La non autosufficienza, i nodi relazionali e la contrattazione in primo piano al Consiglio generale Fnp Cisl Umbria

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L’incontro ospiterà l’intervento dell’arcivescovo Vincenzo Paglia

Nella foto il segretario generale Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani, nel corso dell’inaugurazione di una nuova sede

Non autosufficienza, a livello territoriale e regionale con respiro anche nazionale: questo sarà il tema cardine del Consiglio generale Fnp Cisl Umbria di fine anno che si terrà a Baschi (TR) al Corno Rosso (vocabolo Rota, 178) il giorno 11 dicembre 2024 a partire dalle ore 10,00. Ospite d’eccezione l’arcivescovo monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, rappresentanti della segreteria nazionale della categoria dei pensionati della Cisl e il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti. I lavori saranno aperti con la relazione introduttiva del segretario generale Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani che punterà l’attenzione su quanto fatto dalla categoria nel 2024 e su quali sfide attendono i pensionati della Cisl Umbria nel 2025. Tra queste, sicuramente, il congresso della federazione. Il percorso prenderà avvio proprio da Baschi, piccola località dell’orvietano, per dare un primo grande segnale, nel segno della continuità nel mandato di Fabiani e della sua segreteria: dare massimo risalto alle piccole realtà, alle aree interne come anche quella della Valnerina. Terre di Santi, dove si trova anche Santa Rita da Cascia, patrona della Fnp Cisl Umbria. “Per creare sviluppo – anticipa il segretario Fabiani – ci vuole ascolto, presidi territoriali per dare risposte a lavoratori e pensionati, servizi e lavoro. Per riuscire a creare sviluppo ci vogliono infrastrutture materiali ed immateriali. Richieste, queste, che ci vedono determinati ai tavoli di concertazione con i comuni e che, a questo punto, saranno rivolte anche alla nuova amministrazione regionale. Nessuno deve e può rimanere indietro. Di questo siamo sicuri”. Tra i punti salienti che saranno sviluppati nel corso dei lavori, a partire dalla relazione introduttiva di Fabiani, anche i nodi di relazione e la contrattazione sociale.

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Codice degli Appalti, Bicchieraro (Filca Umbria): “Modifiche dannose, serve protocollo di legalità e sicurezza”

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Intervento di Giuliano Bicchieraro, Segretario generale Filca Cisl Umbria

Le recenti proposte di modifica al Codice degli appalti pubblici (D.Lgs. 36/2023), introdotte dal governo, includono la possibilità di utilizzare contratti collettivi diversi rispetto a quelli di riferimento per il settore edilverno, includono la possibilità di utilizzare contratti collettivi diversi rispetto a quelli di riferimento per il settore edile. Come Filca Cisl Umbria raccogliamo anche le critiche sollevate da Ance che ci vedono in questo caso al loro fianco, anche sulla questione specifica della revisione prezzi.
Queste disposizioni hanno sollevato preoccupazioni da parte del Consiglio di Stato, che ha definito le norme troppo generiche, rischiando di compromettere chiarezza e coerenza nell’applicazione, e di generare incertezze giuridiche nelle procedure di gara.
Ripercussioni negative per i lavoratori, aziende e stazioni appaltanti.
A nostro parere queste modifiche rischiano di creare molti problemi sia per i lavoratori, che per le aziende che per chi assegna gli appalti.
Per i lavoratori il rischio principale è l’applicazione di contratti meno tutelanti, che potrebbero portare a una riduzione di diritti salariali, orari più lunghi o condizioni di sicurezza meno garantite. Questo è particolarmente critico nel settore edile, noto per l’elevato rischio di incidenti.
Per le aziende la concorrenza potrebbe spostarsi sul ribasso dei costi del lavoro, con svantaggi per le imprese che rispettano i contratti collettivi nazionali  di settore, aumentando il rischio di dumping contrattuale. Un’applicazione incoerente delle norme potrebbe rendere più difficili i rapporti con le stazioni appaltanti e complicare la partecipazione alle gare. Per le stazioni appaltanti la possibilità di applicare contratti diversi crea confusione e aumenta la probabilità di contenziosi. Inoltre, la mancanza di un riferimento stabile ai contratti collettivi di settore mina la trasparenza e la correttezza delle procedure di affidamento.

Siamo quindi d’accordo con il Consiglio di Stato secondo il quale “in primo luogo, suscita perplessità il passaggio che consente di verificare la rilevanza delle associazioni rappresentative dei lavoratori e dei datori di lavoro sulla base della presenza di rappresentanti nel Consiglio del Cnel. Si tratta di un incerto criterio suppletivo generalizzato, che sarebbe meglio cancellare. Dal dato testuale e sintattico, sembra doversi supporre che la stessa organizzazione sindacale rappresentativa dei lavoratori abbia la medesima forza contrattuale per ogni contratto collettivo stipulato con le associazioni datoriali, a prescindere dalla dimensione e dalla natura giuridica delle imprese da esse rappresentate”.
Insomma, a parere della Filca Cisl Umbria, le norme introdotte mancano di specificità e rischiano di minare il principio di legalità e la coerenza dell’intero sistema. In particolare, si è evidenziata l’urgenza di stabilire criteri chiari e precisi per l’applicazione dei contratti diversi da quelli di riferimento, al fine di evitare arbitrarietà nelle decisioni delle stazioni appaltanti.

La nostra proposta: protocolli di legalità e sicurezza
Un possibile strumento per mitigare le criticità è l’adozione di protocolli di legalità e sicurezza nell’ambito degli appalti pubblici. Questi protocolli potrebbero prevedere ad esempio la consultazione preventiva tra aziende, sindacati e stazioni appaltanti per individuare il contratto più adatto al lavoro da eseguire; standard minimi di tutela che garantiscano condizioni di lavoro sicure e giuste, indipendentemente dal contratto applicato; il monitoraggio e verifica della applicazione dei contratti, con il coinvolgimento di un organismo di controllo congiunto tra imprese, sindacati e autorità competenti, che potrebbe essere rappresentata dalla bilateralità esistente nel settore edile
Questo approccio non solo rafforzerebbe la legalità, ma potrebbe anche migliorare la qualità del lavoro e della sicurezza nei cantieri pubblici, preservando la concorrenza leale tra le imprese.

Evitare di aggravare le disuguaglianze
L’applicazione indiscriminata di contratti diversi nei lavori pubblici potrebbe aggravare le disuguaglianze tra i lavoratori e indebolire il sistema degli appalti. È cruciale che le modifiche siano accompagnate da regolamenti attuativi chiari e dall’implementazione di strumenti di controllo come i protocolli di legalità. Il coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder può rappresentare una soluzione equilibrata per tutelare i diritti dei lavoratori e garantire trasparenza ed efficienza nei processi di gara.

L’area sindacale territoriale Terni – Orvieto si riunisce. In primo piano automotive, contrattazione, partecipazione e manovra

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TERNI, 3 dicembre 2024 – L’Area Sindacale Territoriale di Terni – Orvieto con la riunione di oggi, 3 dicembre 2024, è tornata sul tema della contrattazione ed ha puntato l’attenzione su due importanti momenti: quello di ieri con il Comune di Narni e quello con il Comune di Orvieto, che si svolgerà entro la fine dell’anno. “Per la Cisl – ha affermato il coordinatore dell’Area Sindacale Territoriale Terni – Orvieto e segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli – la contrattazione con i Comuni rappresenta un elemento importante per riuscire a tutelare i lavoratori e i pensionati e più in generale i cittadini. In quanto attraverso questo strumento è possibile difendere i servizi e far presente agli amministratori quali siano le esigenze dei cittadini che molto spesso si rivolgono alle nostre sedi non solo per esporci questioni riguardanti il lavoro o la pensione, ma anche necessità più di ampio respiro. Necessità che solo un sindacato che contratta, che sta ai tavoli e che vuole partecipare alle decisioni attraverso le proprie proposte e il confronto può fare. Questo a tutti i livelli: in quello territoriale, regionale e nazionale. Anche per questo è una nostra priorità creare e mantenere rapporti costruttivi con tutti i comuni, compreso naturalmente quello di Terni”.

Dieci anni di firma al Mise per l’Ast. “Dieci anni che arrivano proprio in questi giorni e che per la città dell’acciao vuole dire molto”. E’ sempre Marceli nella sua relazione introduttiva a dirlo e a cerchiare sul calendario il prossimo 10 dicembre come una data importante. “Sarà il giorno nel quale i sindacati incontreranno il cavalier Arvedi e si tratterà del tanto atteso accordo di programma. Non si tratta solo di un importante momento per la categoria e per i lavoratori coinvolti, ma anche per tutta la città di Terni e per la nostra regione”. Questioni che sicuramente si intrecciano con il nazionale e così anche quello della manovra. Ed ecco l’affondo del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, nel suo intervento conclusivo: “In questi giorni la Cisl sarà vigile in merito alla legge di stabilità in quanto i vari gruppi politici hanno presentato 4500 emendamenti. Questo per noi è importante ma soprattutto è necessario rimarcare con determinazione i provvedimenti della manovra che riguardano lavoratori, pensionati, famiglie. Questi non solo non devono essere modificati ma anzi è auspicabile che siano individuate nuove risorse da destinare al ceto medio, che in questi ultimi tempi ha pagato pesantemente lo scotto della crisi. Riteniamo urgente – ha quindi proseguito il segretario – individuare risorse da destinare all’automotive, considerato che nella nostra regione è un settore strategico che occupa migliaia di persone. Per la Cisl dell’Umbria tutto questo deve essere ricondotto in una nuova politica economica basata sulla sostenibilità e sulla garanzia occupazionale”.

Riguardo all’accordo di programma delle acciaierie di Terni, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, riprendendo l’analisi del segretario Marcelli, ha quindi sottolineato che “si tratta di un elemento fondamentale per dare certezza ai lavoratori”.

Il Congresso della Fim Cisl Umbria sarà il 26 marzo 2025

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IL CONGRESSO DELLA FIM CISL UMBRIA SARA’ IL 26 MARZO 2025. A DECIDERLO IL CONSIGLIO GENERALE DELLA CATEGORIA CHE SI E’ RIUNITO A PERUGIA PER APPROFONDIRE LA QUESTIONE DEL RINNOVO DEL CONTRATTO DELL’INDUSTRIA METALMECCANICA
Perugia, 25 novembre 2024 – I metalmeccanici della Cisl dell’Umbria si riuniranno a Congresso il 26 marzo 2025. Lo ha deciso il Consiglio Generale della Fim Cisl Umbria, riunitosi nei giorni scorsi a Ponte San Giovanni. Ad aprire i lavori, ai quali ha partecipato tutta la segreteria della Cisl Umbria ed è intervenuto il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti e la segretario nazionale Fim Cisl Giovanna Petrasso, è stato il segretario generale Fim Cisl Umbria Simone Liti. “Si stima che il comparto produttivo dell’auto in Umbria offre direttamente lavoro a più di 7000 persone che sono coinvolte direttamente o indirettamente nella filiera. E’ essenziale che tutti i soggetti deputati, compreso il governo regionale, continuino a ragionare anche con le organizzazioni sindacali sulle sfide che abbiamo di fronte, favorendo la transizione sostenibile del settore automotive e valorizzando al massimo tutte le tecnologie esistenti. C’è bisogno di condividere un posizionamento che doveva e dovrà analizzare e trovare risorse e progetti in termini di formazione, riqualificazione e premialità per chi decide di diversificare processi e prodotti ed utilizzare anche ammortizzatori sociali aggiuntivi, una volta terminati quelli ordinari. Con un obiettivo condiviso di garantire che la transizione nel settore automobilistico sia equa, abbia successo e non lasci indietro nessuno”. A preoccupare la categoria, oltre alla questione del rinnovo del contratto, anche “l’accordo di programma ancora non sottoscritto per le acciaierie di Terni” con il tema dell’energia ancora aperto, che interessa tutte le aziende ma in particolare quelle maggiormente energivore. Poi ci sono le questioni ambientali, là dove nei territori sono presenti insediamenti di industria pesante. “La questione ambientale – precisa Liti – deve andare di pari passo con quella del lavoro e della salute dei lavoratori e dei territori, senza che i fattori tra essi siano elemento di divisione”. “Territori che possono guardare al futuro solo se i giovani riescono a trovare il lavoro. Giovani che hanno priorità diverse rispetto a quelli di ieri e che dobbiamo saper ascoltare per dar loro risposte”. Il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti ha richiamato quindi l’attenzione poi sulle luci ed ombre della manovra del Governo che comunque può e deve essere migliorata attraverso il confronto, seguendo con particolare attenzione la discussione parlamentare.

La segretaria nazionale della Fim Cisl Giovanna Petrasso, riagganciandosi alla questione dei giovani, sollevata dal segretario Manzotti, ha quindi ripercorso gli elementi distintivi del lavoro portato avanti dalla Fim Cisl nei luoghi di lavoro e in termini di confronto con le associazioni datoriali. “Lo stato della trattativa del contratto dell’industria metalmeccanica – afferma la segretaria – purtroppo ci ha visto costretti a proclamare lo stato di agitazione del comparto perché i primi 8 incontri con le associazioni datoriali non hanno prodotto effetti positivi sugli obiettivi attesi, rivendicati nella piattaforma. Pertanto abbiamo proclamato da lunedì 18 novembre 8 ore di sciopero e l’astensione degli straordinari e ogni forma di flessibilità fino a 15 gennaio. Ci auguriamo – ha aggiunto – di riaprire un tavolo di negoziato dove si inizi a parlare seriamente del contratto di come si intende rinnovarlo, quali risorse distribuire ai lavoratori ma soprattutto di come irrobustire la parte normativa del contratto perché le sfide che abbiamo davanti come metalmeccanici sono sfide epocali in cui dobbiamo farci trovare pronti e preparati nel gestire nel miglior modo possibile a favore dei lavoratori senza creare disagio sociale tra i lavoratori stessi e le loro famiglie. Il rischio di un’economia che si ferma e di un export che si rallenta fortemente potrebbe avere effetti deleteri sul tessuto industriale del nostro Paese”.

Azienda ospedaliera di Perugia, la Fp Cisl Umbria interviene sule progressioni orizzontali

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LA CISL FP UMBRIA ESPRIME FORTE PREOCCUPAZIONE PER L’INSUFFICIENZA NEL FONDO 102 PER LA CIFRA DA DESTINARE ALLE PROGRESSIONI ORIZZONTALI (DEP) 2024 NELL’AZIENDA OSPEDALIERA DI PERUGIA

Perugia, 25 novembre 2024 – Come CISL FP Umbria siamo estremamente preoccupati in merito alla gestione delle risorse destinate ai passaggi di fascia (DEP) per il 2024 presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia.
“La stessa ha evidenziato – sottolinea il segretario generale Cisl Fp Umbria Marcello Romeggini – che la cifra prevista per le progressioni orizzontali si aggira intorno ai 520.000 euro, una somma ampiamente insufficiente, che consentirebbe il passaggio di poco più del 40% degli aventi diritto.
Vista l’ultima proposta di trasferire una percentuale di circa il 3% dal fondo art.103 (con conseguente parziale penalizzazione della produttività) che permetterebbe di arrivare al 50% degli aventi diritto non soddisfa la CISL FP Umbria, se proprio bisogna percorrere questa soluzione si chiede, in base a quanto statuito nel CCNL vigente, di arrivare alla copertura del 100% degli aventi diritto.
Queste situazioni rappresentano una ulteriore penalizzazione per i lavoratori dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, già colpiti dal recente “taglio” del 30% della spettanza economica da riconoscere per le indennità di vestizione. Tali decisioni sono sicuramente causa di una perdita tangibile nei compensi previsti per il personale, penalizzando ancora una volta chi quotidianamente si impegna per garantire la qualità del servizio sanitario”.

“La disparità nella distribuzione delle risorse del fondo comune art.102 del CCNL vigente, risulta ulteriormente evidente se si considera che oltre due milioni e ottocento mila euro (2.800.000€) sono stati “presi” per gli incarichi. Una cifra – prosegue il segretario – che riteniamo esagerata e sproporzionata (a meno di 300 persone rispetto a oltre 2000 Lavoratori del Comparto). Come CISL FP Umbria, oltre a contestare la metodologia proposta dei rinnovi ed a non sottoscrivere nessun tipo di accordo in merito, avevamo sollevato la necessità di mettere a bando tutti gli incarichi e ridurre il loro numero, in modo da consentire una distribuzione economica equa e sostenibile per il fondo 102 con l’intento di garantire il passaggio di fascia per più anni, per più colleghi e per più tempo possibile. Purtroppo, i fatti confermano oggi che la nostra proposta era fondata e che la situazione finanziaria dei fondi comuni dei Lavoratori dell’Azienda (102 e 103) ne risente”.

L’insufficienza dei fondi destinati ai passaggi di fascia per la Fp Cisl Umbria comporterà gravi conseguenze per i lavoratori, “che già nel 2025 rischiano di non poter effettuare nemmeno un numero minimo di progressioni orizzontali. Tale scenario, se non corretto, porterà a una situazione in cui l’avanzamento di carriera sarà una possibilità riservata solo a pochi, a discapito della valorizzazione e del riconoscimento del lavoro svolto quotidianamente da tutto il personale”.

La CISL FP Umbria continuerà a cercare di evitare queste situazioni. “Serve il contributo di tutti colleghi per contare di più – conclude Romeggini -, affinché si possa trovare una soluzione equa e sostenibile per garantire i diritti dei lavoratori”.

Italy Emergenze, Cisl FP e Uil Fpl: “Lavoratori senza stipendio e con mezzi insicuri: interventi immediati o pronti ad ulteriore mobilitazione”

Foto di repertorio: passata manifestazione

Perugia, 22 novembre 2024 – “Nonostante il lungo stato di agitazione, le promesse e gli impegni, la situazione dei 30 lavoratori della sede umbra della società cooperativa Italy Emergenza è ancora inaccettabile. Mancano gli stipendi da 60 giorni, lavorando peraltro con mezzi privi degli standard minimi di sicurezza. Un fatto che ci rende particolarmente delusi, amareggiati e indignati per la gestione di questa situazione da parte della società, che ha reso i lavoratori vittime di una condizione indegna e insostenibile che mina ogni residua fiducia nei confronti della dirigenza e della struttura aziendale”.

“I lavoratori aspettano da 60 giorni lo stipendio e continuano a lavorare senza percepire retribuzione. Questo li espone però a gravi difficoltà economiche: numerosi dipendenti, con figli a carico, si trovano nella drammatica condizione di non poter affrontare spese essenziali come mutui, affitti, bollette e altre necessità quotidiane. Il pagamento delle retribuzioni deve avvenire quanto prima, considerando il riconoscimento di 88mila euro arrivato dall’Agenzia delle entrate e notificato prima dell’ultima riunione in Prefettura. Alla luce di questa liquidità, quindi, occorre urgentemente il pagamento immediato delle mensilità arretrate relative a ottobre 2024. Il ritardo nel versamento delle retribuzioni non solo costituisce una grave violazione contrattuale, ma rappresenta un atto lesivo della dignità dei lavoratori. Non accetteremo ulteriori rinvii o giustificazioni in merito”.

“Denunciamo inoltre l’inaccettabile stato dei mezzi utilizzati dai lavoratori, privi degli standard minimi di sicurezza previsti dalla normativa vigente. Ai sensi del Codice Civile (art. 2087), il datore di lavoro è obbligato ad adottare tutte le misure necessarie a tutelare la salute e la sicurezza dei propri dipendenti. Le attuali condizioni lavorative però sono degradanti e minano non solo il benessere fisico e mentale dei lavoratori, ma anche la qualità del servizio erogato. Questa situazione, protratta per mesi, denota una mancanza di rispetto e considerazione per il personale e per i valori che dovrebbe incarnare un servizio pubblico essenziale come quello che fornite. Non intendiamo accettare ulteriori ritardi o inadempienze e siamo pronti, in tal caso, ad ulteriori azioni amministrative o legali, per tutelare i lavoratori”.

Così in una nota Marcello Romeggini (Cisl Fp) e Monica di Angelo (Uil Fpl)

Pensionati Cisl Terni: “Rilanciare la contrattazione sociale con i Comuni, combattendo la solitudine”

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A sinistra il segretario generale Fnp Cisl di Terni Paolo Conti con il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli

Nei giorni scorsi si è riunito il Consiglio generale della Fnp Cisl di Terni. I lavori si sono aperti con la relazione del segretario provinciale della Fnp Cisl di Terni Paolo Conti che dopo aver aver ricordato il proseguo delle guerre nel mondo auspicandone una rapida soluzione, si è soffermato sulla manovra di bilancio e soprattutto sulla solitudine degli anziani della provincia di Terni.

 “Il giudizio sulla manovra è complessivamente favorevole anche se non mancano elementi da cambiare -afferma il segretario della Fnp Cisl Paolo Conti- Penso a più risorse su pensioni minime e sulle politiche della non autosufficienza. È necessario rafforzare gli sgravi per le fasce medie di reddito, abbassando le aliquote del secondo scaglione Irpef. Oltre la metà delle risorse sono orientate sul fronte del lavoro dipendente, con la scelta di rendere permanente e ampliare a quarantamila euro il taglio del cuneo fiscale e contributivo. Misura che coinvolge 14 milioni di persone. Importante la proroga strutturale dell’accorpamento delle due aliquote Irpef condizione necessaria per aiutare i redditi bassi. Sostenere il reddito da lavoro significa supportare benessere delle famiglie, stimolare i consumi, migliorare l’economia. In una parola consolidare una coesione che passa anche dal ritorno all’indicizzazione delle pensioni per come era prevista originariamente dal Governo Draghi. Molto apprezzabili, quindi, i sostegni a famiglia e le maggiori risorse per la sanità”.

Nella discussione è stato ricordato con forza come la Cisl abbia sempre considerato lo sciopero generale come lo strumento di ultima istanza, il più radicale, che va usato quando fallisce ogni tentativo di costruzione mediante trattativa. Il segretario Paolo Conti, poi, ha rilanciato la questione della contrattazione sociale, soffermandosi in modo particolare sulla solitudine che vivono gli anziani ternani: “Come sappiamo ormai da tempo la popolazione anziana in Umbria è in aumento. Purtroppo il 39 per cento degli anziani vive da solo. Ecco perché riteniamo come sia assolutamente necessario che i comuni della provincia di Terni comincino ad interloquire con noi negoziando con le amministrazioni fisco, tariffe e prezzi per sostenere i cittadini con più basso reddito. Dobbiamo perseguire interventi economici e di inclusione sociale per le famiglie in condizioni di povertà, sostenendo gli anziani fragili i disabili e non autosufficienti”.

Il responsabile della Cisl di Terni Riccardo Marcelli ha sottolineato l’importanza della formazione e qualificazione dei giovani che cercano lavoro e di chi un lavoro ce l’ha, rilanciando l’analisi dei fabbisogni formativi territoriali: “Se Terni e il suo comprensorio deve rimanere capitale della manifattura, una manifattura sostenibile dal punto di vista ambientale economica e sociale, le istituzioni debbono necessariamente pensare a come intercettare nel migliore dei modi i fondi europei. Il progressivo invecchiamento della popolazione è, oggi, un fenomeno in aumento. Gli studi demografici evidenziano che, entro il 2050 l’incidenza della popolazione anziana, a livello mondiale, tenderà a raddoppiare. Il Fondo sociale europeo Plus, FSE+, è il principale strumento dell’Unione europea per investire nelle persone sostenendo l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali. Dobbiamo coinvolgere i comuni, anche attraverso le Zone sociali per progetti di Sostegno nella gestione dei carichi assistenziali della persona anziana, di norma ultrasessantacinquenne, non autosufficiente in stato di comprovata vulnerabilità. La progettualità mira a sostenere le persone vulnerabili, in particolare anziane non autosufficienti, e loro famiglie nella gestione dei carichi assistenziali, attraverso il riconoscimento di un contributo economico ai destinatari”.

Tra i temi trattati, quello della sanità continua ad assumere un ruolo centrale: “Sulla sanità dobbiamo accelerare la messa in opera dei progetti esistenti -aggiunge Angelo Manzotti segretario generale della Cisl Umbria- auspicando la realizzazione del nuovo Piano sanitario regionale in grado di riorganizzare le rete ospedaliera e dei servizi”.

Relativamente alla manovra, Angelo Manzotti aggiunge come siano molto apprezzabili i sostegni a famiglia, le maggiori risorse per la sanità, la continuità alla detassazione sui premi di risultato, il welfare contrattuale e fringe benefit ampliati ad altre platee di lavoratori. Le risorse per i rinnovi dei contratti del pubblico impiego assicurano il diritto alla contrattazione pubblica. “Si tratta ora di difendere questi risultati che sono nostre conquiste, durante l’iter parlamentare. E contemporaneamente di impegnarci, dentro e fuori il perimetro della Manovra, per correggere quello che va corretto, migliorare dove ci sono margini, e garantire nuovi avanzamenti, a partire da uno sforzo in più sulle pensioni minime e sulla non autosufficienza, sui tagli al personale scolastico, per accelerare il cammino della nostra proposta di legge sulla partecipazione”.

Al termine dei lavori il segretario regionale generale della Fnp Cisl Umbria Luigi Fabiani ha consegnato dei riconoscimenti ai dirigenti sindacali che hanno più di 80 anni di età.

 

Con il public speaking prosegue il corso di formazione della Cisl Umbria

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Public speaking. Leadership. Comunicazione persuasiva. Presso il Centro edile per la sicurezza e la formazione di Perugia la Cisl dell’Umbria ha organizzato il quarto modulo del “Per-corso di formazione. I nostri valori la nostra strada” dedicato questa volta alla comunicazione.

Dopo i saluti della Segretaria regionale della Cisl Umbria Simona Garofano e della direttrice del Cesf Cristiana Bartolucci, il professor Alessandro Sorani si è soffermato su come ognuno può migliorare la propria comunicazione, lavorando su sè stesso, parlando di valori, segreti, personalità.
“La Cisl dell’Umbria -sottolinea il segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli– prosegue il cammino di avvicinamento al congresso investendo sul capitale umano che sarà la spina dorsale del sindacato che continua ad evolvere e modificarsi”.