Osserviamo, oramai sempre più sgomenti, ad una ulteriore presa di posizione autonoma della Filcams Cgil di Terni in merito alla vicenda Farmacie Comunali. L’unità sindacale sembra proprio sconosciuta agli amici della Filcams i quali, imperterriti, continuano a prendere posizioni autonome e non condivise con le altre sigle sindacali che faticosamente tentano di mantenere l’unità per salvaguardare i dipendenti di Farmacie Terni in balia ormai da anni di un clima di incertezze. Purtroppo altri hanno più a cuore le vicende politiche che gravitano intorno a Farmacie Terni. Dopo aver PERSO un ricorso al TAR la Filcams di Terni, che ricordiamo ha voluto perseguite in totale autonomia la strada di un ricorso che tutti ritenevamo inammissibile ma anche inutile, ora dall’alto delle sue conoscenze INVITA il Sindaco ad annullare la precedente delibera del Centro Sinistra che invece indicava la vendita come soluzione più conveniente per le casse comunali.
Siamo curiosi di capire chi sia il consulente Politico Legale della Filcams di Terni in quanto le sue competenze sull’argomento, visto l’esito del ricorso al TAR, meritano qualche ripetizione. Nonostante ciò la Fisascat Cisl, primo sindacato in azienda, nonostante tale atteggiamento “ autonomista “ della Filcams, continua a mantenere al centro l’interesse dei lavoratori, tanto è vero che proprio ieri ha condiviso con Filcams e Uiltucs di avanzare una richiesta di incontro all’assessore competente.
Chiaramente queste uscite autonome non aiutano il clima sindacale, tanto è vero che stiamo valutando di procedere all’incontro autonomamente al fine di non essere confusi con chi più che il bene dei lavoratori sembra voler continuate una lotta politica che a Noi non ci appartiene.
Fisascat Cisl Umbria
Terni, 27 settembre 2018
Decreto e tema immigrazione
Il Decreto Immigrazione – Sicurezza affronta il tema dell’immigrazione con un modo sbagliato e strumentalizzato, emanare procedure restrittive non fa altro che peggiorare la Situazione aumentando gli irregolari e i clandestini fra quelli già presenti sul territorio italiano da anni.
– Allungare il tempo di attesa della concessione della cittadinanza italiana non rispetta il vissuto culturale e sociale in Italia di una categoria di immigrati che ha dimostrato un livello di integrazione più elevato.
– L’abrogazione dei permessi per motivo umanitario non consentirà di valutare la vera situazione delle persone che hanno affrontato un lungo e duro viaggio per non perdere la vita.
– Superare il modello di accoglienza per aumentare i tempi di permanenza nei centri con alta concentrazione.
Un’altra volta siamo davanti a un decreto che affronta la materia solo come ordine pubblico e non come fenomeno strutturale.
Come associazione auspichiamo che il presidente Mattarella intervenga a garanzia dei principi sanciti nella Costituzione perché è l’unica via percorribile per costruire una società inclusiva.
Amahdar Abdelillah
Presidente Anolf Cisl Umbria
Perugia, 27 settembre 2018
Convegno “Integrazione Ospedale – Territorio”
“Pensionati insieme”, domenica 30 settembre la Fnp Cisl si riunisce a Baschi
“Pensionati insieme”: domenica 30 settembre i pensionati della Cisl si riuniranno a Baschi presso il circolo sociale “Madonna del Leone” via dell’Annunziata, 2 per trascorrere insieme ad associati e simpatizzanti un pomeriggio insieme all’insegna della convivialità e dell’impegno.
“Sarà un’occasione per fare il punto della situazione e confrontarci sulle difficoltà che i pensionati devono affrontare quotidianamente, ma soprattutto per dirci quanto abbiamo fatto a difesa degli ultimi e quanto ancora dobbiamo fare”. Flavio Confaloni, segretario territoriale Fnp Cisl Terni-Orvieto, presenta questa iniziativa immaginandola come la prima di una serie di incontri annuali che si svolgeranno nel territorio ternano.
La Fnp Cisl di Terni si augura la massima partecipazione da parte di tutti
Soddisfazione della Fim Cisl Umbria per il rinnovo Rsu alla Trafomec di Tavernelle
Si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Rsu alla Trafomec e la Fim Cisl Umbria ha ottenuto due Rsu su tre, diventando così il primo sindacato. Un risultato storico, che la categoria dei metalmeccanici della Cisl ha definito come un vero e proprio “ribaltone”.
“Un successo che ha premiato la buona volontà e il pragmatismo dei nostri uomini – è stato detto dal segretario generale regionale Fim Cisl Umbria Adolfo Pierotti-. Ringrazio i lavoratori per la fiducia accordataci che è per noi motivo di grande orgoglio. Il lavoro è coordinato da Gianni Cecchetti che, insieme ad un gruppo di lavoratori che hanno sempre creduto nella nostra organizzazione, ha dato i suoi frutti. Il nostro uomo di riferimento nello stabilimento di Tavernelle è Filippo Laloni che ha aggregato intorno al suo modo di fare la maggioranza dei lavoratori, potendo contare anche sull’impegno di Federico Malizia. Loro sono diventati la nostra grande squadra”.
“Una fiducia quella accordata dai lavoratori della Trafomec –sottolinea Riccardo Marcelli, segretario regionale della Cisl Umbria- che conferma il lavoro che l’organizzazione sindacale sta portando avanti sia nella nostra regione che a livello nazionale”.
“La Fim Cisl Umbria continuerà a lavorare bene –conclude Pierotti– nel tentativo di essere il sindacato di tutti, in una azienda che vive momenti difficili da tempo, dove le aspettative hanno dovuto lasciare spazio alla realtà”.
Cisl Umbria
Perugia, 21 settembre 2018
Sciopero degli addetti agli appalti ferroviari
Circa 10 mila dipendenti a livello nazionale, dei quali 150 solo in Umbria
Tutte le ragioni della protesta del prossimo 24 settembre nel Comunicato Stampa Fit Cisl Umbria
Sangemini, l’azienda diserta l’incontro e convoca un nuovo tavolo
I sindacati: “Mancanza di rispetto”
Doveva essere il giorno della verità per i tanti lavoratori dei siti Sangemini e Amerino, e invece è stata solo l’ennesima presa in giro da parte di Acque Minerali d’Italia, proprietaria degli stabilimenti. «Questo piano di esiste veramente?» – chiedono in coro le organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil dell’Umbria.
La risposta a questa domanda era prevista nella mattinata di oggi, 19 settembre 2018, ma tra lo stupore di tutti i presenti al tavolo – organizzazioni sindacali e Rsu – la dirigenza aziendale ha disertato l’appuntamento.
«La scelta di non presentarsi questa mattina – si legge in una nota sindacale – è stata motivata, da parte aziendale, con la presenza di un presidio di lavoratori sotto la sede di Confindustria. Una manifestazione regolarmente autorizzata dalla questura e annunciata da diversi giorni».
«Quello dell’azienda – prosegue la nota – è stato un comportamento non consono alle relazioni sindacali e configura una ulteriore mancanza di rispetto, di cui nessuno francamente sentiva il bisogno».
«Se il clima è teso – precisano le organizzazioni sindacali – non è certo per colpa dei lavoratori, che vogliono solo conoscere il loro futuro. La responsabilità dell’atmosfera pesante è eventualmente dell’azienda, che da tempo fa girare voci preoccupanti all’interno degli stabilimenti, come quella di spedire un terzo dei dipendenti in cassa integrazione, invece di far conoscere i propri eventuali piani di sviluppo».
In tarda mattinata è arrivata da parte dell’azienda una nuova convocazione avente come ordine del giorno «la ricostituzione del tavolo sindacale», prevista per lunedì 24 alle ore 10:00, prima dell’incontro istituzionale convocato dall’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Fabio Paparelli. In pratica, la riproposizione dell’incontro odierno disertato, in cui era prevista la presentazione piano di sviluppo.
«Le organizzazioni sindacali – conclude la nota congiunta – dietro il mandato dei lavoratori comunicano di accettare la nuova convocazione, a patto che l’incontro venga effettuato presso lo stabilimento Sangemini, dove i lavoratori saranno riuniti in assemblea permanente». Richiesta accettata dalla proprietà.
Terni, 19/09/2018
Fai Cisl
Flai Cgil
Uila Uil
“L’economia? Ora bisogna ripartire”. Oltre la crisi, ecco la ricetta della Cisl
Ast: restano troppe incertezze, chiarire subito futuro Ast Terni. Di Maio intervenga subito
Si è da poco concluso il tavolo presso il Ministero dello Sviluppo economico richiesto dalle organizzazioni sindacali, tra il Governo, vertici di ThyssenKrupp, Regione Umbria, parlamentari umbri e sindacato, sulle voci di vendita di AST Terni e dell’annuncio da parte di ThyssenKrupp dell’uscita dal perimetro dei siti strategici del gruppo del sito umbro.
Sangemini, sciopero di un’ora e sit-in davanti ai cancelli della fabbrica
Preoccupazione per il futuro e per i possibili contenuti del piano industriale, vendite bloccate e totale assenza di una proposta per il rilancio aziendale dei marchi storici.
Questi i motivi per i quali i lavoratori della Sangemini hanno incrociato le braccia per un’ora su ogni turno oggi, 14 settembre 2018, partecipando al sit in organizzato davanti ai cancelli della fabbrica dalle organizzazioni sindacali Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil, a cui hanno preso parte anche diversi rappresentanti istituzionali.
«Vogliamo un piano di rilancio per i marchi storici della Sangemini, risposte certe per i lavoratori e strategie di vendita mirate – afferma Simone Dezi della Fai Cisl Umbria – per questo abbiamo indetto oggi questo sciopero. Servono investimenti – prosegue – mirati a diversificare le produzioni, come linea vetro e beverage, al fine di mantenere i livelli occupazionali e il salario dei lavoratori».
«La proprietà – dice Paolo Sciaboletta della Flai Cgil Umbria – è latitante da mesi, rifiuta ogni confronto con le rappresentanze dei lavoratori e ha totalmente disatteso gli impegni presi al momento dell’acquisto dell’azienda. Finora si sono limitati a far girare la voce all’interno dello stabilimento di una cassa integrazione che riguarderebbe circa un terzo dei dipendenti. Nulla di più. Un simile comportamento è inaccettabile».
Per Daniele Marcaccioli, segretario regionale Uila Uil, «Occorre ripartire dagli impegni rimasti sulla carta nell’accordo del 2014, dove la proprietà si era impegnata nel rilancio dello stabilimento sia in termini di milioni di bottiglie vendute che di salvaguardia occupazionale, anche attuando una politica di vendita di acqua a km 0, tanto sbandierata dall’azienda e mai realizzata. In un territorio questo – aggiunge – dove la crisi non è mai passata, come tutti i dati testimoniano impietosamente, non possiamo permetterci la perdita di altri posti di lavoro».
Prossimamente, l’assemblea dei lavoratori, prevista per lunedì 17, deciderà quali saranno le prossime iniziative di lotta da mettere in campo.
Il 19 settembre, le rappresentanze sindacali sono attese in Confindustria per la presentazione del piano industriale di sviluppo. Il 24 è previsto un incontro presso il tavolo dell’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Fabio Paparelli.
«Ringraziamo tutte le istituzioni intervenute – si legge in una nota sindacale congiunta – e le chiamiamo ad assumersi fino in fondo le proprie responsabilità, vigilando sull’intero percorso della vertenza che prenderà il via dalla prossima settimana. Ricordiamo – concludono i sindacati – che le concessioni sull’emungimento dei pozzi e sulla stessa acqua sono regionali. Si tratta di un bene pubblico, nessuna proprietà può pensare di fare ciò che vuole e ognuno deve fare la sua parte».
Fai Cisl Umbria
Flai Cgil Umbria
Uila Uila Umbria