di Fabio Ciancabilla, segretario generale Fit Cisl Umbria

Il segretario generale Fit Cisl Umbria Fabio Ciancabilla
Quello delle gare pubbliche è un ambito, purtroppo, che lascia pochi spazi ad interpretazioni e a scelte politiche. Se a ciò uniamo anche i necessari equilibri di bilancio, capiamo in quale situazione ci troviamo nel caso della prossima gara del TPL in Umbria. Gara che nonostante qualcuno si sia sgolato a dire che non è mai partita, in realtà esiste ed ha iniziato il suo iter. Basta fare un piccolo controllo nel sito istituzionale di Umbria Mobilità e TPL. Gara che trova le sue cause originarie lontano nel tempo e nel fallimento della gestione pubblica di allora. Il preambolo pare necessario vista la corposa e recente rassegna stampa sul tema. Una rassegna stampa che lascia di stucco se a leggerla sono gli addetti ai lavori e lascia ancor più stupiti se a scrivere certi articoli sono, appunto, anch’essi addetti ai lavori. Si resta allibiti, invece, quando qualcuno risponde nel merito alla Corte dei Conti ammettendo superbamente, che sulla questione gara TPL Umbria si sta sbagliando.
Eppure, esiste una soluzione che accontenterebbe tutti. Soprattutto che tutelerebbe l’occupazione e il reddito dei lavoratori coinvolti. Perché alla fine lo scopo del sindacato non è la polemica con l’assessore di turno ma gestire le ricadute sui lavoratori a loro tutela.
Ci riferiamo, anzi la FIT CISL Umbria si riferisce, alla CLAUSOLA SOCIALE RAFFORZATA.
La FIT CISL Umbria, infatti, non ha mai condiviso la scelta della regione Umbria di dividere la gara TPL in 4 lotti. Abbiamo contestato questa scelta anche con uno sciopero. Ma nel momento in cui la precedente Giunta ha scelto in maniera irreversibile di procedere per questa strada, noi come FIT CISL (insieme alle UILT UIL) abbiamo scelto di trattare con l’assessorato regionale ai trasporti e migliorare le condizioni future dei lavoratori coinvolti. Questa scelta ha pagato? Sicuramente ha pagato molto più di chi ha scelto di fare 7 scioperi senza ottenere nulla poiché abbiamo ridefinito il perimetro di gara inserendovi la navigazione del Trasimeno, il personale SAVIT, la mobilità alternativa. Ma soprattutto abbiamo chiesto ed ottenuto di inserire in ambito di offerta tecnica la cosiddetta CLAUSOLA SOCIALE RAFFORZATA che prevede per i concorrenti di poter offrire la garanzia occupazionale e di reddito per tutti i dipendenti oggetto di gara, non solo per un anno come la legge prevede (clausola sociale legale) ma per l’intera durata della gara (da qui il termine “RAFFORZATA”). Qualcuno potrebbe eccepire che offrire la clausola sociale rafforzata sia una facoltà e che non ci sono garanzie che venga utilizzata nell’offerta di gara. Teoricamente è possibile ma in realtà è poco probabile che accada poiché i margini per vincere la gara del TPL in Umbria sono minimi dal punto di vista economico e tutto si giocherà sulla migliore offerta tecnica. La nostra proposta, già valutata come compatibile dall’avvocatura della Regione e per questa inserita nella struttura di gara, se resa effettiva risolverebbe il problema occupazionale e di reddito a prescindere dal numero di lotti individuati.
La CLAUSOLA SOCIALE RAFFORZATA è l’unico escamotage possibile in questo contesto vista la normativa esistente.
È ovvio che la Legge permette anche altre scelte politiche. Scelte che, però, hanno un prezzo. La Regione potrebbe scegliere un Lotto unico, e noi saremo d’accordissimo; oppure due lotti o 4 lotti da assegnare tutti al vincitore ma in ogni caso ci sarebbe da convincere la Corte dei Conti, l’ART che già si sono espresse chiaramente contro tali ipotesi in quanto ridimensionano il principio della contendibilità. Soprattutto andrebbero trovate risorse aggiuntive poiché ogni ipotesi diversa dai 4 lotti determinerebbe un aggravio sostanziale sul bilancio regionale. Senza parlare della sospensione della gara che costerebbe alla Regione almeno 5 milioni annui di sanzione.
Quindi, consci del fatto che le Giunte cambiano ma le norme restano, a differenza di chi andava dicendo che cambiando Giunta si sarebbe azzerata la Gara del TPL in Umbria e ciò non sta avvenendo, la FIT CISL Umbria resta coerente alla realtà e propone, come da titolo, una soluzione che accontenterebbe tutti: LA CLAUSOLA SOCIALE RAFFORZATA.
Ovviamente non saremo d’accordo con qualsiasi altra ipotesi che l’escludesse.