Agricoltura: le segreterie regionali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil chiedono un Tavolo Verde per l’Umbria
Le Segreterie Regionali
FAI-CISL FLAI-CGIL UILA-UIL
(Bruschi Dario) (Greco Michele) (Marcaccioli Daniele)
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Le Segreterie Regionali
FAI-CISL (Dario Bruschi)
FLAI-CGIL (Michele Greco)
UILA-UIL (Daniele Marcaccioli)
Giornata mondiale della Terra. Marcelli (Cisl): “Terni deve candidarsi a laboratori del Green new deal”
“Mai come oggi Terni deve candidarsi a laboratorio del Green new deal”
Il responsabile della Cisl di Terni Riccardo Marcelli ha rilanciato il tema di Terni come laboratorio del Green new deal d’Italia nell’ambito della 50esima Giornata Mondiale della Terra nella sessione parallela 1 della conferenza “Custodire la Terra per un Nuovo Rinascimento”, coordinata da Andrea Sisti, presidente World Agronomist Association ed organizzata da Amar Wafra, Associazione mondiale di amicizia della aree rurali. Un tema da riproporre a maggior ragione adesso ipotizzando lo scenario del post Covid-19:
“Quale migliore occasione se non di ripensare oggi il nostro lavoro e la nostra vita se non introducendo i temi legati alla sostenibilità ambientale economica e sociale?”.
“Il sindacato chiede alle Istituzioni e alle associazioni datoriali di essere coinvolto perché rappresenta le persone sia come lavoratori che come consumatori nella convinzione che il percorso sindacale possieda elementi per orientare lo sviluppo verso la sostenibilità ambientale e sociale che possono impattare su tutto il sistema. E come Regione in regime di transizione, le parti sociali hanno un ruolo determinante da giocare, quello relativo alla programmazione dei Fondi di investimento e sviluppo europei nella prossima programmazione 2021-2027.
Abbiamo chiesto alle istituzioni di aderire al progetto Urban Regeneration che vede impegnate alcune delle aziende del territorio, progetto che ha come obiettivo non solo quello di promuovere la sostenibilità ambientale, ma anche la riqualificazione urbana, i processi di innovazione e l’economia circolare nel comprensorio ternano. Soprattutto ora in piena emergenza Coronavirus. Siamo pronti ad uscire di casa? Siamo consapevoli che gli spazi non sono più gli stessi? Non tutto, dobbiamo saperlo, potrà/dovrà tornare come prima. Cambierà il lay-out dei luoghi di lavoro ma anche quelli della convivenza o per lo svago. Per ottenere ciò dobbiamo assicurarci che nessuno sia lasciato indietro: dobbiamo gestire la transizione in modo che funzioni per tutti. Da dove partire? Sfruttando le opportunità che necessariamente si stanno creando, nostro malgrado, promuovendo l’analisi del fabbisogno territoriale con annessi diritto soggettivo alla formazione e libretto delle competenze per meglio affrontare la transizione che rischia di essere devastante per una Regione come la nostra che già disponeva di bassa produttività e basso Pil. E Terni, per le sue peculiarità, ha le carte in regola per trasformarsi in laboratorio. Dando gambe anche a quelle iniziative utili a promuovere processi e prodotti che siano sicuri per l’uomo e l’ambiente, eticamente accettabili e rispondenti alle esigenze e ai bisogni degli individui e della società. Oggi più che mai serve una comunità capace di innovarsi costruendo una visione un nuovo modello di sviluppo. Serve una comunità che susciti energie positive, valorizzando le competenze di un territorio attraverso la partecipazione dei lavoratori e dei cittadini, anziani e studenti”.
Riccardo Marcelli
Coordinatore Area Sindacale Territoriale Cisl Terni-Orvieto
Covid-19, il lavoro del Patronato in Umbria
A Buongiorno Regione – Rai 3 del 21 aprile 2020 il responsabile dell’inas Cisl Umbria Marcello Barni
Sono giorni di lavoro molto intensi per i patronati, che devono gestire l'afflusso di persone negli uffici mantenendo tutte le misure di sicurezzaCISL Umbria
Publiée par TGR RAI Umbria sur Mardi 21 avril 2020
Terni: le richieste dei sindacati al prefetto
Questa mattina, 21 aprile, i segretari di Cgil Cisl Uil hanno incontrato il prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, per la verifica di aggiornamento rispetto alla situazione territoriale delle aziende che stanno operando sul territorio, come previsto dalla circolare ministeriale.
Al momento sono arrivate al prefetto 584 richieste, di cui soltanto 15 hanno ricevuto un provvedimento di sospensione dopo verifica con Camera di Commercio e Finanza. Per tutte le altre, alcune delle quali in corso di istruttoria, non sono state riscontrate al momento particolari criticità.
Considerato che non sarà breve il tempo nel quale dovremo “convivere” con il potenziale rischio di contagio, risulta ovvio che occorra intervenire in questi giorni di transizione in modo strutturale nelle realtà lavorative, modificando e aggiornando le regole e le procedure, in modo meno emergenziale di come fatto fino ad ora, ma agendo in modo sicuramente più strutturale.
Per queste ragioni le organizzazioni sindacali partendo dal concetto che il protocollo condiviso con il Dpcm del 10 aprile è diventato norma primaria abbiamo chiesto o ribadito:
• di attivare un protocollo utile a rendere esigibili alcuni temi, già individuati da quello condiviso, attraverso un pieno coinvolgimento delle parti;
• di prevedere nei protocolli anticontagio che ogni azienda deve predisporre per la riapertura, la condivisione con le organizzazioni sindacali che provvederanno alla verifica in merito ad organizzazione del lavoro, dispositivi di protezione individuali; formazione; sorveglianza sanitaria – soggetti fragili; analoga richiesta vale per gli uffici della pubblica amministrazione e della scuola;
• di allargare l’effettuazione di tamponi non solo al personale sanitario, che comunque accoglie una nostra richiesta, ma anche a tutti i lavoratori dei servizi essenziali anch’essi esposti in questa fase emergenziale.
• di prevedere, considerando l’alta densità di imprese sul territorio, la promozione dei test sierologici sotto l’egida chiaramente della Regione, per definire un modello che consenta all’Umbria di avviare la Fase 2 nel migliore dei modi, consolidando i risultati fin qui ottenuti grazie al senso di responsabilità di lavoratori e cittadini;
• di conoscere la reale situazione delle residenze per anziani non solo per quanto riguarda il coronavirus, ma anche per il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro a fronte delle indagini in corso;
• di verificare l’idoneità del servizio pubblico locale, esaminando fin da subito con i soggetti preposti pure l’eventuale ripartenza del pendolarismo e più in generale la mobilità territoriale.
Per cogliere tutti questi obiettivi, abbiamo informato il prefetto che intendiamo chiedere il coinvolgimento delle associazioni datoriali e dei sindaci della provincia nella consapevolezza che non tutto potrà/dovrà tornare come prima.
Claudio Cipolla (Cgil Terni)
Riccardo Marcelli (Cisl Terni)
Gino Venturi (Uil Terni)
Fisascat Cisl Umbria: “Chiudere i supermercati e gli ipermercati il 25, 26 aprile e il primo maggio? Una scelta coraggiosa e lungimirante”
“La Fisascat Cisl Umbria – dichiara il segretario generale della federazione sindacale servizi commerciali affini turismo in Umbria Valerio Natili (nella foto) – apprezza la decisione della Regione Umbria di chiudere i supermercati e gli ipermercati nelle giornate del 25, 26 aprile e 1 maggio. Si tratta di una scelta coraggiosa e lungimirante, nonostante nella nostra regione attualmente i contagi ufficiali siano fortunatamente quasi zero”.
“E’ bene precisare – prosegue Natili in un post pubblicato sulla pagina Facebook della categoria- che il sindacato ha chiesto fin dal primo momento dell’emergenza Covid-19 la chiusura nelle giornate più critiche dei supermercati. Al “fronte”, è bene ricordarlo, non ci sono solo tanti medici e personale paramedico ma anche i dipendenti delle catene dei supermercati”.
La CISL Umbria, la CISL FP e la CISL Medici sollecitano una rapida soluzione dell’accordo per un sistema premiante per tutto il personale impegnato nell’assistenza dei pazienti affetti da COVID-19
La CISL dell’Umbria, la CISL FP e la CISL Medici auspicano una sollecita soluzione all’accordo regionale sui “criteri di assegnazione ed utilizzo delle risorse per la gestione dell’emergenza COVID-19” e si augura che il prossimo incontro possa essere conclusivo ed invita la Presidente Tesei e l’Assessore Coletto ad un atto di buona volontà e di recepire le osservazioni e proposte di parte sindacale del comparto e della dirigenza.
La quantità delle risorse messe in campo (circa 12 milioni si euro), riteniamo possano essere un importante contributo, anche di riconoscenza, per il personale impegnato con abnegazione, professionalità e etica, spesso senza spesso senza tutte le necessarie tutele, nell’assistenza ai pazienti COVID.
Per questo riteniamo prioritario la firma di un accordo regionale il più lineare possibile, e, che sia di facile attuazione, in maniera omogenea, in tutte le aziende dell’Umbria e che permetta di riconoscere e premiare l’impegno del personale operante in tutte le strutture individuate dalla regione come strutture COVID-19.
Si tratta di una quota di risorse aggiuntive e non sostitutive delle risorse contrattuali (già finanziate con la stipula dei rispettivi contratti) e che pertanto possono e debbono essere utilizzate, tutte, sia per ampliare la platea del personale avente diritto per le particolari condizioni di lavoro che si sono venute a determinare a causa dell’emergenza pandemica da COVID-19, e sia per definire un sistema di premialità complessivo, aggiuntivo e peculiare nel tempo, nelle finalità e nelle procedure che non possono che essere innovative, perché, precedentemente, nessuna norma contrattuale (data l’eccezionalità dell’attuale fase di pandemia), ha mai potuto prevedere e prefigurare.
La CISL Umbria pertanto ritiene prioritario ed anche etico
- 1.Riconoscere a TUTTO il personale, senza distinzione di ruoli e funzioni, che opera in ospedali e/o in strutture COVID-19 la quota di indennità di malattie infettive poiché è difficile se non impossibile definire con certezza le effettive potenzialità di rischio all’interno di uno stesso presidio e/o di una stessa struttura. La tabella A allegata, infatti, risulta, come minimo, parecchio disomogenea e lascia spazio a profonde ed ampie insoddisfazioni.
Peraltro, a nostro avviso, tale riconoscimento, per evitare possibili ed ingiuste penalizzazioni, dovrebbe sostanziarsi in un compenso giornaliero per ogni turno di servizio.
- Definire un sistema premiante per TUTTO il personale del Comparto e della Dirigenza, che opera in ospedali e/o in strutture COVID-19, indipendentemente dal ruolo, dalla funzione e dalla tipologia del contratto e del rapporto di lavoro, incluso il personale universitario in convenzione (anche gli specializzandi) e personale con rapporto di lavoro flessibile e/o atipico, che si sostanzi, accedendo anche, se necessario, ad altre quote di risorse acquisite o acquisibili tramite altre fonti (crowdfunding(?), qualche altra regione lo ha già fatto), in una quota economica, differenziata per fasce di rischio.
In questo contesto, a nostro parere, risulta fondamentale definire con chiarezza e coerenza criteri unitari all’interno delle quattro aziende sanitarie della regione per individuare le strutture ed il personale afferente con quote di rischio omogeneo.
E va altresì garantito tutto il personale che si è ammalato o che, contagiato, è stato in quarantena.
Il Coordinatore Politiche Socio-Sanitarie Cisl Umbria Giuseppe Giordano
Il Responsabile Cisl Fp Umbria Luca Talevi
Il Segretario Generale Cisl Medici Umbria Tullo Ostilio Moschini
Quando il contagio è infortunio sul lavoro
Covid-19, la Cisl Umbria si prepara alla Fase 2
Covid-19, è di martedì 14 aprile l’incontro dei sindacati confederali con la Presidente Donatella Tesei.
Angelo Manzotti (Cisl Umbria): “Questo periodo, fino al 3 maggio, deve servire per aprire un tavolo di discussione e di confronto anche con le organizzazioni datoriali per gestire e determinare quelli che sono i punti salienti per affrontare la fase 2 della ripresa produttiva, tenendo in seria considerazione gli aspetti legati alla salute e sicurezza dei lavoratori”