Il Coordinamento Donne della Cisl Umbria contro la violenza di genere e la discriminazione

by CISL LDS
Sara Claudiani: “Alle istituzioni regionali chiediamo un impegno tangibile”
 

Nella foto Sara Claudiani, Coordinatrice delle Donne della Cisl Umbria

“Pandemia e questione femminile: un binomio che l’isolamento dovuto al Covid-19 non ha aiutato, ma che molto spesso è rimasto troppo celato in una sua quotidiana complessità che affiora in tutta la sua drammaticità solo quando, purtroppo, si trasforma in fatto di cronaca.

Se da una parte c’è una situazione economica difficile da affrontare, per la quale molte aziende sono ricorse allo smart working (ancora non normato come dovrebbe), che sta isolando o in alcuni casi addirittura accompagnando donne a fuoriuscire dal mondo del lavoro, soprattutto se si trovano a dover affrontare da sole il carico della famiglia, dei figli e della scuola; dall’altra, c’è un’altra questione che nel suo silenzio è drammatica.
Diritti violati tra le mura domestiche: un problema, questo, che il momento storico che stiamo attraversando non ha aiutato e non aiuta nella sua emancipazione. Il suo superamento passa dal coinvolgimento dell’intera società in una rivoluzione culturale, dall’esempio che diamo alle nuove generazioni, dallo studio, dal confronto ma anche dall’indipendenza economica. Per questo alle istituzioni regionali chiediamo di aprire un tavolo affinché ci sia un impegno aggiuntivo nella contribuzione, anche economica, al mantenimento di luoghi sicuri, destinati alle vittime di violenza, in modo da sostenere i volontari impegnati in questa battaglia di civiltà, a difesa della persona.
Perché di questo si tratta. Di persone. E nella consapevolezza che le persone devono essere difese e rispettate in quanto tali – proprio come sancito dalla Costituzione -, non possiamo rimanere indifferenti a quanto recentemente accaduto a Caivano. Per questo vogliamo aggiungere la nostra voce a quelle che già si sono alzate per invocare la necessità di una legge contro l’omotransfobia, ossia il DDL Zan, in modo da contrastare chi istiga forme di violenza e discriminazione per motivi di sesso, genere ed orientamento sessuale, o identità di genere. Non dimenticando che, anche in questo caso, il cambiamento passa prima di tutto da una maggiore consapevolezza, da un processo culturale”.
 
Sara Claudiani
Coordinatrice Donne Cisl Umbria

Smart-working e provincia di Perugia. Talevi (Cisl Fp Umbria): “Siamo a disposizione per un confronto sul tema”

by CISL LDS

Con riferimento alle dichiarazioni del Presidente della Provincia di Perugia Luciano Bacchetta sul tema dello smart-working, la Cisl Fp Umbria ricorda che il lavoro in smart-working ha la medesima dignità e valenza del lavoro in sede ed i lavoratori della Provincia di Perugia hanno ampiamente dimostrato, nel pieno della emergenza Covid-19, la loro professionalità e dedizione, garantendo in ogni momento i servizi ai cittadini.

Si comprende la necessità di un graduale ritorno in sede alla luce delle riaperture di molte attività, ma vi è la necessita’ di garantire il percorso con il pieno coinvolgimento di Rsu ed OO.SS al fine di contemperare le esigenze organizzative dell’Ente con le eventuali necessità dei lavoratori, monitorando la situazione settore per settore supportando il confronto sul tema tra dirigenti e lavoratori.

Lo smart -working non è uno strumento legato alla eccezionalità ma una modalità di lavoro che ha dimostrato, durante l’emergenza Covid-19, di garantire un’elevata produttività da parte dei lavoratori che si sono dimostrati all’altezza della situazione utilizzando spesso, a proprio carico, strumentazione personale.

La Cisl Fp Umbria, stante anche la valenza politica dell’ente Provincia, è a disposizione per un confronto sul tema teso a coniugare le esigenze organizzative con quelle dei lavoratori, nel comune interesse dei cittadini.

Il Responsabile Cisl Fp Umbria
Luca Talevi

Smart working nelle pubbliche amministrazioni. Talevi (Cisl Fp Umbria): “In Umbria il dato è positivo, ma si può fare meglio”

by CISL LDS

Nella foto il responsabile Cisl Fp Umbria Luca Talevi

La drammatica emergenza Covid-19 ha portato il Governo ad emanare provvedimenti che hanno fatto divenire lo smart working lo strumento prioritario per il lavoro amministrativo dei pubblici dipendenti.

Il Ministero della Funzione Pubblica ha emanato i primi dati, regione per regione, e l’Umbria è la quarta regione in Italia per applicazione di questo importante strumento di lavoro, con 1106 impiegati coinvolti pari al 61,5% del totale degli impiegati coinvolgibili, tenendo conto che i servizi essenziali devono essere garantiti con la presenza in ufficio.

Meglio dell’Umbria, solo il Lazio, Emilia Romagna e Marche. Si tratta di dati molto incoraggianti che, stante purtroppo il perdurare dell’emergenza sanitaria, possono essere migliorati. La Fp Cisl Umbria monitorera’ ente per ente la situazione a tutela della sicurezza e salute dei lavoratori e dei cittadini cui devono essere garantiti i servizi necessari, quali da lunedì anche l’erogazione dei buoni spesa.

La Fp Cisl Umbria ritiene che lo strumento dello smart working, coinvolgendo i lavoratori, possa essere utilizzato anche dopo la fine dell’emergenza (con percentuali ipotizziamo sino al 30%) perche’ strumento atto a cambiare l’approccio lavorativo, portando il lavoratore a produrre in base agli obiettivi dati dal dirigente e condivisi dal lavoratore stesso.

Per questo, concluso questo drammatico periodo, sara’ necessario, con il massimo coinvolgimento dei lavoratori affrontare in ogni luogo di lavoro il tema dell’organizzazione degli uffici al fine di coniugare la valorizzazione del personale con la migliore erogazione dei servizi ai cittadini ed al territorio. 

Luca Talevi

Responsabile Cisl Fp Umbria