A Terni, la Cisl interviene sulla questione ambientale e sviluppo economico
“Nessuno escluso, siamo tutti chiamati a fare la nostra parte”
Ritornano ormai ciclicamente prese di posizione più o meno spontanee sulle questioni ambientali del territorio di Terni da parti e partiti che alimentano discussioni fine a se stesse sulle questioni ambiente, salute, sicurezza e territorio con corollario lo sviluppo industriale e con al centro la questione TK AST. “Ciò come se problematiche come questa non riguardassero tutto il tessuto territoriale basato su industrie chimiche, metalmeccaniche e siderurgiche che hanno connotato la crescita, lo sviluppo del territorio e delle comunità ad oggi conosciute”. E’ perentorio il coordinamento della CIST TERNI-ORVIETO che continua: “Oggi, come ormai da anni, questo territorio è attanagliato da una profonda crisi economica produttiva occupazione che si sta trasformando in una crisi sociale”.
Il coordinamento CISL TERNI-ORVIETO ritiene che se dovessimo riprogettare lo sviluppo, la crescita escludendo a priori il modello industriale attuale si commetterebbe un gravissimo errore. “Non ci sono le condizioni – sottolinea il coordinamento- ma neppure le risorse economiche, imprenditoriali e umane per uno sviluppo alternativo a quello attuale che dia e generi fonti occupazionali e di reddito. Dobbiamo proseguire nel lavoro avviato che punta ad un’economia circolare – spiega- per trovare sviluppo nelle sinergie tra imprese, all’interno di fasi produttive e filiere”.
Il coordinamento CISL TERNI-ORVIETO respinge al mittente e ai cattivi “pensatori” l’idea di contrapporre il lavoro alla salute dei lavoratori e dei cittadini. “Noi siamo convinti –afferma- che è possibile conciliare il lavoro, lo sviluppo con la sostenibilità ambientale. E’ fondamentale un’azione coerente, efficiente ed efficace di sistema che coinvolga tutti i soggetti preposti: imprenditori, lavoratori, sistema bancario creditizio e istituzioni e forze politiche”.
Quindi per la CISL TERNI-ORVIETO è necessario riprogettare gli spazi urbani, le viabilità, i servizi pubblici e privati, le qualità e gli stili di vita dei cittadini. “Questi –conclude il coordinamento- non possono essere disgiunti dallo sviluppo economico e industriale che va ricalcolato secondo un modello socio-culturale-territoriale da condividere. Così come aria, suolo e acqua non possono essere considerati solo come beni inesauribili e a disposizioni di ristrette oligarchie economiche nazionali e internazionali, ma un bene irrinunciabile per le attuali e prossime generazioni”.
Coordinamento Cisl Terni-Orvieto
Terni, 6 marzo 2019