Alcantara, i sindacati in cerca di soluzioni. Femca e Uiltec: “Che la situazione fosse pesante lo avevamo capito”
Che la situazione fosse pesante in Alcantara lo avevamo intuito qualche tempo fa.
I problemi legati al mercato dell’auto avevano già da qualche mese fatto rimodulare i programmi produttivi. A queste difficoltà se ne sono poi aggiunte altre di natura interna.
Questa serie di problematiche ha portato l’azienda a comunicarci il 12 marzo che, nonostante la situazione sopra descritta, avrebbe comunque trasformato a tempo indeterminato 25 contratti su 57 in scadenza a fine mese.
A distanza di 10 giorni, a valle di una richiesta sindacale di fermare temporaneamente la produzione per la problematica del coronavirus, l’azienda prima ha accettato di fermare la produzione e dopo due ore ha presentato il conto.
Nel pomeriggio del 23 marzo infatti la direzione aziendale ha comunicato alla RSU che non terrà fede ai suoi impegni e non procederà quindi alla trasformazione di nessun contratto in scadenza.
Come OO.SS. giudichiamo inaccettabile e inopportuno questo comportamento.
Suonano beffarde le rassicurazioni verbali dell’azienda che si impegna, appena ci saranno le condizioni, a richiamare questi lavoratori, molti dei quali erano in fabbrica da oltre quattro anni.
Le relazioni sindacali, è bene che si sappia, subiranno un’inevitabile battuta d’arresto che sarà sanata con difficoltà.
Il rapporto virtuoso avviato sindacalmente da anni con Alcantara, che ha portato – è bene ricordarlo – alla realizzazione di importanti risultati ma anche a notevoli profitti e relativi grandi investimenti, a causa di questo comportamento, si dovrà ora interrompere per cause a noi non attribuibili.
Intanto alla ripresa produttiva oltre al blocco degli straordinari ci sarà subito la necessità di fare una verifica dell’organizzazione aziendale reparto per reparto per capire l’esatto dimensionamento degli stessi.
Mai ci saremmo aspettati questo tipo di comportamento!
L’auspicio quindi è che Alcantara torni a valutare la situazione e a proporci quanto prima alternative valide rispetto alla dissennata decisione formulata oggi.
Le Segreterie Regionali
FEMCA CISL e UILTEC UIL