata – ha detto Manzotti – e oggi avvertiamo di più l’arretratezza delle infrastrutture. Con il Pnrr dobbiamo lavorare per uscire dall’isolamento, anche grazie all’aeroporto in cui credere. L’Umbria deve anche togliere il collo di bottiglia di Collestrada, senza progetti faraonici. Sui rifiuti dovremo iniziare una discussione e un confronto, per portare a compimento il ciclo dei rifiuti nel senso dell’economia circolare”. “Siamo una categoria – ha detto il segretario nazionale Pellecchia – che ha fatto tanti sacrifici per la collettività, nel periodo della pandemia. Allo stato attuale, io non sono tanto preoccupato per il virus. In questo periodo crea problemi l’inflazione che entro la primavera. Altro problema è il caro bollette. Infrastrutture, regole e contratti sono le direttrici che abbiamo individuato, per uscire da questa situazione. Su questo tema abbiamo individuato interventi, per agirne sulle cause e non sugli effetti. Nelle infrastrutture, per esempio, vanno rimosse le strozzature”.  

 

Congresso regionale Cisl Fp: Luca Talevi confermato alla guida

by CISL MF
Congresso regionale Cisl Fp: Luca Talevi confermato alla guida

Luca Talevi, già commissario della Cisl Fp Umbria, è stato confermato alla guida della categoria della Funzione pubblica, dal consiglio generale, che si è riunito a valle del VI congresso regionale della Cisl FP. Scelti anche i componenti del comitato esecutivo, del collegio dei sindaci revisori e del Comitato esecutivo. Le scelte dei nomi, al termine di una giornata che ha messo a fuoco tutte le novità dei settori della Fp. Comparti strategici, che con la pandemia, negli ultimi due anni, sono stati messi sotto osservazione. Dalla sanità, al pubblico impiego, al Park Hotel è stato celebrato il congresso, alla presenza del segretario nazionale Maurizio Petriccioli, del segretario regionale della Cisl Umbria, Angelo Manzotti e del commissario reggente della Fp, Luca Talevi. “Se c’era chi ci chiamava fannulloni, con il Covid e con la pandemia i lavoratori del pubblico impiego si sono confermati senza alcun dubbio eroi”, ha detto Talevi nella sua relazione che ha toccato molti aspetti della categoria, con una particolare attenzione al rinnovo delle Rsu, previsto ad aprile 2022.

“Nelle pubbliche amministrazioni –ha detto Talevi nella relazione – abbiamo assistito al dolore ed al sacrificio di tutti gli operatori che hanno agito in condizioni estreme, operando all’interno di una “trincea operativa” che ha saputo combattere contro l’aggressività di una pandemia dai tratti ancora indefinibili. Se è vero che coloro che prima del marzo 2020 erano talvolta denominati “fannulloni” sono poi divenuti, a ragion veduta, “eroi”, grazie soprattutto all’immane impegno di infermieri, oos, e personale sanitario tutto, ora dobbiamo disegnare la pubblica amministrazione del post covid, mettendo sempre al primo posto i lavoratori pubblici che sono i veri protagonisti del cambiamento che, come Cisl Fp, abbiamo portato avanti negli ultimi anni, a partire dal livello nazionale”. Per la sanità “i professionisti della sanità umbra sono tornati ad operare in condizioni di stress psicofisico elevatissimo – ha spiegato – Ferie bloccate, turnazioni saltate, carichi di lavoro aumentati, sono solo alcuni degli aspetti che coloro operanti nei reparti stanno ancora vivendo, a causa spesso anche delle mancate sostituzioni di coloro sospesi perché non vaccinati, a cui va aggiunto, il grande lavoro di chi effettua e lavora i tamponi il cui numero è in graduale costante aumento da settimane. Il tutto in un contesto di diffuso “splafonamento” dei fondi di produttività per poter pagare almeno le indennità previste dal CCNL ed incentivi Covid ridotti all’osso”. Sottolineati anche gli accordi con Usl1 e 2: il primo sui tempi di vestizione e svestizione e passaggio di consegne, oggetto di molteplici contenziosi, ed il secondo per il passaggio di fascia attraverso una progressione economica orizzontale. “Per il rilancio del settore serve il massimo confronto: necessitano risorse per riconoscere l’impegno dei lavoratori profuso in questo complicato 2021 ove purtroppo l’emergenza Covid è continuata e investire per costruire la sanità umbra del futuro, per eliminare le infinite liste di attesa, abbattere la mobilità passiva, far si che i nostri professionisti non “emigrino” in regioni vicine economicamente più attrattive. Il Pnrr dovrà servire per la valorizzazione degli ospedali e, contestualmente, del territorio”.

Sul piano sanitario: “Ottanta pagine di cornice su cui lavorare per spostare il fulcro dell’assistenza sul territorio ed individuare la mission degli ospedali per competenza ed adeguatezza, in particolare per l’emergenza -urgenza e le gravi patologie. Chiediamo, in sinergia con la confederazione, la massima unità di intenti per realizzare scelte condivise di indirizzo e programmazione per un nuovo piano socio sanitario regionale veramente partecipato. Necessita un tavolo permanente di confronto con un calendario stringente di convocazioni, contestualmente a tavoli di zona con il coinvolgimento dei Sindaci. In tal senso è stato inviato alla Regione un documento unitario con le proposte unitarie tese anche al mantenimento degli attuali dodici distretti”.

Fondamentale anche il ruolo delle funzioni locali e centrali: “Il reparto locale è soggetto a profonde trasformazioni. Basti pensare alla riforma delle Province il cui giudizio sindacale è critico e che sono e rimangono importante elemento intermedio tra Regione e Comuni previsto all’interno della nostra Costituzione, o ai Centri per l’Impiego confluiti, all’interno dell’Arpal e bisognosi di politiche di sviluppo serie e strutturali in grado di farli divenire importante strumento di raccordo tra domanda ed offerta di lavoro. La nuova Camera di Commercio Umbra, nata dalla fusione delle precedenti ex Camere Perugia e Terni necessita di un lungo lavoro per uniformare i Fondi, rilanciare la politica assunzionale e valorizzare i lavoratori. Positivo il non facile lavoro svolto all’interno dell’Afor in una ottica anche di integrazione con i lavoratori delle ex comunità montane ed uniformità dei Fondi e di valorizzazione delle professionalità presenti”.

Per le funzioni centrali: “Hanno permesso che lo Stato, nelle sue articolazioni, fornisse assistenza a cittadini e lavoratori in difficoltà, per l’emergenza Covid ed il lockdown (basti pensare al pagamento rapido della cassa integrazione, da parte dell’Inps, ai lavoratori in Cassa Integrazione). È stato questo il comparto ove maggiormente si è evinta la valenza dello smart working, grazie all’impegno, dedizione e professionalità dei lavoratori. Il nuovo CCNL 2019/2021 ha definito un incremento complessivo contrattuale del 4.85% grazie anche alle risorse inserite al fondo per il salario accessorio ed a quelle per la riforma dell’ ordinamento professionale, basato su quattro aree, sviluppando per la prima volta all’interno di un contratto nazionale il tema dello smart working e del lavoro a distanza, prevedendo accanto al lavoro agile senza vincolo di tempo, la forma del rapporto di lavoro da remoto, con vincolo di orario e l’applicazione di tutte le tutele legali e contrattuali previste per il lavoro in presenza. Importante l’azione di Cisl per garantire un piano assunzioni adeguato al Polo Mantenimento armi leggere di Terni stante il fatto che, se non interverranno adeguati interventi, alla fine del 2023 i dipendenti saranno una settantina rispetto agli attuali 384, con il forte rischio di drastico ridimensionamento o addirittura chiusura. Analogo impegno per garantire un adeguato piano assunzionale all’interno dei ministeri maggiormente in difficoltà quali i Beni Culturali, una risorsa fondamentale per una regione come l’Umbria”.

Dopo il dibattito, anche l’intervento del segretario regionale Cisl Angelo Manzotti: “Anche nel pubblico bisogna valorizzare le professionalità, che spesso vengono offuscate. Oggi abbiamo tanti risultati da rivendicare come Cisl. La nostra linea – ha detto Manzotti – resta quella di un sindacato non conflittuale”. Entrando nello specifico dell’Umbria, sul piano sanitario: “è un documento che enuncia una serie di azioni che la giunta regionale vuole portare avanti. Ad oggi chiediamo incontro e partecipazione per portare avanti le esigenze dei nostri cittadini. Di certo, servono assunzioni, serve la firma della Convenzione con l’Università degli studi di Perugia, che rafforzerebbe la sanità pubblica. Servono figure da inserire e serve un raccordo per far tornare attrattiva la nostra sanità. L’Umbria, inoltre, deve fermare lo spopolamento e bloccare l’emergenza lavoro. Negli ultimi anni sono stati persi 15 mila posti e un umbro su tre è stato interessato da ammortizzatori sociali. Il lavoro deve essere l’elemento per far ripartire il tessuto della nostra regione. Strategica sarà anche la formazione”. Conclusioni affidate al segretario nazionale Cisl FpMaurizio Petriccioli: “’L’impegno nei luoghi di lavoro è un segnale nei confronti di un mondo che utilizza sempre meno la partecipazione – ha detto – perché chi partecipa non decide e chi decide non partecipa. Ma o nel sindacato si partecipa o non c’è sindacato. Altrimenti siamo nell’ambito dei servizi. Con oggi riparte un cambiamento, che può avere gambe e forza nella confederalità. Approfittiamo per cambiare il lavoro pubblico”. 

Congresso Flaei Cisl Umbria: Ciro Di Noia confermato segretario generale

by CISL MF
Congresso Flaei Cisl Umbria: Ciro Di Noia confermato segretario generale

Prepariamo il futuro con energia chiedendoci cosa può rappresentare per noi guardare al futuro con energia”. Ciro Di Noia è stato riconfermato Segretario Generale della Flaei Cisl Umbria dal Consiglio Generale che si è riunito a valle dei lavori del XV Congresso Regionale di categoria presieduto dall’ex Segretario Regionale Maurizio Ottaviani celebrato a Spello lo scorso 22 gennaio 2022. Sono stati confermati quali componenti di Segreteria Lorenzo Rufinelli e Amleto Del Sorbo.

La relazione illustrata da Ciro Di Noia. oltre ad effettuare una fotografia puntuale e dettagliata della situazione attuale, predispone le basi per le strategie da attuare nel prossimo mandato soprattutto riguardante i seguenti temi: coinvolgimento dei giovani, proselitismo, formazione, partecipazione alle scelte aziendali e l’utilizzo ottimale dei fondi destinati al PNRR. Le risorse alle quali si può attingere coinvolgeranno in gran parte l’area infrastrutture e reti, risorse utili per le attività di rinnovamento, potenziamento, efficientamento e digitalizzazione delle reti di trasporto. Basti pensare ai progetti e-grid.

E’ importante che le segreterie regionali di Cisl e Flaei Cisl –prosegue Ciro Di Noia- continuino con una azione sempre più incisiva nei confronti delle istituzioni regionali, affinché si possa accedere alle risorse economiche del PNRR che potranno essere utilizzate nelle aree produttive sia del Ternano che del Perugino per sviluppare centri di ricerca per le energie rinnovabili e la difesa ma soprattutto il potenziamento e l’innovazione delle reti di trasporto di energia e di telecomunicazione”.

Il tema dell’energia, poi, risulta essere sempre più fondamentale ed impattante sulle politiche economiche e ambientali a livello mondiale. L’impegno a produrre energia “green” e nel contempo la forte decarbonizzazione non devono andare a gravare sui bilanci economici di famiglie ed aziende: “Il sistema elettrico italiano sta pericolosamente andando in carenza di energia –afferma Ciro Di Noia- Occorre pertanto destinare investimenti corposi alla produzione di energia elettrica”. Con conseguente rincaro sulle bollette, pure degli umbri: “Stiamo toccando con mano la cattiva politica energetica con prezzi dell’energia alle stelle, rischio di blackout, con i ricatti di chi fornisce le materie prime”.

Il congresso Cisl è stato celebrato con la presenza del segretario generale nazionale Flaei Cisl Amedeo Testa, del Segretario nazionale Graziano Froli, del Segretario generale regionale Cisl Reti Umbria Simona Garofano, del Segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, del Segretario Cisl Umbria Gianluca Giorgi, del coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale Foligno – Spoleto Bruno Mancinelli e del coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale Terni Riccardo Marcelli: i loro interventi hanno arricchito i lavori, soffermandosi, tra l’altro, sui progetti per Pietrafitta e Bastardo, il futuro di Enel che ha ripreso il bacino idroelettrico, l’aumento di capitale sociale di Asm.

A concludere i lavori è stato il segretario generale Flaei Cisl nazionale Amedeo Testa: “Ringrazio Ciro Di Noia e la sua squadra. Già dai primi mesi di lavoro, si nota una bella sintonia e un grande impegno per il raggiungimento dei risultati. Ovviamente, come sempre, non mancherà il necessario supporto da parte della segreteria nazionale”.