Morti sul lavoro: presidio di Cgil, Cisl e Uil sotto la Prefettura di Perugia

by CISL LDS

Cgil, Cisl e Uil Umbria: “Pronti ad azioni di lotta, la cultura della sicurezza nel lavoro deve diventare patrimonio comune, anche delle imprese”

“Inaccettabile. Quello che continua ad accadere in Umbria, come nel resto del Paese è semplicemente inaccettabile. Non ci vogliamo rassegnare a questo stillicidio di vittime inermi”. Ad affermarlo in una nota unitaria sono Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria che annunciano per lunedì 10 maggio un presidio sotto la prefettura di Perugia, con richiesta di incontro al prefetto Armando Gradone. “Al prefetto vogliamo ribadire che è necessario adeguare la nostra società alla sicurezza, costruendo prima di tutto una cultura del lavoro in sicurezza. Perché deve essere inaccettabile l’improvvisare, l’arrangiarsi, il rischiare nel lavoro. O si fa questo salto – continuano Cgil, Cisl e Uil – oppure è inutile e da ipocriti piangere queste giovani vite spezzate”.
Al prefetto i sindacati annunceranno inoltre l’avvio di iniziative di lotta, “necessarie per ottenere questo cambiamento”. “E siccome c’è una responsabilità collettiva di quello che succede, istituzioni, associazioni di categoria, enti di controllo – continuano Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria – queste lotte non possono pagarle solo i lavoratori. È ora che anche le imprese mettano la loro parte, se come dicono anche per loro questa è una priorità”.
Intanto, anche sul piano nazionale le segreterie di Cgil, Cisl e Uil, in stretto contatto in queste ore con l’Umbria, stanno predisponendo iniziative e mobilitazioni. “Basta morti per il lavoro, basta ritualità postuma – concludono i tre sindacati umbri – Serve intervenire subito e con decisione. Il Governo, la Regione, tutti gli organi preposti, facciamo la loro parte”.

Perugia, 8 maggio 2021

Marco Carlini è il nuovo segretario della Slp Cisl Umbria: “Nella nostra regione, una delle priorità rimane quello di un servizio efficiente e capillare nei territori, anche nei più piccoli”

by CISL LDS

Marco Carlini, Segretario Generale Slp Cisl Umbria

Marco Carlini è il nuovo segretario generale Slp Cisl Umbria, nella sua segreteria sono stati eletti ieri, 20 aprile 2021, nel corso del direttivo svolto in modalità video (nel rispetto delle normative anti-Covid) al quale ha partecipato il segretario generale Slp Cisl Nazionale Maurizio Campus, Maria Enrica Medori (segretario aggiunto) e Giovanni Campana (segretario organizzativo). Ad introdurre il direttivo, presieduto dal segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti, è stato il segretario uscente Umberto Pocceschi.

Marco Carlini, oggi nuovo segretario, viene da un’esperienza decennale di formatore Slp nazionale oltre a ricoprire nell’ultimo quadriennio il ruolo di coordinatore della provincia di Perugia dei lavoratori postali della Cisl. Il suo impegno sarà nella continuità con la segreteria uscente, che ha ringraziato per il grande lavoro svolto negli anni, sia dal segretario Pocceschi che dalla sua squadra. Oltre a questo Carlini ha rivolto i suoi ringraziamenti alla segreteria nazionale per l’attenzione che da sempre rivolge anche all’Umbria.

“In questo momento di particolare difficoltà – afferma Carlini – siamo impegnati su tre importanti tavoli: quello del rinnovo contrattuale, l’integrazione dei lavoratori Nexive che dovranno essere integrati con gli altri lavoratori all’interno di Poste Italiane e quello delle politiche attive del lavoro”.

In Umbria una delle priorità, emerse anche ieri dall’incontro on-line, rimane quella della riapertura degli uffici postali che ad oggi, a causa del Covid-19, sono ancora razionalizzati (per lo più limitando le aperture a 3 giorni a settimane). La Slp Cisl Umbria è consapevole che questo stato di cose crea difficoltà soprattutto nelle realtà più piccole. “Questo per sottolineare ancora una volta – conclude il segretario- la grande importanza sociale che Poste Italiane svolge nei territori, anche quelli più piccoli”.

“Estate al Trinci”, Simona Garofano (Fistel Cisl Umbria): “Il confronto di martedì 27 aprile sarà il momento giusto per cercare soluzioni condivise”

by CISL LDS

“Estate al Trinci”, l’incontro sarà la prossima settimana. La segreteria della Fistel Cisl Umbria attende l’appuntamento istituzionale (virtuale) con l’assessore comunale di Foligno, con delega alle attività culturali, per confrontarsi sul bando creato per l’iniziativa “Estate al Trinci”, che sabato 17 aprile 2021 ha portato ad un presidio di piazza.

“Siamo vicini agli artisti, tecnici e maestranze e alle loro ragioni – sottolinea Simona Garofano (nella foto), il segretario generale Fistel Cisl Umbria – che sono state sintetizzate con lo slogan “Lavori nello spettacolo? Non ti pago”. Ciò – spiega- perché il bando, così come scritto inizialmente, a nostro avviso ha limiti proprio in ambito retributivo, quello riguardante le prestazioni artistiche. Siamo pronti al confronto con il Comune – conclude Garofano –, che ci appare ben predisposto in quanto già prima della manifestazione avevamo ricevuto segnali di apertura. A questo punto non rimane che attendere martedì 27 aprile per iniziare a lavorare per tentare di dare una risposta concreta a questi lavoratori che, da ormai troppo tempo, si trovano in una condizione di non lavoro a causa delle limitazioni riconducibili dalla pandemia in essere”.

Giovani e lavoro: parte corso di formazione Fp Cisl Umbria in preparazione concorsi per agenti polizia locale

by CISL LDS

Accompagnare i giovani nel percorso di studio in preparazione ai concorsi pubblici e supportare chi lavora a riqualificarsi o iniziare nuovi percorsi professionali nella pubblica amministrazione. Con questi obiettivi la Fp Cisl Umbria organizza un corso di preparazione, a distanza, di 16 ore per preparare percorsi concorsuali per aspiranti agenti di Polizia Locale. Il corso di 16 ore, gratuito per gli iscritti Fp Cisl, sarà tenuto da qualificati esperti con profonda esperienza giuridica e della Polizia Locale e tratterà materie quali: Diritto Amministrativo, Codice della Strada , Diritto Penale e reati contro la Pubblica Amministrazione.

Per iscrizioni ed informazioni è possibile contattare la referente organizzativa Simona Cristofanelli al seguente indirizzo di posta elettronica: s.cristofanelli@cisl.it

Il Commissario Fp Cisl Umbria
Luca Talevi

Adesso Ascoltateci: Cgil, Cisl e Uil Umbria in piazza a Perugia, collegamenti da altri otto territori

by CISL LDS

Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno manifestato in tutta la regione la rabbia del mondo del lavoro

LAVORATORI E SINDACATI UMBRI IN PIAZZA: LA POLITICA CI ASCOLTI E DIA RISPOSTE

Grande attenzione su sanità e necessità di investire bene le risorse europee a disposizione

 

L’intervento del segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti ha aperto da Perugia la manifestazione “Adesso Ascoltateci” del 23 marzo 2021

Da Perugia a Terni, da Città di Castello a Orvieto, passando per Castiglione del Lago, Gualdo Tadino, Pantalla, Foligno e Norcia, martedì 23 marzo le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria hanno portato in piazza centinaia di lavoratori, nel pieno rispetto delle normative anti-covid, per far sentire alla politica regionale la rabbia e il disagio del mondo del lavoro, dei pensionati, dei precari e dei disoccupati in un momento di grande difficoltà come quello attuale. Una manifestazione che ha chiesto a gran voce risposte concrete e immediate su vari fronti, a partire da quello sanitario. “La campagna vaccinale – hanno sottolineato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini – è partita male e prosegue peggio, posizionando la nostra regione agli ultimi posti per tasso di popolazione vaccinata. Serve organizzazione, trasparenza e più personale. Procediamo a rilento anche per le difficoltà della nostra sanità, frutto di scelte politiche ben precise caratterizzate da mancanza di assunzioni e dal rifiuto di ascoltare le lavoratrici e i lavoratori del comparto”.

Ma se la situazione della sanità è ben nota, non c’è però settore sociale ed economico che non mostri segni di sofferenza, come testimoniato da tanti lavoratori che sono intervenuti online nel corso della manifestazione. “Adesso – hanno detto Sgalla, Manzotti e Bendini – è il momento di rilanciare l’economia con un nuovo modello di sviluppo basato su alcuni pilastri ben precisi: ambiente, infrastrutture, istruzione e ricerca, insieme a inclusione e coesione sociale. Un modello che sia in grado di riportare la qualità della vita ai tempi in cui l’ascensore sociale funzionava ed era forte il senso della comunità e del bene comune; quando la scuola, l’università e la formazione creavano le premesse per una vita migliore e la ripartizione della ricchezza era più equa. C’è bisogno di lavoro, ma di lavoro buono, quello che dà dignità alla persona”.

A guidare l’evento “Adesso Ascotateci” del 23 marzo 2021 da Perugia, con collegate altre otto piazze umbre, in una diretta Facebook e Tv i giornalisti Livia Di Schino e Fabrizio Ricci con l’attrice Giulia Zeeti

“Ci sono enormi risorse economiche a disposizione oggi, e quindi grandi opportunità – hanno ricordato Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria –. Non possiamo fallire questa sfida, perciò chiediamo alla Regione di utilizzare le migliori energie e di coinvolgere tutti i portatori di interesse affinché questi fondi siano spesi bene. I lavoratori e i cittadini dovranno essere protagonisti e servirà concentrare le risorse europee su poche e qualificate proposte. Sono anni che chiediamo un nuovo progetto per l’Umbria, che chiediamo di contribuire a ridisegnare una regione che non sia più ultima in classifica. Vogliamo essere all’altezza di questa storia e per questo proseguiremo nelle nostre iniziative, cercheremo di allargare il consenso verso le nostre proposte e moduleremo la protesta a seconda delle risposte che la politica ci darà”.

Adesso ascoltateci: martedì 23 marzo Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria manifestano sotto il palazzo della Regione

Collegamenti da tante piazze dell’Umbria per portare alla politica la voce del mondo del lavoro

Portare la voce e la rabbia del mondo del lavoro, delle pensionate e dei pensionati, dei precari, della parte più fragile della società, dentro i palazzi della politica, laddove si prendono le decisioni sul futuro dell’Umbria. “Adesso ascoltateci” è lo slogan scelto per la manifestazione che martedì 23 marzo, dalle ore 9.30, in coincidenza con la convocazione del Consiglio regionale dell’Umbria, si svolgerà in piazza Italia a Perugia e in tante altre piazze dell’Umbria, collegate tra loro virtualmente, per portare direttamente a palazzo Cesaroni le istanze di lavoratrici e lavoratori.
“Abbiamo scelto di tornare in piazza, nel pieno rispetto delle disposizioni anti-covid, ma con grande determinazione, perché c’è bisogno che la politica regionale prenda coscienza della gravità della situazione che la nostra regione sta vivendo – affermano i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla, Angelo Manzotti e Claudio Bendini – Dopo essere stati per due mesi l’epicentro del contagio e avendo ancora tassi di occupazione delle terapie intensive 20 punti sopra la media nazionale, la campagna vaccinale è partita male: “Paghiamo le mancate assunzioni, la disorganizzazione della rete ospedaliera, le tante scelte prese senza ascoltare le lavoratrici e i lavoratori – affermano Sgalla, Manzotti e Bendini – donne e uomini che stanno tenendo in piedi il nostro sistema sanitario, nonostante una politica sorda alle loro richieste”.

Intanto, accanto all’emergenza sanitaria, è già evidente quella economica e sociale: “I primi studi sugli effetti della pandemia per la nostra economia regionale descrivono un quadro molto allarmante, con oltre il 40% delle imprese in forte difficoltà e rischi enormi per l’occupazione – continuano i tre segretari – È evidente che il blocco dei licenziamenti ha rappresentato un elemento fondamentale per ridurre i danni che comunque si sono già prodotti, soprattutto colpendo le fasce meno protette e più precarie del lavoro. Ora non si può continuare ad aspettare gli eventi, perché quando salterà il tappo il rischio è che le imprese pensino di risolvere le loro difficoltà licenziando. Decine di migliaia di posti di lavoro sono a rischio in Umbria. Ecco perché – insistono Sgalla, Manzotti e Bendini – vogliamo alzare la voce, vogliamo che l’Umbria, come hanno fatto altre regioni, si metta al lavoro, coinvolgendo davvero (e non formalmente) i corpi sociali, condividendo un progetto di sviluppo che sfrutti le tante risorse in arrivo dall’Europa, superando la logica dei mille bandi, della frammentazione, dell’elargizione a pioggia. Quello che serve è un’idea di futuro, un progetto organico che affondi i piedi negli indirizzi dettati da Agenda 2030 e quindi faccia della sostenibilità (non solo ambientale, ma sociale ed economica) il suo tratto distintivo. In questo progetto, il lavoro, quello buono e stabile, deve essere messo al centro. Non c’è più tempo da perdere, adesso ascoltateci”, concludono i tre segretari.

 

La manifestazione: piazza reale e piazza virtuale
Vista la permanente situazione di emergenza sanitaria la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria si svolgerà in modalità mista. I tre sindacati saranno presenti fisicamente, con numeri contingentati, in piazza Italia a Perugia, davanti al palazzo del consiglio regionale, dove si svolgerà una seduta del consiglio stesso. Contemporaneamente, delegazioni sindacali saranno presenti nelle piazze e davanti a luoghi simbolo di tante città dell’Umbria: Terni, Orvieto, l’ospedale di Pantalla, Foligno, Città di Castello, Norcia, Castiglione del Lago e Gualdo Tadino. Tutte le piazze saranno collegate in una diretta che sarà trasmessa via Facebook sulla pagina umbriaripartedallavoro. Previsti anche tre video messaggi dei segretari nazionali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri.

 

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“Lavoro chiave sociale”, Riccardo Marcelli (Cisl Terni-Orvieto): “Per il territorio di Terni ci vuole un patto sociale condiviso”

by CISL LDS

La Cisl Umbria ha ricordato, dopo 40 anni, la visita di Santo Paolo Giovanni II a Terni e alle acciaierie. L’incontro è stato occasione per attualizzare il messaggio del Papa.

Riccardo Marcelli (Cisl Terni-Orvieto), nelle proprie conclusioni, ha sintetizzato i principali contenuti emersi dall’incontro al quale hanno partecipato Insieme Luca Diotallevi, professore dell’università Roma Tre, Monsignor Giuseppe Piemontese, vescovo di Terni Narni e Amelia, Giacomo Porrazzini, ex sindaco del comune di Terni, e Maurizio Vitali, giornalista ilsussidiario.net.

Riccardo Marcelli (Cisl Terni – Orvieto) durante l’incontro dedicato a 40 anni dalla visita di Santo Giovanni Paolo II a Terni e alle acciaierie

“Ritengo che abbiamo evitato di fare della commemorazione un rituale amarcord di circostanza. E non era scontato. Tutti hanno voluto trarre da questa circostanza una sorta di agenda per l’oggi in vista di un domani più o meno vicino a seconda della pandemia. Ed anche questo è stato un aspetto di non piccola importanza.

Il mondo del lavoro sta avendo una trasformazione strutturale ed irreversibile; la globalizzazione è stato l’evento nuovo con il quale abbiamo fatto i conti. Come sindacato abbiamo subito asserito come in questo nuovo contesto ha avuto posto soltanto quel lavoro che si è aperto alla nuova dimensione. Per ottenere ciò abbiamo investito in una nuova cultura, una intelligenza nuova dei fatti produttivi.

Oggi siamo alle prese con il tema concreto della sostenibilità ambientale economica e sociale.

Come Cisl di Terni crediamo che serva un nuovo Patto sociale con Terni laboratorio del green new deal per un nuovo modello di sviluppo di manifattura sostenibile, con l’Umbria che deve tornare ad essere il cuore verde d’Italia, dove il verde deve essere inteso nella doppia accezione. Ci sono aziende in Regione che sono già impegnate nel promuovere la sostenibilità ambientale, si pensi alle Acciaierie che da sempre con il principio dalla culla alla culla segue i criteri dell’economia circolare utilizzando per fondere il rottame di acciaio, con gli investimenti per la mobilità sostenibile, ne è un esempio l’accordo con il comune e BusItalia per alimentare i mezzi con l’idrogeno, ne è un altro esempio l’incremento della quota di spedizione via treno dal 30% di inizio 2020 al 50% di oggi, contro una media nazionale che si ferma al 5% nazionale. In pratica ad oggi il 50% dei prodotti di AST viaggia sui treni, invece che su gomma: un risultato importante, se si considera che l’obiettivo dell’Italia è di arrivare al 30% nel 2030. Senza dimenticare il progetto scorie che sta sviluppando Tapojarvi.

Ci sono aziende dicevo in precedenza, che sono già impegnate nel promuovere la sostenibilità ambientale, la riqualificazione urbana, i processi di innovazione e l’economia circolare.

Per il Next generation EU occorrono idee, progetti, visione d’insieme, capacità di coinvolgere, competenza, coerenza e concretezza. Non ci potrà essere più qualità, produttività, innovazione se il lavoro e i lavoratori non ne saranno protagonisti come chiediamo da tempo. Se non valorizzeremo la contrattazione in forme più innovative e dinamiche, fondandola sulla condivisione della responsabilità e dei risultati. Il percorso di transizione verde non sarà certamente privo di ostacoli, è proprio per questo motivo che dobbiamo coinvolgere ed essere coinvolti da tutti gli attori che operano, in primis la collaborazione con le istituzioni non può in questo senso mancare. Il comune di Terni, senza aprire polemiche, non lo ha fatto.

La chimica va sostenuta. Dobbiamo convincerci che c’è un’opportunità quella di realizzare

  • Prodotto innovativo compostabile/riciclabile rivolto al mercato degli imballaggi (area chimica Terni)
  • Sempre tenendo ben presente il contesto territoriale in cui operiamo, una delle nostre risorse è l’acqua, ricordiamo che le risorse idriche costituiranno la vera ricchezza del domani. Nel solco del principio dell’eco-innovazione, dunque, perché non pensare, partendo dal gruppo Sangemini, ad un marchio umbro che imponga degli standard di conservazione e ricerca dei bacini, di imbottigliamento sostenibile e di tutela dell’occupazione. Un marchio del genere contribuirebbe sicuramente a creare consapevolezza e a responsabilizzare il consumatore, nonché a dare risalto ad un patrimonio storico regionale

In questo modo il lavoro si fa comunità e cresce la coesione sociale, soprattutto dovremmo essere bravi a gestire la transizione. La sfida del digitale, della creazione di valore, della competitività, che significa anche buona occupazione e giusta redistribuzione si vince così.
Terni e il suo comprensorio ha le caratteristiche per essere apripista e all’avanguardia perché ha già le basi.

 

COSA FARE?

Le organizzazioni sindacali ternane devono essere capaci di formulare proposte e suggerimenti di policies, per valorizzare la dimensione territoriale, relativamente ad almeno tre aspetti:

  • cosa possono fare per favorire la crescita del valore del territorio;
  • come incentivare o spingere le aziende e le loro associazioni di rappresentanza per convergere su obiettivi condivisi;
  • cosa devono fare le istituzioni, dal livello europeo fino al livello locale, affinché la crescita del valore del territorio si traduca in qualcosa di concreto

 

  • COME?
  • PATTO SOCIALE tra istituzioni associazioni datoriali sindacati istituzioni volontariato ordini professionali
  • ANALISI DEL FABBISOGNO TERRITORIALE per gestire la transizione
  • FORMAZIONE
  • serve diritto soggettivo alla formazione; libretto delle competenze; corso per responsabile alla sostenibilità ambientale economica e sociale

CONNESSIONE servizio essenziale come acqua luce e gas

 

Mi auguro presto di vedere all’orizzonte una capacità efficace a lavorare insieme tra tutte le componenti sociali per il benessere della nostra comunità”.

 

Per rivedere l’incontro, che è stato condiviso anche sulle pagine Facebook de La Voce, Umbria Radio in Blu e orvietonews.it, vai al link: https://www.youtube.com/watch?v=wQf1axG3Km0

Dissesto idrogeologico, Cisl Umbria: “Un tavolo con la Regione per avviare i lavori subito e per rilanciare l’occupazione”

by CISL LDS

Nella foto di repertorio il segretario generale Cisl Umbria Angelo Manzotti

“L’Umbria può ripartire anche investendo sul dissesto idrogeologico”. La Cisl dell’Umbria, facendo proprie le posizioni della Cisl Nazionale, ritiene che il tema del dissesto idrogeologico è di particolare rilevanza a causa degli impatti non solo sulla popolazione e sulle infrastrutture, ma anche sul tessuto economico e produttivo.

“La lotta al rischio idraulico per la difesa del suolo – afferma la Cisl Umbria – rappresenta un aspetto importante della strategia di ripresa e resilienza. Per questo chiediamo alla Regione di aprire subito un tavolo di confronto su questo tema, che è strategico su più fronti, come quello della qualità della vita di chi abita in Umbria e sui suoi collegamenti viari, commerciali e produttivi”. Per la Cisl, inoltre, avviare subito i lavori per prevenire le conseguenze di dissesti idrogeologici vuol dire non andare ad operare in emergenza e quindi incidere direttamente sulla promozione di un territorio che si caratterizza per le sue aree verdi, forestali e agricole, e per la bellezza dei suoi 92 campanili: “Una regione – sottolinea – che certamente ha un grande potenziale in termini turistici”. Ecco perché per la Cisl Umbria la cura del territorio si va a intrecciare con l’occupazione in maniera diretta (offrendo lavoro), ma anche indiretta (agevolando lo sviluppo in più settori, tra loro connessi, che soprattutto in questo periodo di pandemia hanno subito una grave flessione)”.

L’Umbria si pone in un contesto nazionale ben definito dai dati del rapporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA): 7.275 comuni (91% del totale) sono a rischio per frane e/o alluvioni, il 16,6% del territorio nazionale è classificato a maggiore pericolosità; 1,28 milioni di abitanti sono a rischio frane e oltre 6 milioni di abitanti a rischio alluvioni. “La nostra regione – sottolinea la Cisl Umbria – è tra le regioni più sensibili, considerando che il pericolo idrogeologico interessa tutti i 92 comuni della regione, con un rischio frane sul 9,8 % della superficie”.  

Nella legislatura in corso è stata modificata la governance del settore ed è stato approvato il piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico che prevede risorse per il triennio 2019-2021 a disposizione di Regioni ed Enti locali, pari a circa 10,9 miliardi di euro, cosiddetto “Proteggi Italia”.

Come Cisl Umbria “riteniamo che sarebbe un ottimo punto di partenza riflettere, discutere, pianificare e programmare adeguate azioni e strategie sindacali in materia, partendo soprattutto dai problemi e dalle criticità che si possono riscontrare e che sono strettamente connesse a quelle rilevate nell’ambito delle amministrazioni sia centrali che locali”.

Inoltre le risorse complessivamente previste, a valere sul bilancio del Ministero sono circa 262 milioni, per un totale di 119 progetti immediatamente esecutivi e cantierabili. Per quanto riguarda l’Umbria sono previsti:

  • Per il Piano Operativo ambiente 2019 8 interventi per complessivi 3 milioni e 960 mila euro;
  • Per il Piano Stralcio 2019 tre interventi per complessivi 7 milioni e 569 mila euro; interessate le località Terni, fosso di Stroncone, Allerona-Castelviscardo, fosso San Giovanni, Umbertide, torrente Seano e Rio Grande;
  • Per il Piano Stralcio 2020 cinque interventi per complessivi 5 milioni e trecento mila euro. Interessate le località di Perugia, fosso Santa Margherita, Polino, fosso La Sargiola, Moiano, torrente Tresa, Assisi, Torgiovannetto, Montefalco Torrente Teverone fiume Tima

“Si tratta di progetti immediatamente esecutivi e cantierabili – conclude la Cisl Umbria -. Il Governo ha messo a disposizione dei Comuni e delle Regioni la società in house del Ministero dell’Ambiente Sogesid, per aiutare le amministrazioni nella progettazione. Con la stessa legge sono stati assegnati poteri straordinari che riducono del 40% i tempi ai presidenti di Regione che sono commissari straordinari del dissesto idrogeologico. Inoltre è stato previsto di anticipare ai comuni il 30% della spesa, in modo da permettere l’attivazione di tutta la procedura per la messa in opera del cantiere”.

La Fai Cisl Umbria torna a chiedere alla Regione di sottoscrivere un protocollo di intesa per la lotta al lavoro nero e al caporalato

by CISL LDS

La Fai Cisl chiede all’assessore regionale Roberto Morroni di sottoscrivere un protocollo di intesa regionale per la lotta al lavoro nero e al caporalato in agricoltura, con una cabina di regia che coinvolga attivamente tutti i soggetti del settore in una lotta di contrasto all’illegalità, come le Prefetture e l’Ispettorato del Lavoro. “A seguito di quanto appreso dagli organi di informazione nei giorni scorsi nel territorio orvietano – afferma il segretario generale Fai Cisl Umbria Dario Bruschi – è doveroso rinnovare questa nostra richiesta, che però in Umbria, a differenza di altre regioni, è rimasta fino ad adesso inascoltata. Ci aspettiamo che l’assessore, vista anche la sua sensibilità manifestata in diverse circostanze su questi temi, convochi al più presto il tavolo richiesto”. Nel ribadire tale attenzione, Bruschi ricorda l’impegno della categoria degli agroalimentaristi, che a livello nazionale è arrivata ad istituire un numero verde (800199100) per denunciare forme di sfruttamento e di caporalato.
“La situazione economica e occupazionale, conseguenza della pandemia sanitaria, è particolarmente grave e in agricoltura ciò che si registra è ancora più pesante: a livello nazionale lo scorso anno abbiamo assistito alla perdita di 2 milioni di giornate lavorate. Viste le tante domande di cassa integrazione in deroga che abbiamo sottoscritto anche in Umbria possiamo confermare questo preoccupante trend anche nella nostra regione. A preoccuparci oltre che la disoccupazione e lo stato di necessità nel quale verte una parte di questa forza lavoro, che non ha potuto contare sul Bonus Ristori, è anche il rischio che si incrementino forme di lavoro nero, fino ad arrivare al caporalato”.
La Fai Cisl Umbria a riguardo ricorda che il caporalato è stato normato con la Legge 199 del 2016, che dispone in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo.
Il settore agricolo rimane strategico anche in Umbria su più fronti. “In primo luogo dobbiamo dire grazie a tutti quei lavoratori che nella continuità hanno permesso alle famiglie di vivere tranquillamente, almeno dal punto di vista dell’approvvigionamento alimentare, il lockdown e i vari momenti di chiusura che si sono succeduti in questo ultimo anno”. C’è poi la questione della progettualità futura e dell’ambientale, ma anche quella della cura del territorio, del rinnovo del contratto per i lavoratori forestali che manca da dieci anni e l’inserimento di queste figure nella lista dei lavori usuranti. “Lo sviluppo e il futuro deve essere progettato in termini di sostenibilità, attraverso scelte green, e portato avanti nella continuità. Per questo e soprattutto per dare una risposta alla sensibilità manifestata dalle nuove generazioni su questo tema – chiarisce Bruschi – auspichiamo che molte delle risorse del Recovery Fund siano impegnate come investimenti nel settore ambientale e nella transizione ecologica”.

Donna = L’Albero della Vita

La locandina del Coordinamento Donne della Fnp Cisl Umbria in occasione dell’8 marzo 2021

Il Coordinamento delle Donne Fnp Cisl Umbria con un’immagine anticipa l’8 marzo: “Vogliamo parlare al cuore e alla testa delle persone”

In questo lungo periodo pandemico, a causa del Covid-19, dove quasi tutto si è fermato, tutto il mondo è in stand by. Siamo in attesa di una ripresa sanitaria, economica e sociale.

Il Coordinamento Donne dei pensionati dell’Umbria, unitariamente alla Fnp Cisl Umbria, nonostante l’impossibilità di riunirsi in eventi sociali e informativi intergenerazionali non rinuncia però a far sentire la propria presenza e vicinanza a tutte le donne. In accordo con il Segretario Generale Fnp Cisl Umbria Giorgio Menghini abbiamo per questo deciso di far sentire la nostra presenza tramite un’immagine -che si rincorrerà in questi giorni che precedono l’8 marzo- in tutto il territorio umbro: sarà affissa per le strade, condivisa sui nostri canali e presente nelle nostre sedi.

LA DONNA = L’ALBERO DELLA VITA è un’immagine che vuole parlare al cuore e alla testa delle persone (alle donne, ma anche agli uomini): si tratta di un fusto elegante, con le radici che sembrano artigli (a simboleggiare come la donna sia aggrappata alla terra), e le sue braccia bel protese in alto e ornate di delicati fiori (proprio come le molteplici sfaccettature dell’essenza femminile).

Proprio grazie alla tenacia e alla determinazione, la donna ha dimostrato nella storia ma anche nel presente di generare vita e cambiamento, di essere capace di ripartire più forte di prima. Sempre pronta a nuova sfide e progetti, crea opportunità e soluzioni per definire un cambio culturale, che solo nella continuità potrà dare i propri frutti. Consapevolezza ed emancipazione sono possibili attraverso il lavoro, che è portatore di identità e di indipendenza economica. Sapendo questo, le donne pensionate continuano ad aiutare i propri figli diventati adulti, permettendo loro di conciliare i tempi di lavoro con quelli della cura delle famiglie. Un ruolo che spesso viene dato per scontato ma che in realtà arricchisce le nuove generazioni anche di esperienze, attraverso il racconto di una vita vissuta che svela una realtà tanto diversa da quella di oggi.

Bruna Raspa

Coordinatrice Donne Fnp Cisl Umbria