Tpl, Umbria tra alti e bassi
Si sono svolti nei giorni scorsi gli incontri tra Regione Umbria, le Province, i Comuni e le varie Società che effettuano il servizio TPL, con capofila l’Azienda Busitalia. L’esito degli incontri ha portato alla luce numerose criticità perlopiù dovute alle scarse risorse economiche degli enti coinvolti. Notizie riportate in occasione dell’incontro tra Busitalia e Organizzazioni Sindacali del 17 Dicembre.
Iniziamo subito col dire che la famosa Agenzia della Mobilità, che la Regione doveva istituire da diversi anni, partirà “forse” non prima di marzo 2020. Tale Agenzia, una volta istituita, potrebbe portare ad un incremento delle risorse destinate al TPL di circa 8 milioni di euro annui grazie a tecnicismi contabili, di recupero dell’Iva. E’ chiaro, quindi, che ogni anno che passa senza che l’Agenzia della Mobilità parta, comporta la perdita di risorse vitali per il trasporto pubblico. Ad aggravare la situazione, abbiamo la certezza che per il 2020 ci sarà un’ulteriore riduzione del fondo regionale per il TPL pari a circa 3,5 milioni di euro. Quest’ultima riduzione si aggiunge ai 2 milioni di riduzione già avuti nel corso del 2019. Le soluzioni proposte al momento dagli enti a Busitalia, per far fronte ai citati tagli, saranno incentrate al ridimensionamento dei turni previsti per il sabato pomeriggio, nei festivi, con un’ ulteriore massiccia riorganizzazione nei periodi non scolastici; verrà inoltre prevista per le linee a bassa domanda di trasporto un servizio a chiamata. Le citate iniziative dovrebbero prendere corpo nei prossimi mesi del 2020.
Persistono, inoltre, i problemi per la linea ferroviaria ex FCU, per la quale è stata prevista una proroga del contratto di servizio fino a giugno 2020, ma dopo, al momento è prevista anche una riduzione del servizio offerto.
Buone notizie, invece, giungono da parte di Busitalia che, nonostante i tagli descritti, procederà ad importanti investimenti:
68 nuovi autobus di cui 37 a trazione ibrida e 11 endotermici per il trasporto urbano, 17 autobus per l’extraurbano e 3 per il noleggio. E’ previsto anche un nuovo traghetto per il trasporto lacustre. Nel settore TPL ferro si prevedono invece 3,4 milioni di investimento per adeguare gli attuali treni al decreto gallerie e si ipotizza il ripristino dei 4 Minuetti, ora fermi, entro settembre 2020.
In questo contesto, come sempre fatto, Salvatore Chirico della FIT CISL Umbria e Paolo Bonino della Faisa Cisal Umbria, restano attenti alle possibili ripercussioni sui lavoratori: “Per quanto ci riguarda -hanno precisato i due sindacalisti- abbiamo da sempre denunciato l’uso, per così dire, poco proficuo delle risorse regionali destinate al TPL e abbiamo sempre distinto le responsabilità tra Azienda appaltatrice e gli Enti, sottolineando come sempre di più le difficoltà che nascono sono a causa della cronica mancanza di risorse”. L’attenzione dei sindacati si prodiga anche sui cittadini che da tutto questo potrebbero subire dei disagi.
Salvatore Chirico (Fit Cisl Umbria)
Paolo Bonino (Faisa Cisal Umbria)
Perugia, 18 dicembre 2019