Bando sviluppo filiera Olivicola, Claudio Nardoni (Terra Viva Umbria): “La Regione deve sostenere l’olivicoltura. Ecco le nostre proposte”
Il comparto olivicolo non è mai stato oggetto di particolare attenzione e quindi di interventi seri per il suo consolidamento e per la crescita nella nostra Regione.
L’associazione Agricola “Terra Viva Umbria” della Cisl lancia pertanto un appello alla Regione affinché tenga nella giusta considerazione, nella definizione del Bando per lo Sviluppo della Filiera Olivicola –P.S.R. Mis. 16.4-tipol.interv.116.4.1 – az-b2, gli aspetti legati alla complessità ed alle problematiche del comparto stesso.
Per “Terra Viva Umbria” della Cisl le principali questioni riguardano:
- I nostri produttori, proprietari sia di piccole imprese (anche familiari) che di medie e grandi dimensioni, nonostante abbiano attraversato periodi difficili, di natura fitopatologica e commerciali, si sono impegnati duramente per migliorare la qualità e l’immagine della produzione umbra, lungo tutta la filiera dalla produzione alla commercializzazione, anche con l’adesione ai circuiti della DOP o del BIO.
- La nostra produzione, per le caratteristiche pedoclimatiche della Regione da un lato e quelle strutturali della stragrande maggioranza degli impianti olivicoli dall’altro, si connota per produzioni di qualità eccellente e costi di produzione molto elevati, difficilmente comprimibili, o comunque mai competitivi con quelli delle regioni più favorite dal pedoclima, o dai costi del lavoro inferiori a quelli locali.
- E’ illusorio pensare di diventare competitivi con chi opera in condizioni nettamente più vantaggiose; come per altri settori di eccellenza della nostra economia, occorre valorizzare le peculiarità e la unicità della nostra produzione.
- La politica agricola comunitaria si ispira ormai alle esigenze delle grandi produzioni dei Paesi del centro Europa, creando così una forte penalizzazione della nostra piccola dimensione aziendale.
- Riteniamo invece indispensabile che, in Umbria, le piccole realtà agricole, vengano rimesse al centro dell’interesse politico, perché hanno sempre contribuito all’economia regionale e hanno una forte ripercussione sociale, di mantenimento dell’occupazione, di salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio, di tutela e controllo del territorio, di utilizzo e valorizzazione delle risorse locali, oltre che preservare le tipicità e le eccellenze.
- Puntare soprattutto alla valorizzazione della peculiarità e della unicità della nostra produzione, in un quadro più generale di valorizzazione delle eccellenze produttive umbre.
- Favorire l’acquisto di attrezzature specifiche innovative, attraverso incentivi mirati, allo scopo di limitare il ricorso a mano d’opera costosa e spesso introvabile.
- Ammodernamento e ristrutturazione di vecchi impianti e realizzazione di nuovi oliveti finalizzati alla meccanizzazione integrale.
- Valorizzazione di quegli impianti con presenza di piante secolari.
- La fase di trasformazione deve riguardare solo iniziative interaziendali di olivicoltori, o ammodernamento di strutture esistenti senza peraltro aumentare la capacità lavorativa.
- Potenziamento del servizio fitosanitario regionale.
- Snellimento delle pratiche burocratiche
Per “Terra Viva Umbria” della Cisl, quindi, è evidente sostenere l’olivicoltura umbra anche attraverso la sua razionalizzazione, altrimenti rischieremo di perdere questo prezioso patrimonio.
Claudio Nardoni
Responsabile “Terra Viva Umbria” della Cisl