Si è svolto a Todi in provincia di Perugia il settimo congresso della Fai Cisl Umbria, federazione agroalimentare e ambientale che in regione conta quasi 2.700 iscritti tra lavoratori agricoli, dell’industria alimentare, delle foreste, della pesca, del tabacco e della bonifica. L’assemblea, dal titolo “RiGenerazione: persona, lavoro, ambiente”, ha confermato all’unanimità Simone Dezi Segretario generale; al suo fianco nella segreteria regionale sono stati eletti Loreto Fioretti, Mirko Mezzasoma, Francesco Bonini e Anna Rita Boila.
I lavori si sono aperti con un minuto di silenzio dedicato alle vittime del lavoro: “Intollerabile il numero degli incidenti, per questo dobbiamo rendere la sicurezza un tema da affrontare già nella formazione scolastica, perché gli studenti di oggi saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani”, ha detto Dezi. Il tessuto produttivo umbro, è emerso dagli interventi di delegati, dirigenti e operatori, presenta tante realtà di rilevanza nazionale e internazionale, come Nestlè Perugina, Barry, Colussi, Eskigel, Ex Piselli, Pasta julia, Checcarini, Salumificio Valtiberino, Salumificio Ciliani, spiccano poi anche tante aziende agricole e diversi marchi del settore delle acque minerali e di quello olivicolo, ma non mancano vertenze come quelle in Sangemini e Novelli, sulle quali la Fai Cisl continuerà a dare il massimo impegno per garantire la continuità occupazionale e il rilancio dei marchi. Ci sono poi le criticità legate alla pandemia e ai rincari attuali di energia e materie prime: “A maggior ragione andranno evitati ulteriori balzelli per le imprese come la tassa sullo zucchero o sulla plastica, che siamo riusciti a scongiurare finora ma potranno tornare in ballo in vista della legge di bilancio del 2022”, ha detto Dezi, aggiungendo che “la transizione ecologica non può essere pagata dai lavoratori, anzi può e deve produrre nuova e buona occupazione valorizzando la formazione e le politiche attive”. Centrale, nella relazione di Dezi, l’opportunità rappresentata dalle risorse del Pnrr per valorizzare il comparto della bonifica e quello idraulico-forestale: “Fondamentale puntare sulla formazione dei lavoratori, su un ricambio generazionale che garantisca una pensione dignitosa dopo tanti anni di duro lavoro, e una qualità dell’occupazione ai tanti giovani che attualmente sono stagionali”, ha detto il sindacalista, che ha ricordato, tra le conquiste ottenute finora, l’apertura del tavolo per il contratto regionale e un accordo aziendale per i livelli degli impiegati: “Ora – ha specificato Dezi – dobbiamo continuare su questa strada puntando alla stabilizzazione degli operai stagionali con un bando per la loro assunzione a tempo indeterminato”. Altro passaggio importante, quello sulla lotta al caporalato: “Finalmente abbiamo ottenuto la sigla del Protocollo e si è instaurata una cabina di regia con la Regione, adesso è tempo di attuare tutte le misure e monitorarne il percorso”, ha detto il sindacalista.
È intervenuto ai lavori anche il Segretario generale della Cisl Umbria, Angelo Manzotti, che ha rilanciato il bisogno di consolidare il dialogo tra governo e parti sociali: “Grazie alla tenacia e al senso di responsabilità della Cisl abbiamo traguardato finora obiettivi fondamentali su diverse priorità, come l’estensione degli ammortizzatori sociali in tutti i comparti, un impegno sul sistema previdenziale per riconoscere a 62 anni di età una meritata flessibilità in uscita, una riforma che renda più equo il nostro sistema fiscale. Ora la partita continua, abbiamo urgenze da risolvere soprattutto nei confronti delle nuove generazioni: dobbiamo agevolare le assunzioni, connettere il mondo della formazione con quello produttivo, puntare sulla formazione delle persone per metterle nelle condizioni di affrontare la transizione digitale e un mercato del lavoro sempre più flessibile”. Rilevante per Manzotti anche il tema delle aree interne: “Sanità, scuola, infrastrutture sono i tre cardini su cui puntare per scongiurare lo spopolamento dei borghi e delle aree rurali, invece negli ultimi dieci anni i territori umbri hanno perso 17 mila persone, un’alterazione demografica che non possiamo permetterci perché impoverisce tutta la comunità regionale”.
A concludere gli interventi, il Segretario generale della Fai Cisl nazionale, Onofrio Rota, che rilanciando la campagna “Fai Bella l’Italia” ha sostenuto il bisogno di valorizzare il lavoro agroalimentare e ambientale con politiche nuove e un uso sapiente dei fondi del Pnrr: “Il lavoro è uno strumento di emancipazione della persona – ha detto Rota – dunque questa stagione di cambiamento deve servire a uscire dal ventennio della paura, cominciato con le Torri Gemelle e proseguito con la crisi finanziaria del 2008 e oggi con la pandemia, per entrare in una nuova fase di crescita sostenibile e inclusiva: questo vuol dire rimettere al centro del mondo del lavoro la contrattazione e la partecipazione dei lavoratori per ottenere nuove conquiste in materia di welfare, redditi, pensioni”. “Con i recenti rinnovi contrattuali degli operai idraulico forestali e degli allevatori, avvenuti dopo dieci anni di stallo – ha detto Rota – abbiamo rimesso questi settori sui binari giusti, adesso è tempo di rilanciarli con una nuova politica dei redditi e la riqualificazione delle competenze, serve una forestazione produttiva e continuativa da contrapporre all’abbandono dei boschi e al dissesto idrogeologico”.