“Il dialogo e il confronto hanno dato i primi risultati e la Cisl, oggi, non scende in piazza e prende distanza dallo sciopero generale”. E’ il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti a prendere la parola. “I primi risultati – precisa – ci sono stati in ambito previdenziale. Con il Governo abbiamo calendarizzato un percorso per dare gambe a una piattaforma, tra l’altro, unitaria e soprattutto abbiamo scongiurato lo scalone della legge Fornero. Al Governo chiediamo però maggiori fondi per la sanità e soprattutto che siano rinnovati i CCNL, che sono scaduti ormai da troppo tempo. Ciò è necessario perchè veniamo da dieci anni di tagli lineari che hanno portato ad impoverire il sistema sanitario pubblico”. La Cisl Umbria, pur non scendendo in piazza, non fa quindi nessuno sconto ma critica il metodo. “La Cisl privilegia il dialogo e il confronto alla mobilitazione e quindi riguardo alla legge di Stabilità dobbiamo superare alcune criticità. Una di queste certamente riguarda i voucher, che per quello che ci riguarda significherebbe un ritorno al passato. Una penalizzazione soprattutto per i lavoratori del terziario e del settore agricolo. Proprio come la legge sul Caporalato che per noi rimane una priorità”. Sulla Flax Tax la Cisl Umbria insiste sul fatto che venga modificata: “Chi ha di più – chiarisce Manzotti – deve pagare di più”. Sull’indicizzazione delle pensioni, poi, il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti ha affermato che non si possono mortificare coloro che percepiscono quattro volte il trattamento minimo (2000 euro lordi, che netti sono circa 1600). “Si tratta del ceto medio – precisa Manzotti -, pensionati che rappresentiamo”. Sulla non autosufficienza, la Cisl prosegue con la sua battaglia per la giustizia sociale e chiede investimenti strutturati e continuativi nel tempo.
Cisl Umbria
Perugia, 13 dicembre 2022
Comune di Perugia, Fp Cisl Umbria: “Grave ed ingiustificabile la decizione di far slittare il pagamento degli arretrati contrattuali 2019/2021 a gennaio 2013
GLI ARRETRATI COINVOLGONO QUASI 1000 DIPENDENTI. LA FP CISL UMBRIA CHIEDE IL PAGAMENTO ENTRO IL MESE DI DICEMBRE
La Fp Cisl Umbria giudica in maniera grave e negativa la decisione assunta dalla Amministrazione Comunale di Perugia di non pagare gli arretrati contrattuali ai lavoratori dell’Ente a dicembre, come previsto dagli accordi nazionali, ma solo a gennaio per problemi legati “all’adeguamento del software”.
Così mentre tutti i lavoratori delle Funzioni Locali avranno prima di Natale gli attesi arretrati del CCNL 2019/2021, firmato il 16 novembre scorso dalla Cisl insieme alle altre sigle sindacali, i quasi mille lavoratori del principale comune dell’Umbria dovranno attendere gennaio.
La decisione assunta dall’Ente assume un aspetto ancor più negativo perché il CCNL era atteso da mesi, si conosceva bene quando sarebbe stato sottoscritto, le cifre sono previste dagli appositi allegati contrattuali e dunque si poteva agire per tempo al fine di evitare di arrivare a fine anno accorgendosi di avere “problemi di software”.
Il tutto mentre il caro vita e l’inflazione a due cifre erode il potere di acquisto dei lavoratori che vedranno così, a pochi giorni dal Natale, venir meno preziose risorse da poter utilizzare in un periodo dell’anno in cui molte sono le spese da sostenere.
Per quanto sopra la Fp Cisl Umbria chiede alla Amministrazione di agire per far avere entro il mese di dicembre quanto dovuto e previsto dal nuovo CCNL, e qualora il nuovo software non riesca a fare questa operazione matematica, si auspica venga erogata almeno una cifra fissa “forfettaria” da conguagliare a gennaio insieme all’adeguamento degli istituti contrattuali basati sulla busta paga (ad esempio l’indennità di turnazione) e previsti dal nuovo CCNL.
Perugia, 13 dicembre 2022
Il Responsabile Fp Cisl Umbria
Luca Talevi
La sanità pubblica e il socio sanitario al privato. Perché questa contraddizione?
Tutti noi vogliamo un Servizio Sanitario Pubblico all’altezza delle aspettative e rivolgiamo forte attenzione alle criticità ed alle riforme che lo stesso subisce.
Nell’ambito delle competenze della Giunta Regionale, la materia sanità riveste per la quantità di risorse economiche coinvolte e per l’importanza che riveste nel suo complesso, un ruolo centrale nel dibattito politico.
Perché la stessa centralità non viene invece riconosciuta all’ambito dell’Assistenza Sociale? Si tratta di un ambito in cui le necessità di assistenza e i bisogni dei cittadini non sono di certo inferiori.
L’innalzamento dell’età media nella nostra regione, la crescita delle disuguaglianze e del disagio sociale e mentale sono fenomeni che necessitano una attenzione analoga a quella della salute fisica.
Forse non tutti sanno che la gestione dei servizi socio-sanitario assistenziali è storicamente demandata al così detto “privato sociale”, definizione per individuare la galassia di cooperative sociali a cui è di fatto demandato dal servizio pubblico la gestione dei vari servizi.
Nell’ambito socio sanitario in Umbria operano circa 180 cooperative che danno occupazione a circa 4.000 operatori. Queste cooperative (oltre a quelle di fuori regione) partecipano periodicamente alle gare di appalto dei Comuni e USL per la gestione dei servizi.
Ora ci chiediamo, quanti cittadini umbri sarebbero disposti a tollerare che il personale che opera nell’ambito della Sanità venisse messo in gara periodicamente per continuare ad erogare gli stessi servizi e svolgere lo stesso lavoro? E’ un vero e proprio cortocircuito.
Capita, in questi continui passaggi, che un infermiere deve rinunciare all’anzianità di servizio e ad altri vantaggi che derivano dalla sua professionalità nel tempo.
Si potrebbe obiettare che il “nostro infermiere” è anche socio della cooperativa e che quindi, date certe condizioni, può usufruire di vantaggi economici. Non è così.
Si arriva al paradosso che assistiamo a forme di autofinanziamento tramite il versamento di quote sociali che dovrebbero essere facoltative, ma che invece sono decisive per entrare al lavoro. Come se non bastasse, assistiamo a tagli delle retribuzioni che sono funzionali al mantenimento dei costi di gestione e al contenimento dei costi.
Tanto per essere chiari, quando il servizio viene mantenuto, c’è qualcuno che paga: il lavoratore.
In virtù di tutto ciò qualunque legge che intenda garantire il rispetto dei diritti dei lavoratori non può prescindere dall’escludere il costo del lavoro dall’offerta nella base d’asta, anzi i capitolati di appalto dovrebbero riconoscere automaticamente un aumento dei costi ogni volta che si rinnova un Contratto Nazionale di lavoro.
Valerio Natili
Segretario Generale Fisascat Cisl Umbria
Perugia, 12 dicembre 2022
Dall’agenda sociale alla Legge di Bilancio
Contrattare per migliorare: l’Ast Cisl di Perugia si riunisce in assemblea
“Il valore delle aree interne”: la Filca Cisl Umbria inizia un percorso di confronto per lo sviluppo del territorio
“Il settore delle costruzioni è sempre stato volano di sviluppo, quello dell’edilizia in particolare è anticiclico che traina altri 35 settori. L’edilizia ha la capacità di far crescere o decrescere un’economia”. Sono le parole di Giuliano Bicchieraro, che sintetizza la consapevolezza della Filca Cisl Umbria che per questo ha organizzato “Il valore delle zone interne”. Evento che si è tenuto oggi, 6 dicembre 2022, a Bevagna. “Il settore delle costruzione in passato era visto come quello che deturpava il paesaggio. Oggi non è più così: il settore dell’edilizia, infatti, attraverso la formazione e le ricerca deve essere inteso in termini compatibili con il rispetto dell’ambiente”. E proprio per questo la Filca Cisl Umbria punta sulla formazione e su giornate di confronto come questa.
“L’incontro odierno è solo il primo di altri, che si svolgeranno in tutta l’Umbria – aggiunge Emanuele Petrini, segretario generale aggiunto della Filca Cisl Umbria -. Questi infatti serviranno a darci, attraverso il confronto, nuovi elementi di conoscenza per approcciarci in modo costruttivo alla realtà”. E di elementi di confronto oggi ne sono arrivati. Tanti e di alto profilo. In risposta agli hashtag scelti: #rinascita, #ripensare, #riconvertire, #rigenerare, #rivivere, #riabitare, #ripartire, #riprogettare, #welfareterritoriale.
L’iniziativa, moderata dal giornalista Andrea Chioini, è partita nell’evidenziare come non funzionino più vecchi stereotipi e che, come strumenti obsoleti, non siano utili ad una corretta analisi della realtà. Solo un’attenta e corretta sintesi del contesto può essere la premessa per un’azione incisiva nel cambiamento. Così l’iniziativa odierna è servita prima di tutto per fotografare la situazione umbra. Una situazione in sofferenza, a rischio spopolamento non solo dalle aree marginali, ma anche dai centri storici. Aree urbane che, oltre alle persone anziane, vedono però crescere il numero degli stranieri. Da qui anche l’aprirsi di questioni complesse, come quelle dell’integrazione sociale.
Ad essere stati fotografati anche alcuni cambiamenti: i giovani sempre di più vivono la scelta abitativa come qualcosa di transitorio. Un transito che se può essere auspicato in un territorio a rischio spopolameto deve però essere funzionale a chi sceglie di viverlo. In altre parole, servono lavoro, servizi e collegamenti con le altre realtà territoriali, quelle più grandi, ossia le città. Città che, salvo quella del capoluogo, in Umbria stanno subendo un progressivo snellimento.
La Filca Cisl Umbria non si limita all’analisi e, nel corso dei lavori, ha voluto sottolineare come le Aree Interne possano essere un’opportunità, che deve essere però colta grazie ai fondi strutturali messi a disposizione dall’Europa, ma anche nel ripensare la progettualità. Per il sindacato infatti, questa non può e non deve essere improvvisata e, soprattutto, deve basarsi sulle competenze e sul superamento dei campanilismi nel rispetto delle identità. La Filca Cisl Umbria, poi, chiede meno burocrazia.
E’ stato Enzo Pelle, segretario generale Filca Cisl Nazionale, a concludere i lavori: “Quella di oggi è stata una bella iniziativa, nella quale si sono messe a confronto importanti idee per lo sviluppo del territorio. Io credo molto nel dialogo sociale: elemento essenziale per lo sviluppo di attività contrattuali territoriali e nazionali. Poi da trasformare in norme, partendo dal basso, così da arrivare alla città intelligente e ad un uso intelligente del territorio. Non dobbiamo rinunciare alle aree interne, che sono state valorizzate poco negli ultimi anni. Iniziative come queste sono importanti“.
I partecipanti: all’iniziativa ha portato i saluti la sindaco di Bevagna Annarita Falsacappa e sono intervenuti il segretario generale Filca Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro, il segretario generale aggiunto Filca Cisl Umbria Emanuele Petrini, il docente universitario della facoltà di Scienze Politiche esperto rigenerazione e sostenibilità del territorio Mariano Sartore, il sociologo Nomisma Massimiliano Colombi, il formatore e ricercatore Fondazione Tarantelli Ulderico Sbarra, il vice presidente Anci Umbria e sindaco di Spello Moreno Landrini, il direttore Confindustria Umbria Simone Cascioli e il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti. L’evento è stato concluso dal segretario generale Filca Cisl nazionale Enzo Pelle.
Filca Cisl Umbria
Bevagna, 6 dicembre 2022
“Terni, quali politiche per il benvivere” un seminario per ripensare lo sviluppo del territorio
“Terni, quali politiche per il benvivere”: questo il tema dell’iniziativa organizzata dalla Cisl di Terni, che si è tenuta giovedì 1° dicembre 2022 alle ore 9,30 all’Istituto Tecnico Economico e professionale A. Casagrande – F. Cesi (Sala Paolo Braccini) a Terni, in Largo Marisa Paolucci, 1.
Dopo l’introduzione ai lavori del segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli, hanno portato il proprio contributo il dirigente scolastico Casagrande-Cesi Marina Marini, il responsabile dei servizi statistici del Comune di Terni Simona Coccetta, il coordinatore pastorale giovanile e familiare della diocesi di Terni-Narni-Amelia don Luca Andreani, il professore dell’Università degli Studi di Perugia, architetto Alessio Patalocco, la professoressa del dipartimento Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia Mariella Ursini, il vice presidente Azione Cattolica Giovani Riccardo Befani. A concludere i lavori il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti.
A spiegare l’approccio a questo seminario è lo stesso segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli che sottolinea come sia fondamentale che il sindacato diventi protagonista nel ripensare lo sviluppo del territorio. “Dobbiamo lavorare tutti insieme, anche attraverso il confronto e quindi anche con giornate come questa – sottolinea Marcelli – per elaborare un nuovo paradigma di sviluppo che deve essere funzionale a migliorare la qualità della vita di giovani, lavoratori, anziani e famiglie tenendo conto del fondamentale elemento della sicurezza. Questo partendo dall’analisi del comprensorio per arrivare a ragionare su nuovi modelli di welfare”.
Nel video le voci di alcuni relatori.
L’Umbria del futuro. Come abitare il territorio? La Filca Cisl Umbria organizza una tavola rotonda per essere protagonista del cambiamento
“Il valore delle zone interne”, la Filca Cisl Umbria partendo dalle fragilità della nostra regione, con questa iniziativa, vuole avviare un percorso di confronto che porti l’organizzazione ad essere protagonista del cambiamento ed esserci per costruire. Ciò sia a livello progettuale ma anche pratico. E proprio animati da questo intento la segreteria regionale della categoria che rappresenta i lavoratori delle costruzioni ha organizzato un’importante momento di confronto, che si svolgerà a Bevagna all’Auditorium Santa Maria Laurentia il 6 dicembre 2022 a partire dalle ore 9,00. Tanti ed eloquenti gli hashtag scelti, che anticipano alcuni dei temi che saranno oggetto del confronto: #rinascita, #ripensare, #riconvertire, #rigenerare, #rivivere, #riabitare, #ripartire, #riprogettare, #welfareterritoriale.
“La nostra iniziativa – anticipano dalla segreteria Filca Cisl Umbria – si pone l’obiettivo di riflettere insieme a coloro che possono, con le loro competenze (a vario titolo), ossia amministrativo, universitario, sindacale, imprenditoriale, riuscire a dare il proprio contributo per gestire il post pandemia. Ciò nella consapevolezza che questo scenario possa essere colto come un’opportunità di sviluppo e crescita se approcciato in modo costruttivo. Strada percorribile solo attraverso un attento e sinergico confronto che permetta uno sviluppo territoriale che si basi su criteri ecologicamente compatibili e sostenibili”.
Sull’Umbria del futuro e su come abitare il territorio tra integrazione e complementarietà, in un evento coordinato dal segretario generale aggiunto Filca Cisl Umbria Emanuele Petrini, si confronteranno, dopo la relazione introduttiva ai lavori del segretario generale Filca Cisl Umbria Giuliano Bicchieraro, il docente universitario della facoltà di Scienze Politiche esperto rigenerazione e sostenibilità del territorio Mariano Sartore, il sociologo Nomisma Massimiliano Colombi, il formatore e ricercatore Fondazione Tarantelli Ulderico Sbarra, il vicepresidente assessore Umbria Roberto Morroni, il presidente Anci Umbria e sindaco di Deruta Michele Toniaccini, il presidente Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli e il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti. All’evento, moderato dal giornalista Andrea Chioini, porterà i saluti il sindaco di Bevagna Annarita Falsacappa e concluderà il segretario generale Filca Cisl nazionale Enzo Pelle.
TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE SONO INVITATI A PARTECIPARE.
Filca Cisl Umbria
Foligno, 2 dicembre 2022
Rems in Umbria, la Fns Cisl Umbria: “Per anni abbiamo chiesto risposte e finalmente sono arrivate. E’ un primo passo”
La Fns Cisl Umbria accoglie con favore la notizia appresa dalla Regione, arrivata nei giorni scorsi, che ha previsto l’istituzione della Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza). “E’ dal 2016 – afferma Riccardo Laureti, segretario regionale Fns Cisl Umbria – che come categoria dei lavoratori della sicurezza chiediamo alla Terza Commissione Consiliare che venga data una risposta su questa questione che certamente non è di secondaria importanza in termini di sicurezza per chi lavora nei penitenziari, tantomeno per i detenuti”. Per la Fns Cisl Umbria questo potrebbe essere un primo e importante passo.
“Anche lo scorso 17 novembre 2022 – aggiunge Laureti – abbiamo sollevato la questione alla Terza Commissione Consiliare. Avevamo chiesto che fossero previsti 40 posti da destinare agli autori di reati affetti da disturbi mentali e socialmente pericolosi. Per il momento ci risulta che ne siano stati previsti 20. E’ un primo passo avanti”.
Fns Cisl Umbria
Perugia, 2 dicembre 2022
Giovani, lavoro, formazione, welfare nel Benvivere di Terni
Terni è in pieno “Inverno demografico” e per questo la Cisl di Terni guarda al futuro e al suo sviluppo. Lo fa con l’incontro “Quali prospettive per il benvivere”, un seminario tutto dedicato a Terni, nel quale il sindacato si è confrontato con alcuni dei protagonisti del territorio per cercare una strada, almeno progettuale, per tornare ad essere attrattivi. Per tornare ad essere quel luogo nel quale si decide di trovare un lavoro, vivere e far crescere la propria famiglia.
Nell’immediato, per rispondere ai crescenti problemi economici e sociali esistenti, non basta il welfare pubblico ma è necessario integrarlo con quello aziendale e sussidiario. Per questo, la prima parte dell’incontro è stata dedicata alla descrizione della situazione in essere: studiare quello che siamo per progettare Terni, una città che deve guardare al futuro e dare una prospettiva non solo ai propri giovani, ma anche a quelli che potrebbero sceglierla per venirci a vivere. In sintesi questi i contenuti del seminario organizzato per questa mattina (1° dicembre 2022) dalla Cisl di Terni, che si è tenuto all’Istituto tecnico economico e professionale A. Casagrande – F. Cesi di Terni.
Prima di tutto la fotografia, che immortala una popolazione che diminuisce progressivamente, che invecchia e che riconosce nel proprio tessuto socio – economico sempre più persone immigrate da altri Paesi. Le famiglie aumentano complessivamente come numero, ma sono sempre più piccole e molte formate da una sola persona. Da persone che spesso decidono di non sposarsi e di non avere figli. C’è poi la popolazione attiva, quella che lavora, che diminuisce. E’ solo parte dello spaccato che si evince dall’efficace analisi della dottoressa Simona Coccetta, responsabile dei Servizi Statistici del Comune di Terni. E’ il punto di partenza del seminario organizzato dalla Cisl di Terni, guidata dal segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli, che ha aperto i lavori di questa mattina che, non a caso, si è svolto in una scuola, nell’istituto tecnico economico e professionale A. Casagrande – F. Cesi di Terni (sala Paolo Braccini). Una realtà che si compone di circa 1200 persone, tra studenti, personale e insegnanti, come ben spiegato nei saluti portati dal dirigente scolastico, professoressa Marina Marini.
La scelta della location, infatti, è arrivata dal segretario regionale Cisl Umbria Riccardo Marcelli per dare un segnale, rinforzato poi nel suo intervento, che può essere sintetizzato con due parole: formazione e giovani. Binomio necessario che può dare futuro al territorio ternano. Per Marcelli lo slogan potrebbe essere “Meno Pil e più Bes (Benessere equo e sostenibile)”.
“Un futuro che si deve basare sull’offerta di lavoro ma anche di servizi – ha affermato Marcelli -, proprio per questo qualche giorno fa abbiamo presentato una road map per riuscire a dare risposte ai cittadini anche in termini di assistenza e di sanità. Se per i giovani dobbiamo pensare ad un’offerta formativa rispondente alle esigenze di un territorio – ha spiegato il sindacalista -, per gli over 65 non possiamo più tollerare che, per una visita diagnostica, questi si debbano sottoporre a spostamenti troppo gravosi. La sanità – ha concluso – deve essere pubblica, di qualità e rispondente alle esigenze dei cittadini e dei territori”.
Giovani, anziani ma anche immigrati. Se per don Luca Andreani, coordinatore pastorale giovanile e familiare della Diocesi Terni-Narni-Amelia, i giovani sono la vera ricchezza (e bellezza) del territorio, centrale diviene la questione dell’integrazione. Questa passa dal saper accompagnare tutti i giovani al lavoro, anche e soprattutto attraverso una formazione adeguata e rispondente alle esigenze del territorio. “Come Terni potrà diventare una città giovane?” E’ stata la provocatoria domanda di don Luca Andreani, che ha rivolto ai numerosi partecipanti all’incontro. “Dobbiamo – ha precisato il coordinatore pastorale – accompagnarli e assecondarli nei loro sogni e nella connessione con i coetanei”. Giovani da trattare alla pari insomma.
Gli stessi giovani che per Riccardo Befani, vicepresidente dell’Azione cattolica giovani, devono essere protagonisti delle proprie scelte. Con Befani infatti la prospettiva del ragionamento è stata esplicitamente mutata. “Come fa una città, come Terni, ad essere attrattiva? Perché qualcuno dovrebbe decidere di venire a vivere proprio qua?” Per questo sono necessarie le giuste decisioni della politica, offrire un tessuto sano e sicuro dal punto di vista sociale, ma soprattutto ci vuole occupazione. Ed ecco dal seminario emergere un altro binomio: formazione e lavoro. “Il tessuto dell’area del perugino e del folignate non sono uguali a quello ternano. Se questo è una ricchezza (e lo è) – ha precisato il rappresentante dell’Azione cattolica giovani -, dall’altra è necessario pensare a un Its ternano in modo che la formazione sia rispondente all’offerta di lavoro”.
Se un luogo del benvivere deve essere sicuro ed avere offerte di lavoro, è necessario ripensare Terni anche in termini urbanistici e di sviluppo. E’ stato l’architetto, professore dell’Università per Stranieri di Perugia Alessio Patalocco ad aggiungere questo tassello al ragionamento complessivo che, intervento dopo intervento, ha preso forma in sala. “Dobbiamo accettare il cambiamento – ha sottolineato Patalocco – sia da un punto di vista urbano che civico. Nel fare questo dobbiamo saper coinvolgere i giovani e farli sentire incisivi”. Protagonisti, in altre parole. E premessa di questo è certamente la formazione, anche e soprattutto di alto profilo, nel rispetto della vocazione territoriale.
Una territorialità che non dovrebbe portare con sé solo una proposta formativa ma anche un’offerta di welfare. Perché se da una parte esiste il welfare pubblico, quello forse più noto, dall’altra parte l’incontro è servito per puntare l’attenzione anche su quello sussidiario, quello che è stato presentato come strumento di prossimità. “Questo – ha affermato la professoressa Mariella Ursini del dipartimento Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Perugia – deve andare di pari passo con quello pubblico e serve per riuscire a dare risposte alle vulnerabilità”. Debolezze sociali che solo il territorio e le persone che vivono in una comunità possono riconoscere. Da qui l’importanza della rete territoriale, nella quale entra a pieno titolo il sindacato, che può cercare e dare risposte e soluzioni a una realtà in continua evoluzione.
“Un’evoluzione nella quale i giovani devono essere protagonisti”. Ha affermato il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, che ha curato le conclusioni dei lavori (nella foto a destra). “Dobbiamo dare risposte occupazionali ai giovani, che sono i protagonisti non del futuro ma anche del presente. A questi, inoltre, va garantita anche una pensione, in un mercato del lavoro dove sappiamo che, nella maggior parte dei casi, chi entra nel mercato del lavoro dovrà cambiare più posti di lavoro. Da questo si rende necessaria un’istruzione sempre più specifica, ma anche un percorso formativo per tutta la vita lavorativa”. E proprio parlando di formazione, Manzotti è tornato sull’esigenza di un Its anche a Terni. “Già due anni fa abbiamo fatto questa battaglia, ma siamo rimasti inascoltati. Abbiamo portato avanti questa richiesta perché siamo consapevoli delle specificità di questo territorio: a Terni, con una sola azienda, viene garantito il 25 per cento della ricchezza umbra”. Altro tema ripreso nelle conclusioni di Manzotti è stato quello del welfare. “In questa situazione di difficoltà, frutto del problema pandemico e dell’inflazione – ha concluso -, ci siamo accorti che anche lavorando si può essere poveri. Con Il Governo proprio in queste ore stiamo ragionando del Patto di Stabilità. Alcuni dei nostri dieci punti, che la Cisl ha mosso durante la campagna elettorale, sono stati ripresi. Per questo chiediamo a livello nazionale e regionale di creare un nuovo Patto sociale, cercando di dare risposte ai lavoratori e ai pensionati. Risposte che devono arrivare in termini di recupero inflattivo ma anche in termini di servizi, come nella sanità (dove sono state messe a disposizione importanti risorse dal Pnrr). Dove sono necessarie nuove assunzioni, ciò anche per superare le liste d’attesa”. Anche questo entra a far parte di quel “benvivere” di un territorio.
Cisl Terni
Terni, 1° dicembre 2022