Covid-19 e congedi parentali, il Coordinamento Donne Cisl Umbria: “E’ necessario un confronto con le istituzioni”

by CISL LDS

COVID-19 E CONGEDI PARENTALI, IL COORDINAMENTO DONNE CISL UMBRIA APPREZZA L’INTERESSE DELLA REGIONE E CHIEDE DI APRIRE UN TAVOLO

La zona rossa è stata confermata per la provincia di Perugia e ciò riaccende questioni sollevate dal Coordinamento Donne della Cisl Umbria. Questioni che devono essere discusse urgentemente in un tavolo con le istituzioni, anche alla luce dell’interesse manifestato in questi giorni dalla Regione su temi che riguardano le famiglie umbre, che si trovano a dover conciliare il lavoro con le problematiche legate alla didattica a distanza (Dad).

Analizzando la situazione in essere, la coordinatrice donne della Cisl Umbria Sara Claudiani (nella foto) va al nocciolo del problema: “Come si può conciliare per i genitori lavoratori la didattica a distanza dei figli? Soprattutto se questi non possono usufruire di smart working o della disponibilità dei nonni?”. La questione investe molteplici aspetti: quello economico-tecnologico per chi deve accedere alla didattica a distanza, quello più prettamente lavorativo per i genitori e quelli della formazione complessiva dei giovani limitati, nella propria crescita, nei fondamentali momenti della socializzazione. “Proprio per la complessità della questione – sottolinea Claudiani – si rende necessario un confronto e quindi l’apertura di un tavolo”.

Tutto questo in una situazione grave nel suo complesso. “L’Istat – indica Claudiani – segnala che nel 2020 si sono persi 444 mila posti di lavoro, di cui 312 mila sono delle donne, in un Paese dove le donne si laureano più velocemente e con voti più alti. Le vere vittime dell’emergenza sociale ed economica scatenata dalla pandemia sono le donne che, peraltro, continuano ad essere uccise”.

Claudiani ritorna anche sulla questione del divario retributivo uomo-donna. “Secondo le Nazioni Unite per colmare il gender gap ci vorranno almeno 275 anni. L’Italia è drasticamente in ritardo: questo in un Paese che ha bisogno del mondo rosa, perché la piena partecipazione delle donne al mercato del lavoro farà aumentare in modo esponenziale il Pil globale”.

Claudiani conclude guardando al futuro: “Noi siamo pronte con le nostre proposte sul Recovery Plan: occupazione femminile ed infrastrutture sociali stabili. Il tempo dei bonus è terminato”.

Menghini (Fnp Cisl Umbria): “Alla Regione chiediamo maggiore attenzione e vicinanza vera per le fasce più deboli”

by CISL LDS

Il segretario generale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini raccoglie le preoccupazioni delle persone anziane

Solitudine, timore e tanta incertezza per il presente e futuro: è quello che viene registrato dalla Fnp Cisl Umbria che ormai da mesi sta monitorando la situazione degli anziani in Umbria, quelli che vivono in strutture protette e quelli che stanno in famiglia. “C’è paura – afferma il segretario generale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini – per i contagi, ma anche e soprattutto per i deceduti che in questa seconda ondata ha una percentuale rispetto agli abitanti superiore se confrontata ad altre realtà nazionali”. La tristezza del segretario dei pensionati della Cisl Umbria si proietta anche all’ormai prossimo Natale. “Purtroppo saranno tante, troppe, le famiglie – spiega Menghini – che nei giorni di festa avranno sedie vuote a tavola: mancanze luttuose che sicuramente le feste natalizie acuiranno nel dolore”.

Per la Fnp Cisl Umbria ci sono state carenze nella programmazione della seconda ondata e scelte che andrebbero riviste. “La Rsa A. Serpilli di Perugia non doveva essere dedicata ai malati Covid-19 – afferma Menghini -, questo perché questa struttura si trova in prossimità di persone più fragili, come i bambini e le persone anziane. Questa decisione deve essere rivista e noi siamo pronti a confrontarci per trovare soluzioni alternative”.

La Fnp Cisl Umbria si rivolge alle istituzioni non solo per questo. “Chiediamo alla Regione maggiore attenzione e soprattutto vicinanza vera – conclude il segretario Menghini-, sia per le persone che sono ospitate in strutture protette che per quelle che sono a casa. In un momento particolare come quello che stiamo vivendo ci vuole maggiore celerità nell’effettuare tamponi e soprattutto nell’avere i risultati, ma anche una più attenta presenza per tutti quei soggetti che in difficoltà chiedono assistenza o supporto”.

 

Pagata l’indennità accessoria straordinaria al personale dell’Università degli Studi di Perugia in convenzione con il SSR

by CISL LDS

Nella foto il segretario generale Cisl Università Umbria Letizia Pietrolata

La Cisl Università dell’Umbria sottolinea l’importanza dell’obiettivo raggiunto nel  Comunicato Stampa Cisl Università Umbria del 2 settembre 2020: “Al personale dell’Università degli Studi di Perugia in convenzione con il SSR – si legge nella nota – è stata pagata l’indennità accessoria straordinaria, aggiuntiva a titolo di produttività/risultato una tantum prevista dall’Accordo siglato il 5 maggio 2020 tra le OO.SS. del comparto Funzione Pubblica, Dirigenza Medica della CGIL, CISL, UIL oltre a COSMED e CIDA, la Regione Umbria e le Aziende del SSR finalizzata a remunerare l’impegno ed il rischio del personale tecnico-amministrativo coinvolto nella fase di gestione dell’emergenza connessa alla diffusione del Covid – 19”.

Cgil, Cisl e Uil Umbria contro i licenziamenti e per la continuità occupazionale

by CISL LDS

Tavolo regionale di crisi, Cgil, Cisl e Uil Umbria: misure straordinarie contro i licenziamenti e per la continuità occupazionale

“Abbiamo chiesto al tavolo regionale di crisi di definire una misura eccezionale contro i licenziamenti e di rafforzare tutti gli ammortizzatori sociali per il 2020 al fine di salvaguardare l’occupazione, sia quella a tempo indeterminato che quella precaria”. Lo dichiarano in una nota i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini che hanno partecipato alla riunione in video conferenza con gli assessori regionali Paola Agabiti e Michele Fioroni.

“I lavoratori umbri vanno tenuti agganciati ai loro posti di lavoro, per una ripresa più rapida ed efficace – affermano i tre segretari dei sindacati umbri – e questo non solo per le ovvie ricadute sociali, ma anche per non disperdere le professionalità e le competenze di queste lavoratrici e lavoratori”. Al contrario, secondo Cgil, Cisl e Uil, in questa fase “vanno messe in campo politiche straordinarie di protezione sociale e formazione professionale. L’Umbria sia promotrice di una nuova fase che ha come priorità la salute e il lavoro delle persone”.

Perugia, 28 maggio 2020

Sanità, obiettivo raggiunto!

by CISL LDS

Il responsabile Cisl Fp Umbria Luca Talevi esprime soddisfazione per la firma di un accordo che riconosce, sin dalle buste paga di maggio, un doveroso riconoscimento economico ai professionisti della sanità umbra che con professionalità ed abnegazione hanno efficacemente e coraggiosamente lavorato per risolvere le tante emergenze legate al Covid-19: “Per la Fp Cisl – aggiunge Talevi- si tratta di un primo importante passo per la valorizzazione dei lavoratori della sanità umbra. Il lavoro proseguirà ora in ogni azienda per dare le giuste risposte economiche ed organizzative”.

Sanità, obiettivo raggiunto!

Contratti: Cgil Cisl Uil Fp, proclamato lo stato di agitazione per il rinnovo Sanità Privata e Rsa

Covid-19, Fase 2 e settore delle costruzioni. Filca Cisl Umbria: “Subito comitati per la sicurezza e un tavolo regionale”

by CISL LDS

Dal 4 maggio, con la Fase 2, è ripartita anche l’attività delle costruzioni. “Questo settore, che nel tempo è stato volano di sviluppo per l’intera economia umbra – ricorda Emanuele Petrini della Filca Cisl Umbria (categoria che rappresenta i lavoratori delle costruzioni)-, a livello nazionale contribuisce al Pil in una percentuale che si attesta dal 10 al 12 per cento. Bene quindi che anche nelle nostra regione si sia visto ripartire una delle leve strategiche dell’intera economia. Questo settore purtroppo negli anni – prosegue il sindacalista- soprattutto dopo il 2007/2008, è caduto progressivamente in crisi, arrivando a consolidare una perdita di oltre il 50 per cento dei volumi produttivi e occupazionali. A peggiorare questa situazione si è aggiunto il Covid-19”.

Prima di tutto la salute e la sicurezza dei lavoratori”. Ne è convinta la Filca Cisl Umbria che se da una parte guarda con favore la ripartenza di questa Fase 2, dall’altra propone la costituzione di comitati per la sicurezza territoriali ed aziendali, con il coinvolgimento dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls e Rlst) per vigilare e sorvegliare sul rispetto delle norme anticontagio.

“Oltre alla partita della sicurezza – prosegue Petrini- c’è tutta la questione dello sviluppo del settore, che deve essere riformato e sviluppato. Prima di tutto è necessario dare una risposta concreta e rapida all’area colpita dal sisma del 2016, adattando il modello di ricostruzione post-sisma del 1997 alle esigenze attuali”. 

Rivolgendosi alle istituzioni e alla parte datoriale, la Filca Cisl Umbria propone di ricostituire un tavolo regionale delle costruzioni. “Già dai prossimi giorni ci muoveremo affinché si creino le premesse per un confronto reale e costruttivo. In questo – spiega il sindacato- devono poter confluire tutte le idee e i contributi dei soggetti che rappresentano il settore. In Umbria – chiarisce Petrini – c’è l’esigenza di riconvertire il settore delle costruzioni e spostare l’attenzione sulla riqualificazione, la rigenerazione, il riuso degli immobili e la messa in sicurezza di edifici importanti come le scuole e gli ospedali, oltre a pensare di sviluppare una nuova edilizia Green più attenta all’ambiente e al risparmi energetico. Su questi fronti – suggerisce il sindacalista – dovremo cercare di investire anche le risorse messe a disposizione dall’Europa”.

Tra le altre priorità indicate dalla Filca Cisl ci sono quelle di riformare gli enti appaltanti e coinvolgere attivamente gli enti bilaterali. “In tutto questo processo di cambiamento – conclude Petrini – diventa strategica la formazione attraverso i nostri enti paritetici (Cesf e Tesef) e la creazione di figure professionali che siano preparate ad affrontare in modo costruttivo le nuove esigenze del mercato”.

Regione e parti sociali a confronto sulla “Fase 2”

by CISL LDS

Regione e parti sociali a confronto sulla “fase due”: concordati 5 punti fondamentali per l’attuazione
Cgil, Cisl e Uil: “Ok il percorso condiviso, serve massimo rigore nei controlli e nelle sanzioni per chi non lo rispetta”

Riunione stamattina, 24 aprile, tra le parti sociali, Cgil Cisl e Uil, Confindustria, Confartigianato, Cna, Camera di Commercio e la presidente della giunta regionale Donatella Tesei, per discutere le modalità attuative della “fase due”.

“Nel valutare positivamente l’andamento dei contagi nella nostra regione, sottolineando lo straordinario lavoro portato avanti dal nostro sistema sanitario pubblico, abbiamo ribadito e condiviso con gli altri attori sociali che la priorità, anche per la seconda fase, sarà quella di contenere il più possibile i contagi nella nostra regione”, affermano i segretari di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini. “Per fare questo – continuano – è necessario determinare una programmazione della ripresa delle attività produttive in piena sicurezza e nel rispetto dei nuovi accordi nazionali tra le parti sociali”.

Si sono perciò condivisi cinque punti fondamentali per l’attuazione della “fase due” nei luoghi di lavoro: formazione e dispositivi di protezione individuali per tutti; test sierologici al riavvio delle attività con verifica periodica quindicinale; misurazione quotidiana della temperatura all’inizio del lavoro; modalità organizzative che consentano il distanziamento personale durante le attività lavorative, all’entrata, negli spogliatoi e nelle mense o locali comuni; accordo sindacale aziendale e/o territoriale.

“Tutti i soggetti presenti hanno condiviso queste linee guida e si sono ovviamente resi disponibili a garantire la loro attuazione in tutte le attività produttive regionali – continuano Sgalla, Manzotti e Bendini – Con le associazioni artigiane e del commercio abbiamo già fissato per la prossima settimana riunioni specifiche, per determinare anche attraverso gli enti bilaterali il percorso per le intese provinciali e territoriali. Abbiamo altresì sollecitato Confindustria a fissare un confronto per definire analoghe procedure da attuarsi nelle aziende di sua competenza”.

“Infine – concludono i tre segretari – come Cgil, Cisl e Uil abbiamo chiesto di determinare con il massimo rigore le funzioni di controllo e le sanzioni per coloro che non rispetteranno i protocolli e gli accordi sindacali”.

Terni: le richieste dei sindacati al prefetto

by CISL LDS

Questa mattina, 21 aprile, i segretari di Cgil Cisl Uil hanno incontrato il prefetto di Terni, Emilio Dario Sensi, per la verifica di aggiornamento rispetto alla situazione territoriale delle aziende che stanno operando sul territorio, come previsto dalla circolare ministeriale.

Al momento sono arrivate al prefetto 584 richieste, di cui soltanto 15 hanno ricevuto un provvedimento di sospensione dopo verifica con Camera di Commercio e Finanza. Per tutte le altre, alcune delle quali in corso di istruttoria, non sono state riscontrate al momento particolari criticità.

Considerato che non sarà breve il tempo nel quale dovremo “convivere” con il potenziale rischio di contagio, risulta ovvio che occorra intervenire in questi giorni di transizione in modo strutturale nelle realtà lavorative, modificando e aggiornando le regole e le procedure, in modo meno emergenziale di come fatto fino ad ora, ma agendo in modo sicuramente più strutturale.

Per queste ragioni le organizzazioni sindacali partendo dal concetto che il protocollo condiviso con il Dpcm del 10 aprile è diventato norma primaria abbiamo chiesto o ribadito:

• di attivare un protocollo utile a rendere esigibili alcuni temi, già individuati da quello condiviso, attraverso un pieno coinvolgimento delle parti;
• di prevedere nei protocolli anticontagio che ogni azienda deve predisporre per la riapertura, la condivisione con le organizzazioni sindacali che provvederanno alla verifica in merito ad organizzazione del lavoro, dispositivi di protezione individuali; formazione; sorveglianza sanitaria – soggetti fragili; analoga richiesta vale per gli uffici della pubblica amministrazione e della scuola;
• di allargare l’effettuazione di tamponi non solo al personale sanitario, che comunque accoglie una nostra richiesta, ma anche a tutti i lavoratori dei servizi essenziali anch’essi esposti in questa fase emergenziale.
• di prevedere, considerando l’alta densità di imprese sul territorio, la promozione dei test sierologici sotto l’egida chiaramente della Regione, per definire un modello che consenta all’Umbria di avviare la Fase 2 nel migliore dei modi, consolidando i risultati fin qui ottenuti grazie al senso di responsabilità di lavoratori e cittadini;
• di conoscere la reale situazione delle residenze per anziani non solo per quanto riguarda il coronavirus, ma anche per il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro a fronte delle indagini in corso;
• di verificare l’idoneità del servizio pubblico locale, esaminando fin da subito con i soggetti preposti pure l’eventuale ripartenza del pendolarismo e più in generale la mobilità territoriale.
Per cogliere tutti questi obiettivi, abbiamo informato il prefetto che intendiamo chiedere il coinvolgimento delle associazioni datoriali e dei sindaci della provincia nella consapevolezza che non tutto potrà/dovrà tornare come prima.

Claudio Cipolla (Cgil Terni)

Riccardo Marcelli (Cisl Terni)

Gino Venturi (Uil Terni)