
Giornata mondiale per un lavoro dignitoso, Angelo Manzotti (Cisl Umbria): “La sicurezza nei luoghi di lavoro è la priorità”

Da mesi, come forza sindacale, denunciamo una situazione divenuta insostenibile per le lavoratrici ed i lavoratori della Gepafin Spa – finanziaria controllata della Regione Umbria e intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia- il cui contratto nazionale è disapplicato in alcune parti, e quello integrativo, disdettato da anni, non trova modo di essere rinnovato.
Sappiamo bene che, in questi tempi difficili per il mondo del lavoro, affrontare simili argomenti e fare battaglie di questo genere, può sembrare anacronistico e impopolare agli occhi dell’opinione pubblica. Ma così non è, in quanto è proprio nei momenti più complessi, con l’alibi della crisi, che i diritti dei lavoratori vengono contratti e ridimensionati ben oltre il necessario e il dovuto.
Il personale di Gepafin, in questi due anni, si è distinto per impegno e professionalità nella gestione diretta delle misure “anticovid” emanate dalla Regione Umbria a sostegno del tessuto imprenditoriale; sono state migliaia le posizioni valutate, gestite ed erogate in una continua corsa contro il tempo e con tutte le difficoltà generate dalla pandemia. Il loro operato ha meritato il plauso verbale degli Organi Regionali, ma nessuna attenzione alle legittime istanze rappresentate dai lavoratori e perorate da tempo.
La segreteria First Cisl Umbria si è impegnata da tempo nel merito della problematica esposta, con reiterati, quanto infruttuosi, incontri coi vertici aziendali, nonché, da ultimo, attraverso una lettera inviata alla Presidente della Regione Umbria al fine di sollecitare l’intervento della controllante societaria.
L’unico effetto è stato il silenzio assordante; un atteggiamento che è stato adattato alla situazione ma non alle corrette relazioni fra Sindacato e Istituzioni, che indipendentemente dalla fattispecie, si trovano spesso dalla stessa parte del tavolo ad operare per la difesa dei lavoratori.
Come Segreteria riteniamo inaccettabile e irrispettoso tale atteggiamento di non riscontro. Un comportamento lesivo della dignità di una forza sindacale rappresentativa e da sempre equilibrata come la nostra, ma soprattutto, ingiusto nei confronti di quei tanti lavoratori che meriterebbero rispetto e attenzione, soprattutto a fronte dell’impegno, della serietà e della professionalità dimostrata.
È evidente che tale atteggiamento adottato da parte delle istituzioni e dell’azienda non potrà che divaricare le singole posizioni e aprire un quadro confliggente.
Francesco Marini
Segretario Generale First Cisl Umbria
La Fp Cisl Umbria punta sulla formazione. E’ disco verde per il primo degli otto incontri formativi e di studio in vista del rinnovo delle Rsu, appuntamento quest’ultimo previsto per l’aprile del 2022. Per la prima giornata, che sarà lunedì 4 ottobre a partire dalle ore 9,30, a Santa Maria degli Angeli sono attesi oltre cento delegati Rsu Fp Cisl Umbria, in rappresentanza dei comparti pubblici Sanità, Autonomie Locali, Enti Pubblici non Economici.
A manifestare soddisfazione per l’ormai prossimo appuntamento interregionale (Umbria – Marche) è il responsabile Fp Cisl Umbria Luca Talevi: “Il percorso formative, curato dai professori Carmine Russo, Gabriele Olini e Giorgio Bozzeda, porterà le Rsu di Umbria, insieme alle Rsu della Fp Cisl Marche, a confrontarsi sul ruolo della rappresentanza e della contrattazione in un contesto articolato, profondamente modificato dalla emergenza pandemica, che ha visto i lavoratori pubblici, e i professionisti della sanità in particolare, affrontare le molteplici emergenze sorte in un ambito normativo in continuo divenire su temi importanti quali il Green Pass, la sicurezza nei luoghi di lavoro e lo sviluppo dello smart -working. Solo per citarne alcuni”.
Gli incontri, che saranno presieduti dallo stesso rappresentante Fp Cisl Umbria Luca Talevi (che ricopre anche la carica di segretario generale Fp Cisl Marche), si arricchiranno del contributo di Franco Berardi, segretario nazionale organizzativo della Fp Cisl.
“I momenti formativi – anticipa Talevi – si soffermeranno anche sui contenuti delle piattaforme contrattuali, in fase di discussione a livello nazionale, e l’evoluzione del ruolo della rappresentanza. Elementi fondamentali, questi, per la valorizzazione delle professionalità del pubblico impiego e per affrontare le sfide del futuro”.
La questione della gestione dei rifiuti rientra in un’orbita regionale che da anni non dà risposte alle legittime richieste delle organizzazioni sindacali di categoria. L’impossibilità di avere una razionalizzazione degli impianti per il trattamento dei rifiuti ne è un esempio lampante. A peggiorare la situazione esiste la prevista introduzione per i primi mesi del 2022, dell’articolo 177 del codice degli appalti che come è ormai noto, con la sua applicazione obbligherà le aziende concessionarie ad esternalizzare l’80% di tutte le attività, anche nei casi in cui vengano svolte dal proprio personale con evidenti ripercussioni occupazionali. In tale contesto si inserisce la situazione in cui versa la VUS. E’ ovvio che le circostanze non sono delle migliori ma ciò non deve rappresentare per l’attuale gestione VUS un alibi per sottrarsi alle proprie responsabilità. Ci riferiamo nello specifico all’assenza delle relazioni industriali. Per quanto ci riguarda, è proprio in tali circostanze che le relazioni vanno rafforzate e non azzerate. In questo ultimo anno i dipendenti dei servizi ambientali hanno sostenuto uno sforzo encomiabile per sopperire a delle evidenti carenze di personale e di mezzi che dipendono da scelte aziendali. Lo testimonia il continuo ricorso a straordinari e all’attuale livello di ore straordinarie accumulate. Nonostante ciò i dipendenti coinvolti a sentir l’opinione pubblica, sono spesso nell’occhio del ciclone senza averne colpa. Basta andar a leggere i commenti in alcune pagine social che trattano il tema. Questi sono i motivi che ci inducono a credere che i lavoratori meritino risposte alle loro numerose perplessità. In tutto ciò siamo convinti che sia urgente avviare un tavolo di confronto sindacale nel rispetto sia dei dipendenti che degli utenti. Per tali ragioni chiederemo al sindaco di Foligno in qualità di ente maggiormente rappresentativo del consorzio che guida la VUS, di intercedere con i vertici VUS a tal fine.
La Segreteria Regionale FIT CISL Umbria
Nella foto di repertorio, il coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale Alto Tevere Antonello Paccavia con il segretario generale regionale Cisl Umbria Angelo Manzotti
Sono 3112 le firme consegnate questa mattina dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, insieme alle leghe dei pensionati, Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil, al presidente del Consiglio regionale dell’Umbria, Marco Squarta, per chiedere la realizzazione di una Casa della Salute per l’Alto Tevere a Città di Castello, presso l’ex ospedale cittadino. “E un risultato molto importante – hanno affermato Fabrizio Fratini, Antonello Paccavia e Sandro Belletti, responsabili di zona per i tre sindacati – non solo per il sindacato, ma per l’intera comunità dell’Alto Tevere, visto che la Casa della salute è uno strumento molto potente di sanità territoriale, che aggrega servizi di base, prevenzione e diagnostica in un unico luogo. Luogo che peraltro abbiamo individuato nella sede dell’ex ospedale di Città di Castello – hanno aggiunto i sindacalisti – struttura da troppo tempo in disuso, che merita assolutamente di essere recuperata anche per la sua centralità”.
Ora il presidente del Consiglio regionale si attiverà per dare seguito alla volontà popolare espressa con una larghissima adesione alla petizione dei sindacati.
Il responsabile Fp Cisl Umbria Luca Talevi a Perugia, in piazza Italia, nel corso del suo intervento al presidio dei lavoratori della sanità
“La grande mobilitazione di lavoratrici e lavoratori della sanità, oggi in piazza a Perugia, davanti a palazzo Cesaroni, ha portato prima alla sospensione dei lavori in Consiglio Regionale e poi all’ascolto delle nostre istanze da parte dei consiglieri che hanno preso l’impegno ad audirci in Commissione Sanità, alla presenza dell’assessore, entro pochi giorni. Inoltre, la minoranza in Consiglio ha depositato una mozione urgente raccogliendo le nostre istanze che sarà all’ordine del giorno della prossima seduta”. È quanto comunicano i sindacati, Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Nursing Up e Fials, che oggi, insieme a molte lavoratrici e molti lavoratori arrivati da tutti i presìdi sanitari dell’Umbria, hanno “invaso” pacificamente piazza Italia a Perugia, per chiedere quell’ascolto da parte delle istituzioni regionali che è finora mancato.
Con il responsabile Fp Cisl Umbria Luca Talevi, al presidio dei lavoratori della sanità hanno preso partecipato il segretario generale regionale Cisl Umbria Angelo Manzotti e il coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale di Perugia Valerio Natili
Tanti i nodi irrisolti che portano la situazione della sanità pubblica in Umbria a peggiorare “non di giorno in giorno, ma di ora in ora”. Tra questi al primo posto c’è senz’altro il “dramma delle mancate assunzioni a tempo indeterminato” (delle 1500 promesse, al momento – hanno detto i sindacati – ne sono state effettuate solo una trentina) che ricadono sull’organizzazione del lavoro, costringendo il personale ad un continuo ricorso allo straordinario e ai mancati riposi e quindi portando ad un peggioramento delle condizioni di lavoro e dei servizi. Liste d’attesa sempre più lunghe, per qualsiasi prestazione, con il privato che guadagna sempre più spazio, reparti mai riaperti in quasi tutti i plessi ospedalieri, mancato riconoscimento economico per gli sforzi profusi nell’emergenza Covid da parte del personale, nonostante un accordo sottoscritto ufficialmente: questi sono alcuni degli altri elementi di criticità che sono stati portati dai sindacati all’attenzione della politica regionale. “Ora si tratta di capire se alla disponibilità all’ascolto dimostrata oggi seguiranno fatti concreti – concludono le 5 sigle sindacali di lavoratrici e lavoratori della sanità umbra – perché la misura è davvero colma e in mancanza di un cambiamento reale la mobilitazione dovrà necessariamente proseguire, senza escludere il ricorso allo sciopero”.
Ci saranno tutti i candidati e le candidate al ruolo di sindaco/a di Città di Castello al confronto promosso dai sindacati per mercoledì 29 settembre, alle ore 14.30, presso l’Hotel Garden (viale Aldo Bologni). Un appuntamento organizzato da Cgil, Cisl e Uil territoriali per illustrare le proposte e le richieste del mondo sindacale ai futuri amministratori/amministratrici della città. L’iniziativa sarà trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook Umbriaripartedallavoro e condivisa sulla pagina Facebook Cisl Umbria.
“I cittadini della Media Valle del Tevere sono ormai rassegnati, sanno di non avere alcuna certezza sul futuro dell’Ospedale Comprensoriale di Pantalla”. E’ Valerio Natili (nella foto), coordinatore per la Cisl dell’Area Sindacale Territoriale del territorio perugino, a sollevare la questione. “Ad oggi – spiega il sindacalista – l’Ospedale di Pantalla non risulta essere tornato ai livelli di funzionamento pre-covid e gli stessi operatori sanitari, unitamente alle Federazioni sindacali di FP Cisl, Uil FPL, Fp Cgil Fials e Nursing Up in stato di agitazione su tutto il territorio regionale manifestano forti perplessità”.
La Cisl dell’Umbria reputa non più rinviabile un confronto serio e trasparente sul destino dell’Ospedale di Pantalla. “Questa struttura – precisa Natili – deve necessariamente essere coinvolta all’interno del circuito ospedaliero regionale e rappresentare il fulcro della medicina territoriale del comprensorio della Media Valle del Tevere”. Alla luce di questa consapevolezza, rivolgendosi alle istituzioni, Natili ribadisce la necessità di decisioni politiche e quindi di passare dalle parole ai fatti: “Ci risulta – sottolinea – che attualmente agli atti non ci sia alcuna determina o decisione politica che dia seguito ai proclami fatti sui giornali da parte della maggioranza di governo della città di Todi a difesa del nosocomio”.
C’è poi la raccolta fondi, lanciata in piena pandemia. “E’ stata certamente un successo – afferma Natili – ma perchè nessuno intende intestarsi il merito di essere riuscito a sensibilizzare la cittadinanza su questo tema? Alla sindaca di Marsciano, che chiedeva informazioni sull’esito di tale raccolta, nessuno ha ancora dato risposta, così come alle interpellanze dei gruppi di minoranza tuderti, che chiedevano lumi sul destino dei macchinari acquistati con i fondi raccolti. Sempre più cittadini – conclude Natili – si interrogano sul perché la raccolta fondi non abbia apportato i miglioramenti sperati all’Ospedale di Pantalla e all’intera Media Valle del Tevere”.