Smart working nelle pubbliche amministrazioni. Talevi (Cisl Fp Umbria): “In Umbria il dato è positivo, ma si può fare meglio”
La drammatica emergenza Covid-19 ha portato il Governo ad emanare provvedimenti che hanno fatto divenire lo smart working lo strumento prioritario per il lavoro amministrativo dei pubblici dipendenti.
Il Ministero della Funzione Pubblica ha emanato i primi dati, regione per regione, e l’Umbria è la quarta regione in Italia per applicazione di questo importante strumento di lavoro, con 1106 impiegati coinvolti pari al 61,5% del totale degli impiegati coinvolgibili, tenendo conto che i servizi essenziali devono essere garantiti con la presenza in ufficio.
Meglio dell’Umbria, solo il Lazio, Emilia Romagna e Marche. Si tratta di dati molto incoraggianti che, stante purtroppo il perdurare dell’emergenza sanitaria, possono essere migliorati. La Fp Cisl Umbria monitorera’ ente per ente la situazione a tutela della sicurezza e salute dei lavoratori e dei cittadini cui devono essere garantiti i servizi necessari, quali da lunedì anche l’erogazione dei buoni spesa.
La Fp Cisl Umbria ritiene che lo strumento dello smart working, coinvolgendo i lavoratori, possa essere utilizzato anche dopo la fine dell’emergenza (con percentuali ipotizziamo sino al 30%) perche’ strumento atto a cambiare l’approccio lavorativo, portando il lavoratore a produrre in base agli obiettivi dati dal dirigente e condivisi dal lavoratore stesso.
Per questo, concluso questo drammatico periodo, sara’ necessario, con il massimo coinvolgimento dei lavoratori affrontare in ogni luogo di lavoro il tema dell’organizzazione degli uffici al fine di coniugare la valorizzazione del personale con la migliore erogazione dei servizi ai cittadini ed al territorio.
Luca Talevi
Responsabile Cisl Fp Umbria