Angelo Manzotti (Cisl Umbria): “Politiche attive del lavoro per passare dall’assistenzialismo al reale sviluppo”
La Cisl Umbria ritorna sulla richiesta di istituire un tavolo con la Regione per ripensare il modello di sviluppo dell’Umbria che si basi sul lavoro. Un lavoro di stabile di qualità, retribuito in maniera rispondente all’attività svolta. È il segretario generale della Cisl Umbria Angelo Manzotti, oggi (22 ottobre 2021) a rinforzare, nella tavola rotonda “Inclusione sociale: dell’assistenza passiva alle politiche attive per lo sviluppo dell’Umbria e del sistema Paese”, la richiesta fatta dal direttore regionale dell’Inps Umbria Fabio Vitale mossa in occasione della presentazione del Rendiconto Sociale 2020 che ha aperto l’assise di questa mattina. Tra i presenti, il segretario regionale Fim Cisl Gianni Scalamonti.
“Il lavoro – afferma il segretario – è necessario per il sostentamento, ma anche in virtù dell’identità nella società”. Per Manzotti, una delle chiavi sulle quali far leva, per passare dall’assistenzialismo al reale sviluppo, sono le politiche attive del lavoro: “Solo in questo modo potremo innescare un circolo virtuoso e riuscire a dare presente e futuro ai nostri giovani”.
La Cisl Umbria ha quindi fatto riferimento alla formazione continua, necessaria per tutti i lavoratori in un mercato del lavoro che richiede sempre nuove competenze.
Marcello Barni, coordinatore Ce.Pa. Umbria – Patronati d’Italia, nello specifico, sempre nel corso della tavola rotonda odierna, ha ribadito come le competenze professionali necessarie già nel prossimo quinquennio saranno presumibilmente insufficienti. “La formazione – ha ribadito Barni – deve essere continua, permanente e trasversale”.