La CISL dell’Umbria, la CISL FP e la CISL Medici auspicano una sollecita soluzione all’accordo regionale sui “criteri di assegnazione ed utilizzo delle risorse per la gestione dell’emergenza COVID-19” e si augura che il prossimo incontro possa essere conclusivo ed invita la Presidente Tesei e l’Assessore Coletto ad un atto di buona volontà e di recepire le osservazioni e proposte di parte sindacale del comparto e della dirigenza.
La quantità delle risorse messe in campo (circa 12 milioni si euro), riteniamo possano essere un importante contributo, anche di riconoscenza, per il personale impegnato con abnegazione, professionalità e etica, spesso senza spesso senza tutte le necessarie tutele, nell’assistenza ai pazienti COVID.
Per questo riteniamo prioritario la firma di un accordo regionale il più lineare possibile, e, che sia di facile attuazione, in maniera omogenea, in tutte le aziende dell’Umbria e che permetta di riconoscere e premiare l’impegno del personale operante in tutte le strutture individuate dalla regione come strutture COVID-19.
Si tratta di una quota di risorse aggiuntive e non sostitutive delle risorse contrattuali (già finanziate con la stipula dei rispettivi contratti) e che pertanto possono e debbono essere utilizzate, tutte, sia per ampliare la platea del personale avente diritto per le particolari condizioni di lavoro che si sono venute a determinare a causa dell’emergenza pandemica da COVID-19, e sia per definire un sistema di premialità complessivo, aggiuntivo e peculiare nel tempo, nelle finalità e nelle procedure che non possono che essere innovative, perché, precedentemente, nessuna norma contrattuale (data l’eccezionalità dell’attuale fase di pandemia), ha mai potuto prevedere e prefigurare.
La CISL Umbria pertanto ritiene prioritario ed anche etico
- 1.Riconoscere a TUTTO il personale, senza distinzione di ruoli e funzioni, che opera in ospedali e/o in strutture COVID-19 la quota di indennità di malattie infettive poiché è difficile se non impossibile definire con certezza le effettive potenzialità di rischio all’interno di uno stesso presidio e/o di una stessa struttura. La tabella A allegata, infatti, risulta, come minimo, parecchio disomogenea e lascia spazio a profonde ed ampie insoddisfazioni.
Peraltro, a nostro avviso, tale riconoscimento, per evitare possibili ed ingiuste penalizzazioni, dovrebbe sostanziarsi in un compenso giornaliero per ogni turno di servizio.
- Definire un sistema premiante per TUTTO il personale del Comparto e della Dirigenza, che opera in ospedali e/o in strutture COVID-19, indipendentemente dal ruolo, dalla funzione e dalla tipologia del contratto e del rapporto di lavoro, incluso il personale universitario in convenzione (anche gli specializzandi) e personale con rapporto di lavoro flessibile e/o atipico, che si sostanzi, accedendo anche, se necessario, ad altre quote di risorse acquisite o acquisibili tramite altre fonti (crowdfunding(?), qualche altra regione lo ha già fatto), in una quota economica, differenziata per fasce di rischio.
In questo contesto, a nostro parere, risulta fondamentale definire con chiarezza e coerenza criteri unitari all’interno delle quattro aziende sanitarie della regione per individuare le strutture ed il personale afferente con quote di rischio omogeneo.
E va altresì garantito tutto il personale che si è ammalato o che, contagiato, è stato in quarantena.
Il Coordinatore Politiche Socio-Sanitarie Cisl Umbria Giuseppe Giordano
Il Responsabile Cisl Fp Umbria Luca Talevi
Il Segretario Generale Cisl Medici Umbria Tullo Ostilio Moschini