Ast: restano troppe incertezze, chiarire subito futuro Ast Terni. Di Maio intervenga subito

by CISL LDS

Si è da poco concluso il tavolo presso il Ministero dello Sviluppo economico richiesto dalle organizzazioni sindacali, tra il Governo, vertici di ThyssenKrupp, Regione Umbria, parlamentari umbri e sindacato, sulle voci di vendita di AST Terni e dell’annuncio da parte di ThyssenKrupp dell’uscita dal perimetro dei siti strategici del gruppo del sito umbro. 

La dichiarazione del Coodinatore nazionale Fim Cisl Raffaele Apetino e del segretario regionale Fim Cisl Umbria Simone Liti in una nota dell’ufficio stampa Fim Cisl

 

Sangemini, sciopero di un’ora e sit-in davanti ai cancelli della fabbrica

by CISL LDS

sangemini - 14 settembre 2018Preoccupazione per il futuro e per i possibili contenuti del piano industriale, vendite bloccate e totale assenza di una proposta per il rilancio aziendale dei marchi storici.

Questi i motivi per i quali i lavoratori della Sangemini hanno incrociato le braccia per un’ora su ogni turno oggi, 14 settembre 2018, partecipando al sit in organizzato davanti ai cancelli della fabbrica dalle organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, a cui hanno preso parte anche diversi rappresentanti istituzionali.

«Vogliamo un piano di rilancio per i marchi storici della Sangemini, risposte certe per i lavoratori e strategie di vendita mirate – afferma Simone Dezi della Fai Cisl Umbria – per questo abbiamo indetto oggi questo sciopero. Servono investimenti – prosegue – mirati a diversificare le produzioni, come linea vetro e beverage, al fine di mantenere i livelli occupazionali e il salario dei lavoratori».

«La proprietà – dice Paolo Sciaboletta della Flai Cgil Umbria – è latitante da mesi, rifiuta ogni confronto con le rappresentanze dei lavoratori e ha totalmente disatteso gli impegni presi al momento dell’acquisto dell’azienda. Finora si sono limitati a far girare la voce all’interno dello stabilimento di una cassa integrazione che riguarderebbe circa un terzo dei dipendenti. Nulla di più. Un simile comportamento è inaccettabile».

Per Daniele Marcaccioli, segretario regionale Uila Uil, «Occorre ripartire dagli impegni rimasti  sulla carta nell’accordo del 2014, dove la proprietà si era impegnata nel rilancio dello stabilimento sia in termini di milioni di bottiglie vendute che di salvaguardia occupazionale, anche attuando una politica di vendita di acqua a km 0, tanto sbandierata dall’azienda e mai realizzata. In un territorio questo – aggiunge – dove la crisi non è mai passata, come tutti i dati testimoniano impietosamente, non possiamo permetterci la perdita di altri posti di lavoro».

Prossimamente, l’assemblea dei lavoratori, prevista per lunedì 17, deciderà quali saranno le prossime iniziative di lotta da mettere in campo.

Il 19 settembre, le rappresentanze sindacali sono attese in Confindustria per la presentazione del piano industriale di sviluppo. Il 24 è previsto un incontro presso il tavolo dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Fabio Paparelli.

«Ringraziamo tutte le istituzioni intervenute – si legge in una nota sindacale congiunta – e le chiamiamo ad assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, vigilando sull’intero percorso della vertenza che prenderà il via dalla prossima settimana. Ricordiamo – concludono i sindacati – che le concessioni sull’emungimento dei pozzi e sulla stessa acqua sono regionali. Si tratta di un bene pubblico, nessuna proprietà può pensare di fare ciò che vuole e ognuno deve fare la sua parte».

 

Fai Cisl Umbria

Flai Cgil Umbria

Uila Uila Umbria

 

Sangemini, un’ora di sciopero con presidio ai cancelli venerdì 14 settembre

by CISL LDS

Un “forte stato di agitazione di tutte le maestranze” in relazione agli ultimi “gravi atti unilaterali dell’azienda”: è quanto si legge nel verbale dell’assemblea dei lavoratori di Sangemini e Amerino che si è svolta il 12 settembre, in azienda, alla presenza delle organizzazioni sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil e al termine della quale è stata proclamata un’ora di sciopero alla fine di ogni turno di lavoro per il giorno venerdì 14 settembre.

Durante lo sciopero – scrivono i sindacati e la Rsu – alle ore 13.00 i lavoratori si ritroveranno davanti ai cancelli del sito, dove si terrà un incontro con la stampa”. Ma nel rivendicare “un piano di sviluppo per l’azienda”, Flai, Fai e Uila, insieme alla Rsu, preannunciano anche ulteriori iniziative, in particolare “un nuovo sciopero, con presidio, nel giorno del tavolo sulla vertenza”, la cui data però non è ancora stata fissata.

Umbria, grave infortunio sul lavoro a Bastardo

by CISL LDS

I sindacati: “La sicurezza va assunta come pilastro di civiltà”

Apprendiamo dai notiziari del grave incidente che ha colpito due operai in un oleificio di Bastardo (Pg). I due, mentre stavano effettuando lavori di manutenzione, sarebbero stati investiti dalle fiamme scaturite da un quadro elettrico. Sui particolari dell’incidente stanno proseguendo gli accertamenti da parte delle autorità competenti, ma di certo come Organizzazioni sindacali riteniamo fin da ora necessario sottolineare con forza, il ripetersi con analoghe modalità riscontrate in altre aziende, gravi infortuni che colpiscono lavoratori in appalto. Non conosciamo direttamente altri particolari sulla vicenda, intanto ci auguriamo che le condizioni dei due infortunati migliorino al più presto, mettendoci a disposizione delle famiglie per qualsiasi necessità.
È ora di dire basta, ma è anche il momento che sul tema della sicurezza si faccia di più e con più incisività: tutti gli attori preposti sono chiamati ad un cambio di passo. La sicurezza deve essere assunta come un pilastro di civiltà per le aziende, non può e non deve essere qualcosa su cui tagliare i costi e risparmiare. Va fatta una vera e propria opera preventiva di informazione e formazione che metta al centro la cultura di chi opera, ma anche di chi dirige una fabbrica.
Vanno accertate le responsabilità e colpiti gli atteggiamenti cosiddetti superficiali: sul tema non è ammissibile l’altalena delle responsabilità, non è da paese civile partire da casa per andare a lavoro e non sapere se quello giorno si potrà tornare incolumi dalla propria famiglia.

Perugia, 10 settembre 2018

Cgil Cisl Uil
Flai Fai Uila
UMBRIA

Tagina, parziale soddisfazione dall’incontro di questa mattina al Ministero del Lavoro

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tagina, incotro al ministero del lavoro - 10 settembre 2018Parziale soddisfazione dall’incontro di questa mattina al Ministero del Lavoro (nella foto).

Le premesse sono buone e la volontà di trovare una soluzione potrebbe essere a portata di mano.

Il governo sta lavorando affinché l’accordo di programma per la Merloni possa essere trasformato nello strumento di crisi complessa. In questo modo si dovrebbe sbloccare lo stop alla concessione della Cigs per i lavoratori Tagina.

Le risorse, qualche centinaia di migliaia di euro, verrebbero recuperate dal plafond a disposizione della Regione Umbria per la gestione tra l’altro, della crisi complessa per l’area Terni/Narni che ammontano a quasi nove milioni di euro.

Prospettata la soluzione tecnica, diventano ora dirimenti le tempistiche per attuarle.

Ribadiamo infatti che da agosto i lavoratori, circa cinquanta su un totale di centocinquanta, non percepiscono stipendio, né hanno copertura contributiva. Ed è per questo che bisogna in fretta trovare una soluzione.

Con le istituzioni si è quindi convenuto che tutte le novità che potrebbero arrivare, verosimilmente entro l’ultima settimana di settembre, saranno subito oggetto di confronto con il Sindacato.

Le segreterie territoriali/regionali di FILCTEM – CGIL (Angeli Euro) e di FEMCA ­- CISL (Framarini Fabrizio)

 

Gianluca Giorgi (Fit Cisl Umbria): “Ex – Fcu si riparte, ma zoppicando e noi vigileremo”

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In data 5 settembre 2018, presso la direzione aziendale di Busitalia, si è svolto il tanto atteso incontro riguardante la linea Ferroviaria ex- Fcu.

Pur considerando la pessima situazione in cui versava la linea ferroviaria ex – Fcu e quindi apprezzando l’impegno profuso dai vari soggetti, si rileva però con dispiacere, che, malgrado i toni trionfalistici della Regione Umbria, dal 12 settembre i treni riguarderanno soltanto la tratta Umbertide – Ponte San Giovanni, mentre la tratta iniziale (Città di Castello – Umbertide) sarà effettuata ancora con il bus, comportando inevitabilmente notevoli disagi per i pendolari.

Rimane, quindi, l’amarezza per l’appuntamento mancato, che, essendo tra l’altro in concomitanza con il primo giorno di scuola, sarebbe stato un bel regalo per i tanti alunni umbri.

Si auspica, comunque, che dal 24 settembre, come annunciato, si proceda ad ultimare i lavori per la tratta Città di Castello – Umbertide.

La Fit Cisl Umbria, a questo riguardo, si impegna a vigilare affinché gli impegni assunti vengano portati a buon termine. 

Fit Cisl Umbria

18.09.07 Comunicato stampa

Sangemini, Rota (Fai Cisl): “Serve un piano industriale serio, no annunci di cassa integrazione”

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SAN GEMINI (TERNI), 5 SETTEMBRE 2018
Si è svolta oggi alla presenza del segretario generale nazionale Onofrio Rota l’assemblea Fai Cisl dei lavoratori del sito produttivo umbro dell’acqua Sangemini.
“Prima di parlare di cassa integrazione – ha dichiarato Rota – occorre presentare un piano industriale serio e confrontarsi con le parti sociali. Stupisce la mancanza di trasparenza da parte dell’azienda, nessuna spiegazione ai dipendenti e ai loro rappresentanti, finora soltanto la caduta dall’alto di un pesante annuncio di cassa integrazione, che coinvolgerebbe 30 lavoratori su 90. Un trattamento semplicemente inaccettabile”.
“Così come sono inaccettabili – ha aggiunto il sindacalista – i ricatti che pongono ai lavoratori una ipotetica e vaga scelta futura tra richiesta della cassa integrazione e apertura della mobilità. Siamo con i lavoratori, che non meritano di operare con l’angoscia di perdere il posto di lavoro”.
“La mia presenza qui oggi – ha spiegato Rota in assemblea – è per lanciare un segnale forte al territorio. Siamo impegnati su tanti fronti, sul piano nazionale, per seguire con attenzione le politiche nazionali sugli ammortizzatori e sulle crisi aziendali. Nel caso Sangemini, per esperienza posso dire che trovo assolutamente anomalo che non vengano convocati tavoli di trattativa e di confronto. Un tavolo serio richiede chiarezza su strategie di marketing, integrazione con altri siti produttivi, misure di rilancio produttivo e commerciale. Non c’è spazio per numeri lanciati a caso. La Sangemini è un marchio nazionale fondamentale, che produce tra l’altro un bene pubblico, non merita una gestione così superficiale. Valuteremo tutte le misure da intraprendere per rispondere con forza alle iniziative unilaterali dell’azienda. Esprimiamo pieno sostegno ai lavoratori e ai nostri operatori, che stanno svolgendo sul territorio un lavoro prezioso di condivisione e partecipazione”.
I lavoratori hanno concordato in assemblea di proporre alle altre sigle lo stato di agitazione.
Il segretario regionale Dario Bruschi ha sottolineato, durante l’incontro, le azioni messe in campo dalla Fai Cisl, che si è già mobilitata con incontri in regione e confronti diretti con rsu e dipendenti.
“Non vorrei che le azioni dell’azienda fossero una strategia creata ad hoc per creare allarmismo e portare i lavoratori a discutere di cassa integrazione quando non ce ne sono neanche le condizioni”, ha detto Bruschi, “noi non vogliamo parlarne, vogliamo discutere di piano industriale, vogliamo sentire parlare di un progetto di sviluppo che punti su qualità del lavoro e occupazione. Continuiamo con il nostro metodo, che è quello di coltivare sempre il confronto con tutti per poi intraprendere azioni concrete senza demagogia e senza esasperare gli animi. I lavoratori meritano rispetto e ascolto, non minacce e ricatti”.

Ufficio stampa Fai Cisl