Gianluca Giorgi, segretario regionale uscente della Fit Cisl, è stato confermato segretario dal consiglio regionale della categoria, che si è riunito a valle dei lavori del XII congresso generale della Fit, celebrato presso l’Hotel Casa Leonori di Santa Maria degli Angeli. Eletto segretario generale aggiunto Gianni Martifagni. In segreteria pure Fabio Ciancabilla, Sara Claudiani e Pasquale Qualatrucci
Recovery Fund, piano regionale dei trasporti e piano dei rifiuti, inquadrati in ottica di logistica integrata, mobilità sostenibile e impegno ecologico. Sono queste le parole d’ordine della relazione del segretario Giorgi. “Gli investimenti già fatti, non molti in Umbria – dice Giorgi – non possono rimanere incompiuti, così come le opportunità offerte dal “Recovery Fund” e la sua declinazione italiana (PNRR), con gli oltre 61 miliardi a livello nazionale, destinati alla modernizzazione, sostenibilità e digitalizzazione del sistema infrastrutturale e della mobilità”. Sul piano dei trasporti e sulla gara Tpl che si svolgerà nel 2022 massima attenzione. “Abbiamo qualche progetto molto interessante, tra l’altro già finanziato come il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) e sviluppato dal Comune di Perugia, che potrebbe essere trasportato, adeguandolo, a tutto il territorio regionale”. Sul piano infrastrutturale: “serve ammodernamento delle infrastrutture ormai obsolete, nonché approfondire e rilanciare la necessità di liberare l’Umbria dall’isolamento geografico a cui è stata per troppo tempo relegata, consolidando l’alta velocità, senza andare a gravare sul trasporto regionale e cercando, anzi, di migliorare gli standard attuali per i lavoratori pendolari. Comunque, è prioritario completare la linea S. Sepolcro-Terni, potenziare la Foligno-Terontola, nonché realizzare la linea Orte-Falconara. Duole sottolineare il ritardo nella realizzazione del raddoppio ferroviario, di cui l’Umbria necessita da anni. Non va, peraltro, dimenticato quanto sia essenziale monitorare il rilancio dell’aeroporto San Francesco di Assisi”.
Obiettivo della Fit Cisl è “scongiurare, comunque, è che il centro Italia possa rimanere fanalino di coda per gli investimenti”. Sul Piano rifiuti: “È necessario capire come chiudere il ciclo dei rifiuti e porre rimedio alla crisi impiantistica che ha coinvolto la Regione. Condividiamo alcune scelte, come l’utilizzo dei cementifici per bruciare il CSS 2 (combustibile solido secondario da rifiuti), proposta questa che la CISL aveva fatto diversi anni fa; giusto l’ampliamento di alcune discariche. Decisioni che, comunque, non hanno dato risposte a tutta la Regione, lasciando in difficolta tutto il territorio del Folignate-Spoletino. Provvedimenti questi, che speriamo siano comunque momentanei e mirati a gestire la fase transitoria, ma che dovrebbero orientare la Regione ad un progetto preciso, che ad oggi non si sta vedendo”.
Le sfide nazionali sono creare una produttività che “crea anche posti di lavoro, e con processi di robotizzazione, digitalizzazione e green economy, che se non gestiti da scelte politiche ben ponderate, rischiano di intaccare almeno il 30% dei posti lavoro”. Le regole dei salari, purtroppo, sono infatti saltate: “tra il 1995 e il 2019, malgrado la produttività non sia incrementata molto (+8 per cento), i salari hanno avuto una crescita minore (+3). È fondamentale accompagnare la modernizzazione del paese in modo da non lasciare indietro nessuno e, per questo serve investire molto in formazione, anche continua, che ci permetta di accompagnare i lavoratori nella transizione da lavori obsoleti a nuovi lavori”. I giovani “vanno accompagnati nel percorso di lavoro e non verso il posto di lavoro”. Da rivedere anche il ruolo di Anas e del gruppo Fs.
Al congresso sono intervenuti il segretario regionale Cisl, Angelo Manzotti, e il segretario nazionale Fit Cisl Salvatore Pellecchia. “L’Umbria è una regione isolata – ha detto Manzotti – e oggi avvertiamo di più l’arretratezza delle infrastrutture. Con il Pnrr dobbiamo lavorare per uscire dall’isolamento, anche grazie all’aeroporto in cui credere. L’Umbria deve anche togliere il collo di bottiglia di Collestrada, senza progetti faraonici. Sui rifiuti dovremo iniziare una discussione e un confronto, per portare a compimento il ciclo dei rifiuti nel senso dell’economia circolare”. “Siamo una categoria – ha detto il segretario nazionale Pellecchia – che ha fatto tanti sacrifici per la collettività, nel periodo della pandemia. Allo stato attuale, io non sono tanto preoccupato per il virus. In questo periodo crea problemi l’inflazione che entro la primavera. Altro problema è il caro bollette. Infrastrutture, regole e contratti sono le direttrici che abbiamo individuato, per uscire da questa situazione. Su questo tema abbiamo individuato interventi, per agirne sulle cause e non sugli effetti. Nelle infrastrutture, per esempio, vanno rimosse le strozzature”.