Felsa Cisl Umbria: “Tutele economiche anche per i Co.Co.Co”

by CISL LDS

LA FELSA CISL UMBRIA A DIFESA DEI 13 LAVORATORI CON IL CONTRATTO DI COLLABORAZIONE IMPIEGATI PRESSO IL COODINAMENTO CENTRI SOCIO CULTURALI DEL COMUNE DI PERUGIA

La Felsa Cisl Umbria esprime preoccupazione per la situazione di 13 lavoratori con il contratto di collaborazione impiegati presso il Coordinamento Centri Socio Culturali del comune di Perugia per svolgere attività motoria e acquaticità rivolto alla fascia della terza età, per un corretto esercizio delle attività sportive fisico motorie. “Il lavoro viene svolto in 24 palestre o CVA sul territorio comune di Perugia, in piena autonomia e con propri mezzi, dai lavoratori che sono inquadrati con un contratto di collaborazione – spiega il segretario generale Felsa Cisl Umbria Rocco Ricciarelli (nella foto)-. Permanendo la pandemia, le attività rivolte alla terza età del centro sono state sospese e ciò ha comportato l’immediata sospensione anche dei contratti di lavoro. La particolare tipologia del loro inquadramento contrattuale, tuttavia, li esclude tanto dal Decreto Ristori che dal bando regionale dell’Arpal rivolto agli autonomi, infatti sebbene siano a tutti gli effetti professionalità del mondo sportivo, il loro status di collaboratori di un’associazione di promozione sociale non associata al Coni, li rende invisibili ad ogni ammortizzatore sociale”. Per la Felsa Cisl Umbria “serve maggiore tempestività nei provvedimenti e adeguate risorse finanziarie per poter sostenere anche questa platea di lavoratori dimenticata da tutti gli interventi legislativi”.

La Fit Cisl Umbria: “Una politica più attenta per salvaguardare lo sviluppo aeroportuale Umbria/Italia”

by CISL LDS

Quello che sta succedendo è senza precedenti, una crisi mai affrontata, una crisi invisibile e al di fuori dei connotati tradizionali sta minando una delle arterie fondamentali delle infrastrutture dell’Umbria.

Oggi una delle filiere più deboli che subisce profondamente l’effetto Covid è sicuramente il trasporto aereo e i suoi indotti, una penalizzazione che sembra non aver più fine e comunque senza un’apparente e prossima via d’uscita.

L’Umbria ha un gioiello da salvare, che è l’aeroporto San Francesco di Assisi, in questi anni di duro lavoro da parte di tutti, in primis le maestranze, che con la loro disponibilità/flessibilità, superando di gran lunga, a volte, i dettati contrattuali, hanno fatto sì che questo piccolo/grande aeroporto avesse un posto di onore nella scena nazionale e internazionale.

Tutti hanno fatto il proprio dovere compresi gli enti regionali e comunali, investendo fortemente sulla sua crescita e stabilizzazione.

Dall’ inizio del periodo pandemico ad oggi, tranne qualche piccolo periodo di attività, tutto si è fermato e anni di sacrifici rischiano di frantumarsi sulle scogliere della pandemia.

Fra un mese circa, terminerà il periodo legato alla cassa integrazione, con tutti i suoi risvolti per i lavoratori dell’aeroporto.

Non possiamo, e questa è una preghiera rivolta a tutti, istituzioni centrali e regionali, abbandonare l’idea di avere un settore che possa essere da traino per tutta l’economia umbra, non possiamo permettere che questa crisi colpisca ulteriori famiglie già fortemente provate.

Non possiamo permetterlo in virtù di quello che oggi rappresenta oggi, ma soprattutto per   quello che potrebbe rappresentare in termini di sviluppo per la nostra Regione.

Questa campagna di sensibilizzazione messa in campo dalla Fit Cisl deve arrivare nel cuore di tutti, affinchè si mantenga in efficienza un sistema che sotto il profilo turistico e commerciale possa essere da traino per la nostra Regione/Nazione.

Il segretario generale aggiunto Fit Cisl Umbria

Gianni Martifagni

“Covid19, sconfiggerlo si può”, il seminario informativo dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil Umbria

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“Covid-19, sconfiggerlo si può”: l’incontro pubblico di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Umbria, in videoconferenza, per dire che “con il vaccino proteggi la tua salute e difendi quella di tutti”.
La videoconferenza si terrà il prossimo 25 febbraio alle ore 15,30 e sarà aperta a tutti sulla pagina FACEBOOK unitaria di Cgil, Cisl e Uil Umbria UMBRIA RIPARTE DAL LAVORO. Ai lavori parteciperanno la segretaria generale Spi Cgil Umbria Maria Rita Paggio, il segretario generale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini e il segretario generale Uilp Uil Umbria Francesco Ciurnella.
Relatori dell’incontro saranno la direttrice malattie infettive di Perugia Daniela Francisci e il presidente CTS Happy Ageing Michele Conversano.
A chiudere i lavori sarà il segretario Fnp Cisl Nazionale Mimmo Di Matteo.

L’Anteas di Orvieto guarda al futuro e alle idee dei giovani

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L’ANTEAS DI ORVIETO GUARDA AL FUTURO E ALLE IDEE DEI GIOVANI: “SIAMO FERMI A CAUSA DELLA PANDEMIA, MA ATTENTI A QUELLO CHE CI VORRANNO PROPORRE LE NUOVE GENERAZIONI”

L’Anteas di Orvieto guarda oltre il Covid-19 e non si ferma. “E’ solo un momento di pausa che stiamo usando per la progettazione, per valorizzare le idee dei giovani e cominciare a orientarci con i nuovi strumenti tecnologici, funzionali alla comunicazione e quindi alla socializzazione, che vorranno proporci”. E’ Andreina Sperati, la presidente dell’Anteas di Orvieto, a parlare in occasione della relazione dell’anno 2021 che, quest’anno, a causa della pandemia si è sintetizzata con una comunicazione di metà gennaio all’ufficio servizi sociali del Comune di Orvieto, inviata per conoscenza al sindaco Roberta Tardani.

“Per quanto riguarda l’anno 2020 – scrive la presidente Andreina Sperati – le attività sono state tutte sospese il 5 marzo 2020 a seguito del Dpcm del Governo causa Coronavirus. Tuttavia, nel mese di luglio 2020, la nostra associazione ha ripreso qualche forma di attività, ovviamente con le limitazioni dovute alla norme Covid-19”. Come a rendere pubblica la resilienza di questa associazione di volontariato che, spinta da grande motivazione, non ci sta a veder spengere a poco a poco la propria attività, che negli anni si è profusa con incontri informativi rivolti alla popolazione, iniziative destinate agli anziani e ai bambini e supporto alle parrocchie impegnate nel sostenere chi si trova in una situazione di disagio economico. “Il nostro contributo si è mosso in ausilio delle parrocchie – precisa Sperati – come per l’organizzazione assieme alla parrocchia Sant’Anna di Orvieto Scalo, nello scorso mese di luglio, del campo scuola per bambini e ragazzi, nel rispetto delle normative Covid-19. Sempre nel 2020 abbiamo contribuito anche all’impianto di amplificazione dell’organo situato presso la Chiesa di Orvieto Scalo”.

Erica Cassetta (Cisl Scuola Umbria): “Sicurezza prima di tutto”

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La segretaria generale regionale Cisl Scuola Umbria Erica Cassetta (nella foto): “Sicurezza prima di tutto: per il personale ma anche negli spostamenti e negli edifici scolastici. Bene rendere più frequente il confronto con la Regione”

Il tema della scuola con tutte le sue implicazioni (trasporto, sicurezza e vaccinazione del personale) è stato l’oggetto dell’incontro che si è svolto in videoconferenza questa mattina, 19 febbraio 2021, tra le organizzazioni sindacali e gli assessori regionali Paola Agabiti (delega all’istruzione e diritto allo studio) ed Enrico Melasecche (delega trasporti) e le organizzazioni sindacali di categoria.

La Cisl Scuola Umbria ha sottolineato la necessità di interventi a breve e a medio-lungo termine, nella consapevolezza che le decisioni prese oggi avranno importanza nel futuro. “E’ chiaro – fa sapere la segretaria generale regionale Cisl Scuola Umbria Erica Cassetta – che l’urgenza rimane la vaccinazione: questa va estesa a tutto il personale della scuola (dall’infanzia alle scuole superiori) e della Formazione Professionale. Dall’incontro – prosegue – sono emerse rassicurazioni per la somministrazione del vaccino a tutto il personale. Dalla prossima settimana dovrebbero iniziare le prenotazioni e la compilazione delle schede tecniche personali con l’ausilio del medico di famiglia”.
L’incontro ha riguardato anche i trasporti. “Il piano di inizio anno – ha affermato Cassetta – è stato riproposto dall’assessore Melasecche. Come Cisl Scuola abbiamo manifestato perplessità sulla doppia turnazione e quindi necessitiamo di ulteriori chiarimenti da parte dell’assessorato competente”.
Sull’edilizia scolastica la Cisl Scuola precisa che “questo rimane il grande tema. La sicurezza degli edifici scolastici, soprattutto in territori sismici, non è solo una necessità ma un’urgenza. Gli edifici dovranno essere concepiti non solo in termini di sicurezza, ma anche in ragione di una nuova didattica, che non prevede più centrale solo la lezione frontale”.
È importante che venga garantito il costante confronto tra le OO.SS e le istituzioni locali su tutti i principali temi che riguardano la vita della comunità scolastica soprattutto in un momento di così grave emergenza.

Sviluppumbria, l’incontro con le organizzazioni sindacali si è tenuto lo scorso 10 febbraio

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Nella foto di repertorio, il segretario generale First Cisl Umbria Francesco Marini

Il giorno 10 febbraio si è svolta in modalità telematica l’incontro tra le organizzazioni sindacali regionali ed aziendali della FABI, FISAC CGIL, FIRST CISL E UILCA e la Amministratrice Unica di Sviluppumbria dott.ssa Michela Sciurpa.

Nel corso di tale incontro, la dottoressa Sciurpa ha presentato ai rappresentanti dei lavoratori le iniziative in atto, per raccogliere le istanze dei dipendenti della società regionale, in tema di: welfare aziendale, sistema valutativo delle performance lavorative, necessità formative e adeguamenti della struttura operativa.
I sindacati hanno accolto con favore quanto prospettato dall’A.U. su tali temi, augurandosi di poter al più presto continuare il confronto, in un’ottica costruttiva e di reciproca soddisfazione.

Le OO.SS, apprezzano il cambio di rotta nei rapporti industriali, tuttavia è necessario dare al più presto concretezza e riscontro ai lavoratori, in merito alle questioni da tempo giacenti sul tavolo. Questo sarebbe anche di grande aiuto, a migliorare la posizione strategica di Sviluppumbria, anche alla luce dell’opera di supporto che le eccellenze rappresentate dai suoi lavoratori, potrebbero avere a favore dell’economia regionale.

Rider, oggi l’open day formativo di Fit-Cisl Umbria su diritti e trattamento economico

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“Oggi, martedì 16 febbraio, la Fit-Cisl Umbria apre le proprie sedi per dedicare una speciale giornata ai rider allo scopo di informarli e formarli sui loro diritti e sui loro compensi”. Ne dà notizia la Fit-Cisl Umbria spiegando che: “L’iniziativa fa parte dell’open day organizzato dalla Fit-Cisl Nazionale, che lo stesso giorno svolgerà analoga iniziativa in tutte le regioni. Durante la giornata i rider della nostra regione potranno venire, previo appuntamento nel rispetto delle norme anti Covid, nelle nostre strutture per conoscere il contratto collettivo nazionale che si applica a loro di diritto, ovvero il Ccnl Logistica, Trasporto merci e Spedizione e le norme di sicurezza e potranno verificare se il loro trattamento economico è adeguato al lavoro che stanno svolgendo.

I rider sono una categoria di lavoratrici e lavoratori abbandonati a se stessi e attaccati a una piattaforma che li governa tramite un algoritmo che non hanno il diritto di conoscere. Sono diventati il simbolo del lavoro precario e pericoloso ma indispensabile per la società di oggi. Con la pandemia è sotto gli occhi di tutti che la loro attività è incrementata ma anche i rischi connessi con essa, a partire dagli incidenti stradali di cui sono vittime mentre lavorano o si recano a lavorare. Da anni la Fit-Cisl è impegnata in prima linea accanto a loro: già allo scorso rinnovo del Ccnl, quello 2017-2020, abbiamo previsto un capitolato apposta per loro. E non si contano le trattative che abbiamo avviato con le singole aziende”.

 

Concludono il segretario generale Fit Cisl Umbria Gianluca Giorgi e il responsabile dell’Area Merci e Logistica in Umbria Matteo Cappannelli (nella foto in alto a sinistra): “Il nostro lavoro però da solo non basta: vogliamo rendere i rider più consapevoli dei loro diritti in modo che possano contribuire fattivamente allo sviluppo ordinato del settore ed è per questa ragione che dedichiamo a loro un open day, che sarà il primo di una serie di iniziative”.

La Fp Cisl Umbria: “I dati Inail sugli infortuni Covid-19 nel 2020 sono chiari: il personale sanitario pesantemente colpito”

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DATI INAIL SUGLI INFORTUNI COVID-19 NEL 2020, PERSONALE SANITARIO PESANTEMENTE COLPITO.
CONTINUA L’IMPEGNO DEL SINDACATO DELLA FP CISL UMBRIA A TUTELA DEI PROFESSIONISTI DELLA SALUTE E PAZIENTI

I dati ufficiali Inail al 31 dicembre 2020 sugli infortuni sul lavoro da Covid-19 certificano purtroppo il forte impatto dell’emergenza pandemica tra i professionisti della Sanità, che da mesi stanno lottando per assistere i tanti contagiati.

Rispetto alla data di rilevazione del 30 novembre 2020 le denunce di infortunio da lavoro da Covid-19 sono aumentate a dicembre di 195 unità, con un incremento del 35%. Il rilevante aumento (ben piu’ 25,7% rispetto alla media nazionale) ha riguardato sia la provincia di Perugia che la provincia di Terni. Se nel corso della prima fase pandemica pre – estiva, l’andamento degli infortuni era più basso rispetto alla media nazionale, dal mese di ottobre si è verificato un costante, e pericoloso, incremento degli infortuni Covid-19.

L’Umbria registra, a partire dal mese di marzo 2020, 752 denunce complessive da infortunio per Covid-19, con una forte prevalenza di infortuni nel settore Sanità e delle donne (ben 477 le donne infortunate da Covid-19 rispetto a 275 uomini).

Il 62,9% degli infortuni complessivi si colloca infatti nell’ambito della Sanità e servizi alla persona e, tra questi, ben il 37,9% sono tecnici della salute, con particolare riferimento purtroppo agli infermieri che risultano essere l’86,9% dei cosiddetti tecnici della salute, infortunatisi per Covid-19. A seguire gli operatori socio – sanitari e coloro operanti presso le Rsa.

E’ ipotizzabile un ulteriore incremento degli infortuni legati al Covid-19 nei primi mesi del 2021, precedenti all’avvio della vaccinazione, per gli operatori sanitari. Il sindacato continuerà pertanto la sua azione a tutela della massima sicurezza di tutti i lavoratori della Sanità pubblica e privata e di coloro operanti presso le strutture socio – sanitarie, coinvolgendo i rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza senza tralasciare la tutela psicologica di professionisti stressati da settimane di lavoro pericoloso, intenso e con impatti stressanti moto forti.

Il Responsabile Fp Cisl Umbria
Luca Talevi

Covid-19 e congedi parentali, il Coordinamento Donne Cisl Umbria: “E’ necessario un confronto con le istituzioni”

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COVID-19 E CONGEDI PARENTALI, IL COORDINAMENTO DONNE CISL UMBRIA APPREZZA L’INTERESSE DELLA REGIONE E CHIEDE DI APRIRE UN TAVOLO

La zona rossa è stata confermata per la provincia di Perugia e ciò riaccende questioni sollevate dal Coordinamento Donne della Cisl Umbria. Questioni che devono essere discusse urgentemente in un tavolo con le istituzioni, anche alla luce dell’interesse manifestato in questi giorni dalla Regione su temi che riguardano le famiglie umbre, che si trovano a dover conciliare il lavoro con le problematiche legate alla didattica a distanza (Dad).

Analizzando la situazione in essere, la coordinatrice donne della Cisl Umbria Sara Claudiani (nella foto) va al nocciolo del problema: “Come si può conciliare per i genitori lavoratori la didattica a distanza dei figli? Soprattutto se questi non possono usufruire di smart working o della disponibilità dei nonni?”. La questione investe molteplici aspetti: quello economico-tecnologico per chi deve accedere alla didattica a distanza, quello più prettamente lavorativo per i genitori e quelli della formazione complessiva dei giovani limitati, nella propria crescita, nei fondamentali momenti della socializzazione. “Proprio per la complessità della questione – sottolinea Claudiani – si rende necessario un confronto e quindi l’apertura di un tavolo”.

Tutto questo in una situazione grave nel suo complesso. “L’Istat – indica Claudiani – segnala che nel 2020 si sono persi 444 mila posti di lavoro, di cui 312 mila sono delle donne, in un Paese dove le donne si laureano più velocemente e con voti più alti. Le vere vittime dell’emergenza sociale ed economica scatenata dalla pandemia sono le donne che, peraltro, continuano ad essere uccise”.

Claudiani ritorna anche sulla questione del divario retributivo uomo-donna. “Secondo le Nazioni Unite per colmare il gender gap ci vorranno almeno 275 anni. L’Italia è drasticamente in ritardo: questo in un Paese che ha bisogno del mondo rosa, perché la piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro farà aumentare in modo esponenziale il Pil globale”.

Claudiani conclude guardando al futuro: “Noi siamo pronte con le nostre proposte sul Recovery Plan: occupazione femminile ed infrastrutture sociali stabili. Il tempo dei bonus è terminato”.

Covid-19 e sanità umbra, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Umbria: “La sanità umbra non può sopportare altri ritardi”

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Preoccupazione sulla campagna vaccinale: sbagliato partire dai meno anziani, va fatto prevalere criterio di rischio ricovero e decesso

Nella foto i segretari generali regionali Maria Rita Paggio (Spi Cgil), Giorgio Menghini (Fnp Cisl) e Francesco Ciurnella (Uilp Uil)

“Se si trattava di sbagliare potevano fare da soli! Non era necessario fare arrivare qualcuno dal Veneto per assistere inermi alla disgregazione della sanità umbra”. La dura denuncia è quella dei sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Umbria, esasperati e molto preoccupati dall’atteggiamento dell’Assessore alla Salute Luca Coletto che per troppo tempo ha fatto orecchio da mercante riguardo alla richieste di un incontro con le Organizzazioni sindacali per affrontare costruttivamente l’emergenza sanitaria.

L’insufficienza dei servizi erogati e soprattutto la ormai insostenibile carenza di personale sta determinando disagi insopportabili per i cittadini umbri.

“Le sedi sindacali – riferiscono Spi, Fnp e Uilp Umbria – sono letteralmente tempestate di richieste di aiuto da parte di anziani, disabili, persone non autosufficienti e comuni cittadini le cui difficoltà per ottenere l’adempimento di un diritto essenziale come quello di farsi curare sembra sfuggire all’assessorato alla salute. Certo è che Coletto, non ha valutato bene quale importanza abbia il confronto con i corpi sociali intermedi, farebbe bene ad ascoltare i sindacati umbri che potrebbero magari aiutarlo a intraprendere la strada giusta”.

Sui vaccini agli ultra ottantenni, ad esempio, i sindacati pensionati ritengono sbagliata e pericolosa la scelta di partire dai più giovani anziché – come avviene nelle altre regioni – dai più anziani o secondo le indicazioni di priorità dei medici di famiglia. “Il principio da seguire dovrebbe essere quello del maggior rischio di ricovero e di decesso, per fermare la spirale di morti che sta cancellando un’intera generazione – affermano Spi, Fnp e Uilp – Invece si fa prevalere un criterio legato alla mobilità delle persone, che in questo momento, francamente, non è comprensibile”.

Anche sull’ubicazione dei punti di vaccinazione i sindacati chiedono rassicurazioni. “Sarà necessario che i luoghi scelti siano accessibili, soprattutto per le persone anziane – affermano i sindacati – anche per evitare di ingolfare il sistema di vaccinazione a domicilio per chi non è in grado di muoversi autonomamente”.

“Ci preoccupano inoltre – fanno sapere i segretari generali regionali Maria Rita Paggio (Spi Cgil), Giorgio Menghini (Fnp Cisl) e Francesco Ciurnella (Uilp Uil) – le situazioni critiche che permangono e che non hanno direttamente a che fare con il Covid-19: basti pensare a chi necessita di cure oncologiche e alla chiusura nell’ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia degli ambulatori”. L’allarme lanciato dalle sigle dei pensionati si unisce a quanto già ribadito nel corso della conferenza stampa confederale di Cgil, Cisl e Uil Umbria che si è tenuta sabato scorso e che ha messo in evidenza le criticità riguardanti l’istruzione, i trasporti ma anche e soprattutto la sanità.

“Le scelte dell’assessorato regionale – proseguono Paggio, Menghini e Ciurnella -, in questi lunghi mesi di Covid-19, non solo non sono state condivise con la categoria dei pensionati, ma non sono state nemmeno funzionali alla prevenzione di una pandemia che ci ha imposto ancora una volta la zona rossa nella provincia di Perugia e in sei comuni del ternano. Questa situazione ci preoccupa soprattutto alla luce dell’ospedale da campo donato e sito nella città capoluogo ma che non siamo stati ancora in grado di utilizzare a causa della mancanza di personale. Le assunzioni – precisano -, come richiesto in più occasioni anche dal sindacato, non sono ancora state fatte e il personale specializzato in cerca di lavoro, invece che trovare opportunità in Umbria si è dovuto spostare in altre regioni”.

La critica delle categorie dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil Umbria si rivolge anche alla medicina territoriale. “In una situazione come quella che stiamo vivendo – spiegano- sarebbe stato auspicabile trovare risposte dal proprio territorio, evitando il più possibile gli spostamenti in strutture di grandi dimensioni. Anche per questo si pone come prioritaria la questione della sicurezza del personale, anche attraverso un piano immediato di vaccinazione, per tutelare i lavoratori ma anche i pazienti e la comunità tutta. Per anni la sanità umbra è stata considerata un’eccellenza – concludono Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil Umbria – e per ritornare a un’efficienza riconosciuta a livello nazionale dobbiamo dare risposte concrete alle esigenze umbre e a quelle dei territori che la costituiscono”.