Tubificio di Terni: concluso il ciclo di assemblee
Le RSU del Tubificio di Terni unitamente alle Segreterie Territoriali di FIM-FIOM-FISMIC hanno concluso il ciclo di assemblee dei lavoratori dopo 9 mesi dallo scorporo da Acciai Speciali Terni.
Le assemblee hanno riportato lo stato di preoccupazione dei lavoratori in merito ai volumi produttivi, agli investimenti, all’organizzazione del lavoro, manutenzioni , ricambi e alla salute e sicurezza.
Le organizzazioni sindacali hanno ribadito che la scelta dello scorporo ha una sua prerogativa industriale. Non a caso insieme ai lavoratori si è giudicata positivamente l’operazione, provando a cogliere un’opportunità per quello che ha sempre rappresentato il Tubificio di Terni. Comunque, quella scelta, doveva certamente essere rafforzata all’interno di un piano industriale più complessivo e dettagliato. Il tempo trascorso oggi impone un cambio di paradigma ed è urgente una discussione che indichi come il Tubificio di Terni torni ad essere strategico nel gruppo AST – ARVEDI e nell’intera filiera del tubo.
Quali politiche commerciali si intendono avviare per riconquistare mercati e clienti sia sullo strutturale che sull’automotive? Con quali Mix produttivi? Con quali impianti? Con quali professionalità? Come si organizza il processo del taglio, della satinatura e delle spedizioni? Quali servizi? Quali sono i volumi, gli spazi di gestione? Qual è l’andamento economico?
Tutte queste domande ne racchiudono una, quale visione di insieme si ha del Tubificio?
Ormai deve finire l’emergenzialità generata dalla disdetta di un contratto commerciale, che ha prodotto esuberi nella filiera. Quei lavoratori continuano ad essere strategici anche in ottica di efficienza e riduzione dei costi.
Lo scorporo del Tubificio, infine, non può generare differenziazioni tra i lavoratori: organizzazione del lavoro, salute e sicurezza devono essere centrali senza nessuna deroga. Prima di qualunque riorganizzazione vano rilanciati investimenti, innovazione e formazione dei lavoratori. Invece le uniche cose che si percepiscono oggi sono le azioni volte al risparmio che quasi sempre vanno nella direzione contraria agli obiettivi sopracitati.
L’azienda deve in tempi rapidi dare risposte alle problematiche emerse, attraverso incontri con le organizzazioni sindacali con la necessità di programmare prospettiva e futuro con obiettivi verificabili di volta in volta per iniziare una vera controtendenza.
C’è bisogno di ascoltare di più i lavoratori che lo stabilimento l’hanno visto nascere e svilupparsi nel tempo. I lavoratori, che da sempre hanno fatto sacrifici, dato flessibilità e professionalità, oggi, non possono diventare un problema!
Con lo stato attuale delle cose si ha la sensazione di una smobilitazione e di rimessa in discussione di quelle professionalità!
In maniera rapida auspichiamo quindi, che l’azienda esca da una gestione verticistica e coinvolga tutti i lavoratori in un chiaro progetto di rilancio, iniziando con un percorso di confronto con i rappresentanti dei lavoratori, altrimenti si rischia un irreversibile irrigidimento e una escalation dello stato di agitazione che di fatto si è generato tra i lavoratori.
Terni 15-09-2023
Le Segreterie Territoriali Fim Fiom Fismic
La Rsu del Tubificio di Terni